Zaphyria - Kingdom of Revenge

Capitolo 3- La guerra

       

<<Frida!>> Sento mio padre chiamarmi dal piano di sotto.

Poco dopo sono davanti alla persona più infuriata sulla faccia della terra.

<<Ma come si permettono!>> Alza  ancora di più la voce.

<<Cosa è successo papà?>> fingo di non sapere e mi mostro a lui con un'espressione preoccupata sul viso.

<<Guarda qui>> Mi indica i foglietti con le votazioni ed io con calma inizio a leggere le mie stesse scritte.  E' effettivamente pieno di umiliazioni che sapevo mio padre non avrebbe sopportato.

<<Mi dispiace, è molto grave... Cosa pensi di fare adesso?>>

<<Ascoltami bene Frida>> Si avvicina a me e prende le mie mani tra lesue.<<Tu ne starai fuori ma stai certa che dichiarerò guerra a Draldoria, fosse l'ultima cosa che faccio>>

Le sue parole sono esattamente quello che volevo sentirmi dire.  Fin quando non aggiunge un piccolissimo dettaglio...

<<Figlia mia, tu sai che non ho più l'età per andare in guerra...>>D'improvviso il suo sguardo si fa più serio. <<Dovrai darmi un'erede>>

E in quel momento sento il mondo crollarmi addosso.

<<Papà, ma cosa dici, io...>>

<<Non abbiamo parenti maschi e nel caso mi succedesse qualcosa di brutto chi prenderebbe il trono? Ragiona Frida...>>

<<Lo prenderò io! Sarò capace, è da tutta la vita che vengo istruita per questo!>>

<<Non dire sciocchezze, una donna non è in grado di... ecco insomma, governare>>

Le sue parole non mi colpiscono ma, dubito davvero tanto dell'intelligenza di mio padre.

Non voglio più sentire altro, volto le spalle al Re e me ne vado senza degnarlo di nemmeno una parola.

*
E' il giornodopo, ed io sono in piedi accanto a mio padre, davanti a tutto il regno di Zaphyria, a dichiarare guerra.

Dopo l'annuncio del re il popolo inzia a fare rumore... Come a festeggiare.

In quell'arco di tempo rientro nel castello e con l'aiuto della balia, che sa ogni singola parte del mio piano, infilo l'armatura di mia madre. E' color argento e sul petto ha lo stemma del regno. Ci lascio un bacio sopra e poi aggiusto il lungo  mantello rosso fuoco che ricade sul mio corpo. Alzo il cappuccio e una volta arrivata fuori ed essere salita su fiamma, mi allineo con tutti i cavalieri che allo sparo  del cannone, simbolo di inizio di guerra, sarebbero partiti verso Draldoria.

E il colpo finalmente arriva. Io e gli altri combattenti corriamo verso le porte di Draldoria e una volta arrivati ci aspettano altrettanti cavalieri.

E' ora di mettere in atto ciò che ho pianificato da anni, il re di quello stupido regno me la pagherà, devo solo scoprire tutto nei dettagli e poi raccontare ciò che ha fatto.

Lo devo a mia madre.

Velocemente schivo i cavalli dei nostri nemici e li aggiro fino ad arrivare al castello, devo solo  entrare e raggiungere il re.

E così faccio, solo che non trovo lui nella stanza.

<<Ancora tu? Che c'è ragazzina, mi perseguiti?>> Esclama con aria di sfida.

<<Dov'è il Re?>> chiedo, già spazientita.

Lui mi viene incontro e quando si ritrova a un passo da me devo alzare gli occhi per guardarlo dritto in faccia.

<<Tu non sai chi sono, vero?>> questa frase mi fa quasi ridere.

<<E chi saresti, sentiamo>> Dico con un mezzo sorriso e avvicinandomi ancora di più a lui.

Lui mi afferra il mento tra le dita così da farmi alzare ancora di più lo sguardo verso di lui, ma io non lo ritraggo, deve capire che non lo temo.

<<Piacere Elia, figlio di Rolen Draldoria.>> Faccio giusto in tempo ad afferrare la sua mano e portarla via dal mio viso, quando dietro di me sento più persone spingermi e prendermi per le braccia. Sono le guardie.

<<Lasciatemi!>> Mi dimeno cercando di sfuggire alla loro presa ma quando capisco che sono in quattro contro una, smetto di agitarmi e avvicino solo il mio viso a quello di Elia, siamo così tanto vicini che posso sentire il suo profumo.

<<Questa me la paghi, Elia>> Ringhio a un soffio dal suo viso e sputo il suo nome come se mi facesse schifo.

Mi rivolge un ghigno insopportabile e quando quegli uomini mi allontanano da lui perportarmi non so dove, ricambia il terzo dito.

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