Destiny of Two Souls ||J.JK FF||

21.

Na-yeon POV

La sala era in penombra, Jin doveva già essere a dormire. Chiusi piano la porta di casa, cercando di non fare troppo rumore.

-Dove sei stata fino a così tardi?-, mi sentii bisbigliare vicino al mio orecchio e sentendo la presenza di qualcuno vicino a me.

Stavo per urlare spaventata e colta di sorpresa, ma una mano maschile fu prontamente portata davanti alle mie labbra.
Io e Yoongi ci trovammo vicini, i nostri occhi persi gli uni negli altri.
Se prima il cuore batteva per la paura provata, adesso sicuramente erano altri i sentimenti per cui accadeva.

Restammo così per un attimo e mi fu difficile respirare.
Lui tolse la mano che copriva la mia bocca e si allontanò di poco.

-Pensavo foste andati via, cosa ci fai qui?-, bisbigliai.

-Sei uscita così all'improvviso da casa,  Jin era preoccupato, ti ha provato a chiamare almeno una decina di volte.-, disse con tono leggermente seccato.

Subito tirai fuori il cellulare per controllare, effettivamente avevo delle chiamate perse da parte di mio fratello. Probabilmente si era erroneamente inserita la modalità silenzioso.

-Oh, no, cavoli, ero con Jungkook e….-, in quel momento mi bloccai perchè avevo espresso il pensiero a voce alta e ricordai che non ero sola.

-Lascia stare, non ti devi giustificare, torno a dormire.-, fece dietrofront e si riposizionò sul divano con il braccio sul viso.

-Yoongi-ah.-, lo chiamai piano, quasi in un bisbiglio. Che fosse geloso di Jungkook? No, non può essere, giusto?

Non ottenendo risposta mestamente salii in camera.
Non sapendo se era sveglio o no, mandai un messaggio a Jin per informarlo che ero a casa e che comunque ero con Jungkook.

Sbuffai.

Provavo una grande confusione, tra i miei sentimenti regnava il caos. Mi piace senza dubbio Yoongi, ma con Jungkook è diverso, mi batte forte forte il cuore, sono gelosa delle altre che gli ronzano attorno e finisco sempre per pensare a lui.

Ed è lui il mio ultimo pensiero prima di addormentarmi.

Corea 1000 anni prima

Joon-Gi POV

-Eccomi sono arrivata!-

-Gongju-nim! Quante volte devo dirvi di non correre! Non si addice ad una signora.-

Sì, Mi-yong è arrivata, ed è come un uragano che ti stravolge, sempre solare e piena di energie, probabilmente tutto l'opposto di me, ma mi piace.

La principessa alza gli occhi al cielo e subito dopo mi regala un sorriso.

-Ero in ritardo per la lezione di musica e non vogliamo che il Maestro Min si arrabbi, giusto?-, disse volgendo il suo sguardo su di me, così che i nostri occhi si trovassero.

Sorridemmo entrambi, mentre Eun-Soo si chinava e camminando all'indietro usciva dalla stanza, lasciandoci alla nostra lezione.

Mi-yong si rilassò all'istante e prese posto davanti allo strumento. Mi accomodai anche io davanti al mio suonando qualche nota che poco dopo il suo strumento riprodusse seguendomi a ruota.
Era brava, aveva una grazia innata nel suonare.

-Oh!-, fece un urletto sorpreso.

Fino a quel momento stavamo suonando insieme la melodia, ma quel passaggio non le riusciva, così mi avvicinai e posai le mie mani sulle sue per guidare i movimenti.
Insieme ci riuscimmo. Sorrise e io adoravo vederla felice.

Questi momenti e quelli delle lezioni di danza erano i miei preferiti, quelli che attendevo di più perchè potevo passare del tempo con lei.
Sapevo che tra tutte le famiglie nobili la mia era quella, probabilmente, meno adatta ad un matrimonio reale, ma a me bastava poterle stare accanto e vederla sorridere.
A volte pensai addirittura di palesare i miei sentimenti e corteggiarla, ma ero altrettanto consapevole che quando appariva Jaejun, il suo viso si illuminava e i suoi occhi brillavano.  Ho sempre pensato che quei due dovevano avere qualche tipo di legame e a volte sono stato anche geloso, ma diciamocelo, la verità è che lei non sarà né sua né mia, perchè sicuramente dovrà sposare qualcuno che garantisca qualche buona alleanza alla famiglia. Probabilmente, giunto il momento, sarebbe stata mandata in un altro regno per essere la sposa di qualche principe ed io pregavo che ciò accadesse il più tardi possibile.
Una cosa è certa, fin quando potrò, continuerò a starle accanto ed amarla in silenzio.