Violet's Pov
Lo percepivo. Stava per accadere. Sentivo il suono delle fiamme che mangiavano le pareti e l'odore di bruciato farsi spazio nei miei polmoni.Il fuoco stava per arrivare. Stava per bruciare il dodicenne che avevo di fronte.
"Sei stato un ragazzo cattivo, Cain" la frusta di Birsha toccò il pavimento sporco, provocando un suono acuto.
Lo stava per picchiare. Di nuovo.
Quante volte l'aveva fatto? Quante volte Caos era stato sul punto di morire per colpa di suo padre?
"Un ragazzo che merita di essere punito" Birsha alzò il braccio e la punta della frusta sfiorò di un millimetro la spalla di Caos.
Non aveva neanche la forza di avere paura. Come nel ricordo precedente, era in piedi, con la schiena che sfiorava la parete fredda e sporca. Le spesse catene in ferro, che scendevano dal soffitto, lo tenevano legato.
Però il ricordo era stato dopo che Birsha aveva usato la frusta sul volto del figlio. Il ragazzo portava le ferite fresche sul volto, forse era stato meno di qualche settimana fa che era stato picchiato.
"Dimmi Cain. Lo farai di nuovo?" la voce di Birsha uscì velenosa.
"Tu picchierai la mamma di nuovo?" lo provocò e venni invasa da mille brividi.
Birsha non picchiava solo il figlio, ma anche la moglie. Non mi sarei stupita se avesse alzato le mani anche su Wyatt.
"Sei davvero impertinente per chiedermi una cosa simile. Sai che fine fanno i ragazzi impertinenti?" domandò, serrando la mascella infastidito dall'atteggiamento di Caos.
"Scommetto che me lo stai per dire."
"Finiscono in un posto peggiore dell'inferno. Le streghe me l'hanno mostrato. Un luogo dove nessuno, neanche il peggiore degli uomini meriterebbero di finire. Tu vuoi essere mandato lì, Cain?"
"Basterebbe per far sì che tu sia lontano da me?"
"Insolente!" urlò, alzando la frusta per picchiarlo.
"Ti ho dato tutto. Io sono quello che ti da da mangiare, io sono quello che ti da i vestiti puliti, io sono quello che mantiene insieme la nostra famiglia. È questo il tuo modo per ringraziarmi?" parlò con rabbia, ma Caos non si scompose, guardò il padre senza alcuna emozione sul volto e poi, con una calma inquietante, rispose.
"Tre settimane fa hai provato a dare uno schiaffo a Wyatt, ma mi sono messo in mezzo e poi è arrivata la mamma ed hai alzato le mani su di lei. Da allora non hai più smesso. Sbagli a dire che siamo noi a doverti ringraziare. Sei tu che devi ringraziare noi! Devi ringraziare Wyatt per non aver mai parlato, devi ringraziare la mamma per non essersene andata, devi ringraziare me per non aver mai mostrato quello che mi fai ogni giorno."
"Tu. Senza. Di. Noi. Non. Saresti. Nulla" scandì le parole una per una, a un centimetro dal suo volto.
Birsha non si scompose, fissò il figlio, poi schioccò la lingua sotto al palato, "mi sbagliavo. Non puoi guarire" fece dei passi indietro allontanandosi da Caos.
"Rimarrai sempre così. Compromesso, sbagliato, diverso."
"Bisogna farla finita prima che sia troppo tardi."
Una brutta sensazione mi avvolse. Voleva ucciderlo. Lo vedevo nei suoi occhi neri.
"Il fuoco ti aiuterà e quando arriverai nell'altro mondo capirai che avevo ragione."
Birsha aprì le braccia e chiuse gli occhi, come se stesse evocando un potente spirito. Forse più di uno.
Prese un respiro profondo, poi ad alta voce pronunciò le parole che mi fecero rabbrividire, "potenti Streghe di Salem vi invoco. Aiutatami a purificare la sua anima!" urlò, come se fosse una preghiera.
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SOLDATI DI CRISTALLO. IL LABIRINTO DI HEGROVE.
FantasyI VOLUME DELLA TRILOGIA DELLA BREAKER OF DESTINY. (CONSIGLIO DI RISPETTARE L'ORDINE INDICATO IN ALTO PER CAPIRE MEGLIO LE DINAMICHE DELLA TRILOGIA.) TRAMA: In un mondo dove le persone sono fatte di cristallo ne esiste una che è fatta di fuoco e acqu...