L'orario tanto anticipato inevitabilmente arrivò.
La mattina seguente, la nave raggiunse il porto della città ed era ora di tornare alle nostre vite passate.
Yuki era seduta per terra, a dormire beatamente con la testa poggiata al muro, come un bambina.
Svegliarla sarebbe stato un po' rude, ma non potevo lasciarla lì.
Quindi le diedi una piccola spinta sulla sua spalla, sperando di poterla svegliare con abbastanza gentilezza da non farla arrabbiare
<Yuki, sveglia... Dobbiamo andare...>
Seppure lentamente, Yuki aprì gli occhi.
Stordita e ancora stanca dopo la lunga notte passata a stare sveglia, il suo sguardo mi dava l'impressione che sarebbe potuta crollare a momenti.
Già solo la luce del mattino la portava a rifugiarsi nuovamente nel mondo dei sogni
<Alzati...>
<Lo so, lo so... Dammi cinque secondi...>
Quei cinque secondi si trasformarono in un minuto, ma almeno Yuki era pronta per andare.
L'intera nave era un subbuglio, ora che tutti potevano tornare alle proprie.
Il rumore incessante dei passi e delle voci era abbastanza da mandare in pappa chiunque, e l'enorme difficoltà per scendere non rendeva le cose migliori.
Dovetti farmi strada tra un mucchio di gente, sbattendo da una parte all'altra, con Yuki lontana dal mio campo visivo.
Ma sentivo, seppure debole e a malapena, una presa sulla mia manica quindi pensai fosse alle mie spalle.
Una volta esser sceso sano e salvo, Yuki presto si unì a me, facile da distinguere anche col suo travestimento.
Sebbene mi desse l'impressione di essere sopraffatta, sia per la febbre che per la presenza di così tanta gente.
Immediatamente le volle distanziarsi dal porto, cercando la calma piuttosto che il caos, solo così da poter sistemare i propri pensieri
<Che mal di testa...>
Lasciò passare una mano fra i capelli, dandomi l'impressione di essere ancora assonnata.
Le possibilità che potesse crollare in piedi erano alte. Particolarmente, anche.
Ma la mia preoccupazione principale adesso era un'altra.
Non la sua febbre, né la stanchezza.
Bensì che sarebbe successo.
Una separazione era imminente, ma cos'avrebbe fatto lei dopo?
Avrebbe davvero compiuto quel gesto.
Dalla sua espressione mi era impossibile capirlo, anche perché non mostrava altro che sonno...
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Solace in the snow
RomantikDopo più di dieci anni da un massacro, le vite di tutti tornarono normali. Seppure il colpevole non venne mai scovato. Nel presente, un giovane insegnante di musica è di ritorno dopo un lungo viaggio di lavoro. Divorziato da anni e con la propria f...