le ombre del passato

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Capitolo 6: *Le Ombre del Passato*

La scoperta dei documenti lasciò Eleanor e Robert in un silenzio carico di tensione. Il peso di ciò che avevano letto era opprimente. La spedizione artica non si era limitata a una semplice scoperta archeologica, ma aveva portato alla luce qualcosa di profondamente inquietante.

"Una porta…" mormorò Eleanor, rileggendo le ultime righe del documento. "Cosa significa davvero? E cosa c'è dietro questa porta?"

Robert scosse la testa, perplesso. "Non lo so, ma qualunque cosa sia, non è qualcosa che Hale o Olivia hanno voluto far sapere al mondo. E quelle persone che ci inseguono… sanno perfettamente cosa hanno trovato."

Eleanor sfogliò velocemente gli altri appunti nella cartellina. Molti erano difficili da interpretare, scritti in fretta, come se Hale avesse avuto paura di perdere tempo. Tuttavia, uno schizzo attirò la sua attenzione: una mappa dettagliata che mostrava una regione remota dell'Artico. Al centro della mappa, un punto segnato con una X era accompagnato da un'unica parola: **"Entrata"**.

"Qui è dove tutto ha avuto inizio," disse Eleanor, indicando la mappa. "Questo è il punto esatto della spedizione. È lì che hanno trovato la porta."

Robert la osservava attentamente. "Se è così importante, potrebbe essere anche il posto dove dobbiamo andare per trovare le risposte."

Un lungo silenzio seguì. L'idea di avventurarsi in un luogo così remoto, dove ogni indizio puntava a qualcosa di pericoloso e sconosciuto, faceva tremare Eleanor. Ma allo stesso tempo, non potevano ignorare ciò che avevano scoperto. Tutti gli eventi, tutte le persone che li avevano inseguiti fino a quel momento, erano legati a quel punto preciso.

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La notte avanzava, e dopo aver lasciato Olivia Shepherd alle sue paure, Eleanor e Robert decisero di tornare a un luogo sicuro. Nella piccola stanza di un motel alla periferia della città, Eleanor sedette sul bordo del letto, la mappa tra le mani. Robert, seduto di fronte a lei, stava cercando di mettere insieme i pezzi del puzzle.

"Olivia è terrorizzata," disse Eleanor, con un filo di voce. "Non credo che stia nascondendo solo informazioni. Credo che si senta responsabile di qualcosa di terribile che è successo durante la spedizione."

"È possibile," rispose Robert. "Ma dobbiamo scoprire cosa. Se Hale ha trovato questa 'porta', potrebbe aver aperto qualcosa che non avrebbe dovuto. E ora noi siamo coinvolti."

Mentre parlavano, Eleanor notò un piccolo simbolo disegnato sul bordo della mappa. Non era immediatamente evidente, ma a un esame più attento sembrava un antico simbolo circolare, con linee intricate che si intersecavano al centro. "Robert, guarda questo," disse, indicando il simbolo. "Non l'avevo notato prima."

Robert si avvicinò, studiando il disegno. "Non l'avevo mai visto. Ma sembra un antico glifo... forse appartenente a qualche civiltà dimenticata."

"Qualunque cosa significhi, è importante," mormorò Eleanor. "Questo simbolo potrebbe essere la chiave per capire cosa hanno trovato."

Prima che potessero discutere ulteriormente, il telefono di Robert vibrò improvvisamente. Prese il cellulare e vide un messaggio in arrivo da un numero sconosciuto: **"Non fidarti di nessuno. Stanno arrivando. Scappa."**

Gli occhi di Robert si spalancarono. "Dobbiamo andare. Subito."

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La fuga fu rapida e silenziosa. Con solo lo stretto necessario, Eleanor e Robert lasciarono il motel prima che potessero essere rintracciati. Ma qualcosa non quadrava. Quel messaggio. Chiunque lo avesse inviato sapeva esattamente dove si trovavano. Come facevano a sapere che erano lì? E soprattutto, chi era l’alleato nascosto dietro quel messaggio criptico?

"Non abbiamo tempo per capirlo," disse Robert, mentre accelerava lungo la strada buia. "Dobbiamo trovare un posto dove rifugiarci temporaneamente. Poi penseremo a cosa fare dopo."

Mentre guidavano nel silenzio della notte, Eleanor cercava di mettere ordine nei pensieri. La chiave, la mappa, il simbolo, gli uomini che li inseguivano… tutto sembrava collegato a qualcosa di più grande, qualcosa che superava i confini della loro comprensione. Ma il loro unico punto fermo era ancora Jonathan Hale e la sua scoperta.

"Robert, dobbiamo trovare Hale," disse Eleanor, rompendo il silenzio. "È l'unico che può rispondere a tutte le nostre domande."

"Se è ancora vivo," rispose Robert, il tono grave. "Non sappiamo cosa gli sia successo dopo la spedizione. E se quelle persone lo stanno cercando, potrebbe essere già…"

"Non voglio nemmeno pensarci," lo interruppe Eleanor. "Sappiamo che la sua scomparsa è legata alla scoperta di questa porta. Se riusciamo a trovare la porta, potremmo trovare anche lui."

Ma prima che potessero continuare a parlare, un forte rumore metallico ruppe l’aria notturna. Robert sterzò bruscamente, evitando per un pelo un’auto nera che li stava seguendo a tutta velocità.

"Ci hanno trovato!" urlò Eleanor, con il terrore negli occhi.

Robert premette il piede sull'acceleratore, cercando di seminare l'auto che li inseguiva. Ma i fari della macchina dietro di loro erano sempre più vicini, e i due inseguitori non sembravano avere alcuna intenzione di lasciarli andare.

La strada tortuosa rendeva difficile la fuga, ma Robert mantenne il controllo del veicolo. "Non possiamo continuare così," disse, con la voce carica di tensione. "Se ci prendono, è finita."

Eleanor, cercando di mantenere la calma, frugò nel vano portaoggetti e trovò una torcia pesante. "Robert, se mi avvicino abbastanza, posso colpire uno dei fari. Questo potrebbe rallentarli."

"È un'idea folle, ma non abbiamo alternative," rispose Robert, con un accenno di approvazione.

Con la torcia in mano, Eleanor aprì leggermente il finestrino, cercando di mantenere l’equilibrio mentre l'auto sfrecciava lungo la strada. La macchina nera era ormai abbastanza vicina, e lei prese fiato, preparandosi. Con una mossa decisa, lanciò la torcia verso uno dei fari.

Il colpo andò a segno. Uno dei fari si frantumò in mille pezzi, e l’auto nemica rallentò per un istante, permettendo loro di guadagnare terreno.

"Ce l'hai fatta!" esclamò Robert, accelerando ancora di più.

Ma sapevano che era solo una vittoria temporanea. I loro inseguitori non avrebbero mollato così facilmente.

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