Il mio desiderio:Parte 8

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Mi ritengo una persona particolarmente organizzata.

Imparo in fretta dai miei errori, trovo una soluzione adeguata, evito di commetterne ancora e così via.

Peccato che tutta la mia esperienza non poteva prepararmi per la fatica che avrei dovuto impiegare da qualche giorno...

Spesso, durante la mattina, capitava che Yuki mi svegliasse forzatamente per ricordarmi di andare a lavoro o portarla a teatro la domenica. Certe volte anche su altri set quando le capitava di trovare altri lavori nel mentre.

La sua voce, bassa ma in qualche modo anche squillante, che mi ripeteva ogni mattina:

<Svegliati, sfaticato!>

C'erano anche quelle volte in cui, poiché lei e Olivia avevano bisogno di delle "braccia forti per portare le loro borse", sebbene Yuki fosse ben consapevole delle mie pessime condizioni fisiche, dovevo seguirle in giro per la città mentre andavano di negozio in negozio a divertirsi.

Ricordo specificamente le parole delle persone quando osservavano dalla distanza noi tre, come passavano da un semplice a dolce "Che magnifiche ragazze...!" a un freddo e preoccupato "Ma chi è quello lì... Uno stalker...?" appena poggiavano gli occhi su di me.

Oppure quelle volte quando, in macchina, mentre l'accompagnavo al teatro oppure da qualche altra parte, dovevo subirmi i suoi infiniti sfoghi e scatti d'ira.

Alcuni in particolare mi rimasero impressi nella mente...

<C-Cioè... Perché diavolo la gravidanza deve far crescere la pancia, non capisco?! Sono una stracazzo di figa ma la mia bellezza dev'essere macchiata da un semplice e tremendo pancione solamente perché voglio un bambino?! Ma che problema aveva Dio quando ha creato noi esseri umani in questa maniera?! Gah, sto impazzendo...! Perché devo-->

A un certo punto imparai a scollegare il mio cervello e semplicemente lasciarla sfogare. Tanto guidare diventava un'abilità autonoma dopo un po'...

Altre volte ancora, era mio dovere occuparmi di Snowy.

Darle da mangiare, buttare i suoi regalini e perfino farla uscire di tanto in tanto.

Peccato che non era chissà quanto amichevole nei miei confronti...

Persi il conto di quante volte mi aveva morso nell'arco di pochi mesi.

Dovevo anche portarla in ristoranti quando se la sentiva, aiutarla a scegliere vestiti o cose bel il bambino.

In alcuni casi venivano anche Marcus o Olivia, ma anche entrambi quando possibile, a farle visite per controllare come stesse.

Spesso, però, la trovavano appisolatasi sul divano a dormire, coi cartoni in TV, mentre abbracciava Snowy.

Inutile dire che Olivia ne approfittava per farle foto su foto.

Solace in the snowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora