capitolo 19

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Si era fatta sera, i ragazzi stavano per cenare ma Seojun aveva già avvisato che non avrebbe mangiato con loro, non aveva appetito.

Approfittò di quell'attimo di pace per rilassarsi in camera sua e prendersi del tempo per se stessa, si fece una lunga doccia riflessiva.

Aprì la porta del bagno e in accappatoio raggiunse la sua stanza, andò davanti all'armadio e aprì le ante nascondendosi dietro per cambiarsi, dopo essersi infilata la maglietta chiuse l'armadio ritrovandosi di fronte Sunoo.

Saltò in aria dallo spavento, fece qualche passo indietro afferrando uno dei tanti paletti contro i vampiri che giravano per casa e glielo puntò contro.

Sunoo rise e con un dito spinse il legnetto mortale facendoglielo abbassare, Seojun si ricompose e gli lanciò un'occhiataccia.

<mi hai spaventato, cosa vuoi Sunoo?> chiese lei portandosi i capelli bagnati indietro.

<oh scusami tanto> disse lui mettendosi una mano sul cuore per fare il melodrammatico.

<volevo chiederti: Dove sei stata tutto il pomeriggio?> chiese lui inclinando la testa innocentemente, Seojun sospirò, gli diede le spalle ed iniziò a piegare l'accappatoio, tenendo sempre tra le mani il paletto.

<ero con Niki, non te lo ha detto?>

<e dimmi gli hai parlato dei tuoi sogni?> chiese lui ignorando la domanda, Seojun smise di sistemare e si voltò a guardarlo con gli occhi sgranati.

<a quali sogni ti riferisci?> Sunoo rise.

<forse quelli dove lo vedi come un mostro, che ti fanno dubitare di lui e te lo fanno temere> disse lui sempre con quel sorriso.

<e tu come lo sai?>

<non gliene hai parlato?> continuò lui ignorandola.

<no, sono solo sogni perché avrei dovuto> disse lei alzando le spalle.

<forse perché non vuoi ammettere che quei sogni ti influenzano, non sarai mai capace di accettarlo per quello che è, oggi ne hai avuto la dimostrazione> Seojun inevitabilmente abbassò lo sguardo sconfitta.

Sunoo sorrise amorevolmente e gli sollevò il capo con due dita <lascia che ti apra gli occhi, solo così potrai accettarlo> Sunoo le afferrò il braccio e una sensazione vorticosa si impossessò della ragazza.

Sunoo usò la sua super velocità per portarla in uno ospedale vicino, Seojun sentì i suoi organi tremare e quel gelato di prima salire, si mise la mano davanti alla bocca e tentò di trattenersi.

<forza vieni> la riprese il rosso prendendola per il polso e tirandosela dentro.

L'ospedale era poco affollato, era una giornata tranquilla, giravano pochi medici.

Seojun era troppo scombussolata per chiedere cosa stesse succedendo, si fece trascinare per una scalinata chiusa ai pazienti, non c'era nessuno, nemmeno i medici.

Salirono le scale e raggiunsero il secondo piano, prima di aprire la porta Sunoo le fece segno di restare in silenzio.

Dietro la porta c'era un breve corridoio, a metà c'era una sala d'attesa open space da cui provenivano delle voci che Seojun riconobbe subito.

Sunoo prese la mora e insieme si nascosero dove potevano origliare e intravedere la stanza senza farsi vedere, il vampiro le fece segno di ascoltare e di stare in silenzio.

<mamma mia ho una fame> disse una voce che Seojun riconobbe essere quella di Heeseung.

<il sangue a casa dei cacciatori non lo bevi? Guarda che è buono> disse Jake.

Together For Eternity - Nishimura Riki Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora