Continuai il mio addestramento un altro po'. Passo dopo passo.
Cercavo di trovare più idee possibili, più ispirazione anche cercando fra le mie vecchie coreografia, ma la mia mente non riusciva a dare il suo meglio.
Quindi, inevitabilmente, mi ritrovavo ancora alla casella d'inizio.
Se su un dado fosse esistito lo zero, ero sicura di averlo preso ripetutamente durante quella sessione.
Finché, dopo qualche minuto di riposo, non sentii Lia avvicinarsi con qualcosa in mano
<Yuki... Ti chiamano>
Alzai lo sguardo, per vedere un cellulare nella sua mano. Il mio.
Quando me lo passò, oltre alla tarda ora, vidi anche il numero di Declan e alcune chiamate perse da lui
<Come mai ce l'hai segnato con una stellina?>
<Perché no? È carino>
Mi alzai dal divanetto e, spostandomi verso la finestra della sala, risposi alla chiamata.
Avevo la sensazione che mi sarei beccata una bella predica...
Però mi ci ero abituata a quel punto
<Dec?>
<Va tutto bene lì? Ormai è tardi, vorrei sapere se devo venire a prenderti...>
<Nah, posso venirmene a piedi... Le possibilità di venir violentata sono poche e, se dovesse accadere, basta un calcio nelle palle per difendermi!>
A seguito della mia affermazione, gonfiai il petto e poggiai la schiena contro la finestra.
Da lì potevo vedere Lia guardarmi con una certa delusione nello sguardo
<Sì... Certo...>
Per qualche motivo Declan non pareva molto convinto. Manco una pazza gli avesse detto che sapeva urlare.
Misi una mano nella tasca del pantalone, osservando il panorama notturno della città. Coi lampioni che facevano da luce per quelle buie strade.
Ciò mi fece pensare sia all'incidente di pochi giorni fa, che al cadavere che a quella strana donna...
In pochi giorni, un ammasso di cose particolarmente preoccupanti erano successe. Chissà se potevo davvero dormire sogni felici.
Forse un passaggio non avrebbe fatto male...
<Tu devi andare a lavoro domani, no? Restatene a riposare se vuoi, sono una donna indipendente io>
Lo sguardo di Lia peggiorò ancor di più. A tal punto che cercò una distrazione in Ai, che era rimasta sveglia.
Le avevo detto che se voleva, poteva prenderla in braccio e anche giocare con lei. Affinché avesse fatto attenzione, ovviamente
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Solace in the snow
RomanceDopo più di dieci anni da un massacro, le vite di tutti tornarono normali. Seppure il colpevole non venne mai scovato. Nel presente, un giovane insegnante di musica è di ritorno dopo un lungo viaggio di lavoro. Divorziato da anni e con la propria f...