il primo scontro

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Capitolo 16: *Il Primo Scontro*

Le figure oscure del Consorzio si mossero come ombre scivolando nella stanza, i loro passi quasi impercettibili sul pavimento di pietra. Erano in sei, tutti vestiti di nero, con il viso coperto da maschere che nascondevano le loro identità. Le armi che portavano brillavano minacciosamente alla luce fioca, e il silenzio nella stanza diventò improvvisamente opprimente.

Eleanor, Adrian e Robert si trovarono schiena contro schiena, i loro cuori che battevano all'unisono, il respiro affrettato mentre cercavano di valutare la situazione. Le mani di Adrian si strinsero attorno al suo coltello, pronto a qualsiasi cosa, mentre Robert, visibilmente teso, cercava di mantenere la calma. Eleanor sentì la paura stringersi attorno a lei come un cappio, ma era troppo tardi per tornare indietro.

"State calmi," sussurrò Adrian, senza staccare gli occhi dalle figure che li circondavano. "Non facciamo nulla di avventato."

Ma le ombre non erano lì per aspettare. Il primo colpo arrivò rapido, un colpo di lama che passò vicino alla testa di Robert, costringendolo a indietreggiare goffamente. Un secondo attacco arrivò subito dopo, ma Adrian fu più veloce, parando il colpo con una mossa fulminea. Il rumore del metallo che cozzava contro il metallo riempì l’aria.

"Fatevi sotto!" urlò Adrian, la rabbia montante nella sua voce.

Eleanor si mosse con rapidità, afferrando una pesante pietra da terra e scagliandola contro uno degli aggressori. Il colpo colpì l’uomo alla spalla, facendolo vacillare per un attimo, ma non abbastanza da fermarlo.

"Hale!" gridò Eleanor, cercando di avvicinarsi all’uomo seduto ancora immobile sul trono di pietra. "Dobbiamo uscire da qui!"

Ma Hale sembrava paralizzato dalla disperazione, incapace di reagire. "Non... non possiamo. Sono troppo forti. È finita."

"Non è finita finché lo dico io!" ribatté Eleanor, con la voce carica di determinazione.

La battaglia si intensificò rapidamente. Adrian, con movimenti precisi e letali, riuscì a mettere a terra due degli uomini del Consorzio, ma sapeva che non avrebbe potuto mantenere quel ritmo a lungo. Robert, nonostante la paura che traspariva nei suoi occhi, riuscì a difendersi con un pezzo di metallo trovato a terra, cercando di respingere gli attacchi furiosi dei loro nemici.

Uno degli uomini del Consorzio, più alto e robusto degli altri, si avvicinò a Eleanor con un passo lento ma inesorabile. Aveva negli occhi una fredda determinazione, e la sua lama brillava alla luce tremolante della torcia di Robert.

"Eleanor!" gridò Adrian, vedendola in pericolo. Si lanciò verso di lei, cercando di bloccare l'attacco, ma fu troppo tardi.

L'uomo colpì.

Il tempo sembrò rallentare. Eleanor alzò le mani in un disperato tentativo di difendersi, ma qualcosa di strano accadde. Una forza invisibile sembrò avvolgerla, come un'ondata di energia che emanava dal suo corpo. La lama dell’uomo si fermò a pochi centimetri dal suo petto, come se fosse stata respinta da una barriera invisibile. L’aggressore indietreggiò di colpo, sorpreso e confuso, come se non avesse capito cosa fosse successo.

Eleanor, altrettanto sorpresa, guardò le sue mani tremanti. "Cosa... cosa è stato?"

Adrian non ebbe tempo di rispondere, perché gli uomini del Consorzio, vedendo ciò che era appena accaduto, si fermarono improvvisamente. Il loro leader, un uomo con una cicatrice che gli attraversava la guancia, si fece avanti con sguardo minaccioso. I suoi occhi scintillavano di una luce malvagia.

"Sapevo che c’era qualcosa di speciale in voi," disse l'uomo con voce rauca. "Ma non pensavo che lo avreste scoperto così presto."

Adrian lo fissò con odio. "Chi sei? Cosa volete?"

L’uomo sorrise sotto la sua maschera, un sorriso freddo e privo di gioia. "Non importa chi sono io. Quello che importa è cosa avete appena liberato."

Indicò Eleanor con un movimento della testa. "Lei è la chiave. Il potere che Hale ha cercato di nascondere per tutto questo tempo si è finalmente risvegliato, ed è dentro di lei."

Eleanor sentì un’ondata di paura e confusione. "Cosa... cosa stai dicendo?"

L’uomo si avvicinò, tenendo le mani alzate in un gesto apparentemente pacifico, ma il suo sguardo tradiva le sue vere intenzioni. "Non ti rendi conto? Non è Hale che il Consorzio cercava. Era te."

La stanza sembrò improvvisamente più piccola, le pareti più strette, come se il mondo stesso si stesse chiudendo attorno a Eleanor. "Non può essere vero," sussurrò, la voce tremante.

Ma prima che potesse dire altro, l'uomo fece un passo avanti, sollevando un dispositivo metallico dalla sua cintura. "Ora vieni con noi. Non hai scelta."

Adrian si mosse rapidamente, lanciandosi verso l'uomo con un grido di battaglia, ma fu bloccato da due degli uomini del Consorzio. La lotta riprese, brutale e senza esclusione di colpi.

Robert, nel frattempo, tentava disperatamente di raggiungere Hale, ancora seduto sul trono, apparentemente incapace di muoversi. "Hale! Dobbiamo andarcene, adesso!"

Hale finalmente alzò lo sguardo, ma i suoi occhi erano pieni di rassegnazione. "Non c’è più tempo. Non c'è più speranza. Il potere... si è risvegliato."

Mentre pronunciava quelle parole, un boato sordo risuonò dalle profondità sotto di loro. La terra tremò, e una luce sinistra cominciò a filtrare dalle crepe nel pavimento.

Il Consorzio non era lì solo per prendere Eleanor. Avevano appena risvegliato qualcosa di molto più pericoloso.

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