Capitolo 11-Fiore

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Pov: Frida

Seguiamo il Re fino al suo studio ed io mi accorgo che è la stessa stanza in cui entrai quella notte per falsificare i voti.

Ci invita a sederci, poi inizia la ramanzina.

<<Prima la sgattaiolata fuori dal castello con Andreas, poi la cena saltata e adesso una bella passeggiatina a cavallo?>> E' infuriato.

Provo a schiudere le labbra per rispondere ma mi ferma prima.

<<Per non parlare della prima colazione>> Ah già. E' stato divertente però. <<Quel vestito non lo dovevi nemmeno considerare>>

<<Beh, dato che era nel mio armadio, forse dovevate essere voi a controllare meglio ciò che mi mettevate a disposizione>> Sorrido. <<O sbaglio?>>

Non risponde alle mie provocazioni e continua con il suo discorso.

<<Sei nel mio castello, ci sono delle regole e vanno seguite. Che ti piaccia o no>>

<<Non per contraddirla, ma sbaglio o non sono stata io a scegliere di rimanere rinchiusa qui?>> 

Il suo discorso non ha minimamente senso. 

Mi rinchiudono qui contro la mia volontà e poi si aspettano pure che stia alle regole? 

<<Non mi risulta tu abbia obiettato>>

Chi glielo dice che sono ancora lì perché voglio sapere tutto su di lui, di cosa centra nella scomparsa di mia madre e che la porta nascosta in quell'angolo del castello non è poi così tanto nascosta?

Non rispondo per evitare di mandare all'aria il mio piano ed il re decide bene di metterci in punizione.

Cosa siamo bambini?

<<Pulirete le scale e la soffitta per i prossimi 3 giorni>> Ci alziamo. <<Credo sia il minimo.>>

Roteo gli occhi e esco dalla stanza, con Elia alle spalle.

<<Beh, grazie. La punizione ci mancava>> Sbuffa raggiungendomi.

<<Mi stai incolpando?>> Mi fermo, aspettando una risposta con le braccia conserte.

<<Sì, non posso?>>

<<No che non puoi!>> Sbotto <<Potevi anche non seguirmi in quel campo, la colpa sarebbe stata solo mia>> Che problemi ha?

<<Senti, non ho voglia di discutere>> Certo, non ha mai voglia di discutere.

Cambio direzione e dandogli una spallata vado dritta in camera mia. 

Prima di entrare però, mi ferma Andreas.

<<Principessa!>> Ormai mi chiama sempre così, mi piace.

<<Andreas, dimmi>> 

<<Dove vai di corsa?>>

<<In camera>> Sbuffo.

<<è successo qualcosa?>> 

In un'attimo siamo in camera mia a parlare e io gli racconto tutto.

<<Quindi mio padre vi ha scoperti>>

<<Già>> Ammetto, rassegnata.

<<E mio fratello ti ha anche incolpata>> Aggiunge.

<<Esatto>> Alzo lo sguardo. <<Sai, io tuo fratello davvero non lo capisco>>

<<A chi lo dici>> Dice ridendo.

<<No davvero... Prima mi risponde malissimo, poi mi raggiunge in un campo, mi fa scegliere il nome del suo cavallo per chissà quale motivo e...>>

<<Aspetta un'attimo>> Mi interrompe fin troppo confuso. <<Ti ha fatto scegliere il nome del suo cavallo?>>

<<Si, beh... Si. Perchè>>

<<Il cavallo di Elia per lui è letteralmente sacro, sai, era di nostra sorella>>

<<Avete una sorella?>>

<<Si... Ma è da anni che non la vediamo>> D'improvviso si rattrista.

<<Se non vuoi parlarne non importa>> Lo rassicuro, appoggiandogli una mano sulla spalla.

<<No, tranquilla>> E poi continua per la gioia della mia curiosità. <<E' andata via ormai da più o meno 2 anni. Dopo uno dei tanti litigi con nostro padre decise di lasciare il regno>>

<<E adesso dov'è?>> 

<<Non lo sappiamo, ma ogni tanto ci scrive delle lettere in cui racconta che sta bene e che non dobbiamo preoccuparci per lei>> Si alza e io lo seguo con gli occhi mentre raggiunge il suo borsello appoggiato alla sedia.

Da esso estrae 2 lettere.

<<Queste sono le ultime 2 che ci ha inviato, ancora non le ho fatte leggere ad Elia>>

<<Posso?>> Lui annuisce e mi porge una delle due lettere. Non la leggo, non mi sembra giusto. Bensì quando la apro il mio sguardo si posa sulla fine del testo.

"Vostra per sempre, Fiore"

<<Fiore?>> 

<<è il suo soprannome, si chiama Fiordaliso>> Sorrido.

<<è un nome bellissimo>> Sentendolo mi immagino una ragazza giovane, di un'eleganza e delicatezza incondizionata. Mi immagino una ragazza biondissima e con degli occhi chiari come il ghiaccio.

<<Quanti anni aveva l'ultima volta che l'avete vista?>>

<<14, l'età tua>>

<<Quindi adesso ne ha 16>>

<<Sì, tra poco ne compie 17>>

<<Come è possibile che abbia pochi mesi meno di Elia?>>

<<E' stata adottata, i miei genitori l'hanno trovata alle porte del regno e hanno deciso di tenerla, allora aveva 1 anno>>  In quel momento mi torna in mente la loro madre. La vedo ogni giorno ai pasti, è veramente taciturna.

<<Perchè tua madre non si vede mai in giro? Oltre che ai pasti, intendo>>

<<Dopo la scomparsa di Fiore non è più la stessa cosa per lei, dice di averla superata ma... Non esce mai dalla sua stanza se non per i pasti, appunto>>

<<Mi dispiace, sembra veramente una brava persona>> Lo abbraccio e lui mi stringe ancora di più a se.

<<Lo è>> Mi da un bacio sulla fronte. <<Grazie per aver parlato con me, mi serviva>>

<<Grazie a te per esserti confidato>> 

<<Ti voglio bene>>

<<Io di più!>> Non perdo mai l'occasione per gareggiare.






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