Seoul, oggi
Na-yeon POV
Dopo un anno in America, finalmente, io e mio fratello Jin siamo tornati a Seoul, dove siamo nati e cresciuti.
I nostri genitori sono rimasti negli States per gestire la nuova succursale dell'azienda di famiglia, che sta prosperando in modo eccezionale e concludere alcuni accordi che avrebbero portato prestigio all'attività.
Per noi, però, hanno voluto che tornassimo agli studi tradizionali, così dopo un anno presso la scuola superiore per me e il college di economia per Jin, ci hanno rispediti a casa.L' autista che accompagna di solito papà quando è in città ci aspettava ad Incheon, così dopo essere atterrati abbiamo recuperato i nostri bagagli e siamo partiti alla volta della nostra amata casa, quella della nostra infanzia, dove conserviamo i ricordi più belli e amati e che ci è mancata tantissimo, nonostante in America abbiamo lasciato amici e tanti ricordi belli. Penso sia un posto favoloso sotto tanti punti di vista per viverci.
Tutto è come lo avevamo lasciato, sembra che il tempo qui non sia mai passato. Le siepi potate, il prato falciato e gli alberi sempre alti e maestosi, tutto è perfetto.
Mi fermo un attimo per guardarmi intorno. È autunno e già da domani mi dovrò presentare alla mia nuova scuola... Chissà se troverò compagni simpatici, delle buone amiche e se, sopratutto, mi accetteranno tra loro.
Dopotutto loro si conoscono già e sicuramente avranno fatto gruppo.-Forza, vieni dentro! Non vorrai ammalarti subito appena arrivata!-, esclama Jin.
Mio fratello, come credo la maggior parte dei fratelli maggiori, è molto protettivo nei miei confronti ed ora che siamo solo noi due qui, si sente in dovere di farmi da genitore. La cosa mi fa piacere, abbiamo un bellissimo rapporto, ma spero non esageri mai. Tra fratelli, per il quieto vivere, ci sono dei limiti che non andrebbero mai superati.
Lo seguo dentro e fatta eccezione di alcuni teli bianchi che coprono qualche mobile la casa è perfettamente funzionante e pronta per essere abitata. Lo sguardo mi cade sul nostro pianoforte, strano non sia stato coperto con un telo, è nero e lucido, senza un filo di polvere, come se qualcuno l'avesse utilizzato di recente. E se… No, non può essere. Scuoto la testa come a scacciar via quel pensiero. Possibile che dopo un anno lo penso ancora? Raggiungo Jin che ha iniziato a scoperchiare i mobili.
Aiuto a riporre i teli e una volta finito mi dirigo in camera mia, al piano di sopra, dove Jin ha già portato la mia valigia.
La mia camera è come l'avevo lasciata, probabilmente dovrei apportare alcune modifiche, nell'ultimo periodo sono cresciuta e alcune cose qui sono un po' troppo infantili...
Credo che però i peluches li lascerò sulla mensola, sono troppo carini!
Sul letto noto subito la mia nuova divisa scolastica, ci avrà pensato il socio di papà, che durante la loro assenza è stato incaricato di sorvegliarci e provvedere alle nostre eventuali necessità là dove non possiamo agire da soli.-Posso entrare Na-yeon?-, chiede Jin da dietro la porta.
-No, adesso non puoi!-, rispondo.
E sì, come tutte le ragazze della mia età adoro chiudermi nel mio piccolo mondo e poi non mi va che noti tutte le cose infantili presenti, dandogli modo di prendermi in giro più avanti. Che gli piaccia oppure no, deve capire che sono cresciuta e seppur mi vede come la sua sorellina, non sono più una bambina.
Probabilmente questo anno all'estero mi ha cambiata un pochino, mi ha fatto crescere, forse anche per il modo diverso di vivere e vedere le cose che hanno lì, anche se la nostra educazione è sempre stata prettamente coreana.
Dopo un po' di tempo speso a sistemare i vestiti e mettere da parte le cose che avrei voluto togliere, sento gorgogliare lo stomaco, rendendomi conto che ancora non avevamo toccato cibo.
Percorro il corridoio e senza troppo pensarci apro la porta della stanza di mio fratello che sobbalza per lo spavento.
-Yah! Non puoi bussare come fanno tutti?-, mi chiede indossando al volo una maglia pulita. Probabilmente ha appena fatto la doccia perché ha i capelli ancora umidi.
-Jin, ho fame!-, ribatto buttandomi teatralmente sul suo letto, invece di rispondere al suo rimprovero.
-Mezz'ora fa sono venuto proprio a parlarti di questo, ma tu sembravi talmente impegnata che ho lasciato stare.-
-Ho fame, ho fame, ho fame!-, inizio a scalciare sul suo letto come una bimba piccola.
-Ah, povero me! Andiamo, per oggi dovremo ordinare qualcosa da farci portare a casa. Sono distrutto!
Domani farò la spesa e ti prometto di cucinare qualcosa di buono.-Mentre aspettiamo il cibo mi incanto a guardare il panorama che si vede dal nostro terrazzo, Seoul di notte è bellissima con tutte le sue luci!
È quasi confortante sapere che c'è sempre gente per le strade, sembra una sciocchezza, ma questo pensiero mi fa sentire meno sola.Mangiamo e quasi subito andiamo a dormire domani ci attende un nuovo inizio.
Non riesco ad addormentarmi, mille pensieri attraversano la mia mente, però essendo estremamente ottimista non riesco proprio a pensare a nulla che non sia, alla fine, qualcosa di buono.
Spero solo di non sbagliarmi e di non farmi troppo male se dovessi cadere.
Piano piano, lascio spazio alla stanchezza e mi addormento.
Finalmente sono a casa.
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Destiny of Two Souls ||J.JK FF||
FanfictionSi dice che siamo destinati a ritrovare nel tempo gli affetti che abbiamo legato in vite passate... Potranno due anime di un tempo lontano ricongiungersi? Saranno in grado di riconoscersi anche se sono passati secoli? Ma sopratutto la storia si ripe...