Capitolo 16 - Sorpresa!

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<<Frida!>> Sento Andreas chiamarmi e lo vedo raggiungerci sul balcone, così mi stacco velocemente da Elia.

<<Dimmi>>

<<Andiamo? Fiamma ti aspetta>> Mi fa l'occhiolino ed io lo seguo dicendo poi a Elia di stare attento a non farci scoprire. Ovviamente ciò che ottenni è stata solo un'occhiataccia.

*

Appena sgattaiolati fuori dal castello Andreas mi porta nel solito posto. Finalmente staccherò la mente, sembrerà scontato, ma è il regalo migliore.

Fiamma è stata il mio regalo di compleanno di quando ho compiuto 4 anni, ed era ancora piccolissima. Siamo cresciute insieme ed è stata l'unica amica per me, prima di Andreas avevo solo lei.

Ovviamente l'idea è stata di mia madre, secondo mio padre andare a cavallo era una "cosa da uomini". Lei però ha sempre saputo convincerlo.

<<Monta su, ti porto fuori di qui>>

<<In che senso fuori di qui?>>

<<Seguimi>>

Così iniziamo a correre e quando arriviamo al bosco, che di solito è un confine da non superare per me, lo attraversiamo fino a fermarci in un punto preciso.

<<Perchè mi hai portata qui? Non potremmo, lo sai>> Chiedo io, confusa.

<<Da quando ti interessano le regole?>> Effettivamente ha ragione. Faccio spallucce e mi guardo intorno.

Questo bosco non sembra far parte di Draldoria, qui gli alberi iniziano a non essere spogli e ghiacciati, come il terreno e i ruscelli. Si sente il rumore degli uccellini e ogni tanto vedo qualche animale passare.

<<Qui è bellissimo!>> Dico emozionata andando incontro a un cervo intento a mangiare qualcosa. E rido a crepapelle quando inizia a leccarmi tutto il viso, quanto amo gli animali!

<<Non hai ancora visto il bello>> Andreas si avvicina e mi indica qualcosa, io alzo lo sguardo su uno di quegli alberi e finalmente la noto.

<<Una casa sull'albero! Cavolo è il mio sogno da quando sono bambina averne una!>> Inizio a correre in direzione di quella casetta e quando arrivo alle scale mi ci fiondo. Dopo pochi istanti sono arrivata a destinazione.

Mi liscio il vestito con le mani, sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e alzo lo sguardo.

<<Sorpresa!>> Davanti a me ci sono ben due ragazzi che tengono in mano una torta, se si può chiamare così ecco...

<<Oh mio dio... Ma tu non eri giù con me fino a un minuto fa?>> Dico indicando Andreas.

<<Scale di riserva>> Scrolla le spalle. <<Allora, ti piace?>>

<<Certo che mi piace! Tutto questo è bellissimo e... grazie per la torta>> Allungo un dito con l'intenzione di affondarlo nella panna ma qualcuno me lo schiaffeggia.

<<Giù quelle manacce! Non ancora>> Dice Elia appoggiando la torta su un piccolo tavolo. <<Facciamo una foto, spegniamo le candeline e poi, forse, la mangiamo>> Precisa lui.

<<Una foto? E con cosa esattamente?>> A quel punto Andreas tira fuori una vecchia macchinetta fotografica.

<<Con questa, ovvio!>>

Qualche istante dopo stiamo mettendo le candeline sulla torta e lottando con Elia che continua a toglierne qualcuna.

<<Tanto sei piccola!>> Dice ridendo mentre saltellando sul posto provo ad afferrare la candela mancante che tiene ferma sopra la sua testa. <<E anche molto bassa, oserei dire>>

Zaphyria - Kingdom of RevengeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora