Pov: Elia
Sono steso sul letto di camera mia da ormai una mezz'ora che sembra interminabile, quando mi alzo e mi dirigo verso lo specchio.
Lì mi tolgo la camicia e resto in pantaloni, sempre guardando il mio riflesso dritto negli occhi. Poi, dopo aver preso coraggio, il mio sguardo cade sul mio corpo. Prima sulle braccia, poi sulle mani.
E infine sul petto.
Dopo poco alzo la mano tremante e la porto un po' più in su delle costole, sfiorando quella grande cicatrice che ogni giorno mi costringe solo a provare disprezzo per me stesso.
Mi guardo con aria disgustata e penso "Perché proprio a me?"...
Non è solo una vecchia ferita, è un segno di pura vergogna e sofferenza che ogni singolo giorno mi porto dietro.
E' un segno che può sembrare cicatrizzato per sempre, ma che in realtà, per sempre resterà aperto e sgorgante di sangue.
Prima la sfioro e poi la copro con violenza graffiandomi la pelle con una mano.
Ho le lacrime agli occhi, ma che subito caccio via. Perché mi sono ripromesso che da quel giorno, da quel 5 novembre di 6 anni fa, non avrei mai più pianto.
E così è stato.
6 anni prima...
<<Si può sapere cosa ti è saltato in mente? Eh?!>> Mio papà si sta avvicinando sempre di più e io non faccio altro che tremare di paura...
<<Non volevo, scusa papà! io...>> Tante, tantissime lacrime iniziano a bagnarmi le guance e per quante cose avrei da dire dire... Io... C'è qualcosa che mi blocca!
Il mio corpo si immobilizza davanti alla possente figura di mio padre che ormai mi ha raggiunto.
<<Si può sapere che diavolo di problemi hai?>> Mi prende per le spalle e mi strattona. <<Sei uno stupido fallito! Supido!>>
<<Scusa papà... Io... Io non l'ho fatto apposta!>> Dico senza riuscire a smettere di singhiozzare.
<<Non me ne faccio niente delle tue scuse!>> D'improvviso alza la sua grossa mano e mi colpisce in pieno viso, e io cado.
Il mio corpo sotto il suo è una briciola, una stupida e insignificante briciola.
Continua a colpirmi quando io sono completamente immobile a terra, mortificato e impaurito.
Con una forza che non so neanche io da dove tiro fuori, riesco a sfuggire a mio papà, che però continua a rincorrermi.
Così prendo la strada in cui lui sicuramente non avrebbe potuto inseguirmi.
Mi avvicino al lago ghiacciato, cavolo... è immenso!
E inizio a correre. Corro come non ho mai fatto in vita mia.
Sorrido.
"Si! sono scappato! Ce l'ho fatta!" Penso.
E lì, un forte e insopportabile rumore di ghiaccio che si frantuma in mille pezzi.
Poi, il buio.
*
<<Elia!>>
"Cosa... Cosa mi è successo?"
Non riesco a parlare, tremo e ho paura.
Sento solo le braccia di qualcuno avvolgermi, e una voce chiamarmi.
Quando sposto il viso verso quel suono dolce, vedo il volto preoccupato di mia sorella.
<<Elia!>> Piange e con lei vorrei anche io. Ma dai miei occhi non c'è traccia di lacrime.
Poi riesco a guardare chi mi stava tenendo in braccio, e che probabilmente mi ha salvato la vita.
*
<<Merda!>> Mi alzo a sedere di scatto con il fiatone e completamente sudato.
Mi guardo intorno, sono in camera mia. Al sicuro, al caldo.
<<Era solo un incubo>> Solo un incubo...
L'incubo che ormai faccio ogni notte da quel giorno.
E ogni volta non riesco a capire chi mi ha salvato
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sono importantissime<3
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Zaphyria - Kingdom of Revenge
RomanceIl regno di Zaphyria e quello di Draldoria sono estremamente nemici. Ma un giorno il Re del primo regno decide di porre fine all'odio e di riunirli. Sua figlia Frida, coraggiosa, determinata e vendicativa però, non è per niente d'accordo . Non accet...