Capitolo 35: *La Soglia dell'Inganno*
Il silenzio che seguì l'ingresso di Hale nel passaggio era carico di tensione. Nessuno parlava. Eleanor, Katia e Adrian restavano immobili, come se il loro destino fosse sospeso insieme al respiro. La porta dietro di loro si richiuse lentamente, con un sibilo metallico, lasciandoli con un vuoto ancora più opprimente.
Adrian, ancora seduto contro la parete, sembrava aver ripreso un minimo di lucidità. I suoi occhi erano pieni di tormento, ma ora c'era anche qualcosa di più oscuro, una risoluzione che Eleanor non aveva mai visto in lui. Era come se avesse accettato qualcosa, un patto segreto fatto con se stesso.
"Non doveva andare così," mormorò Katia, rompendo finalmente il silenzio. "Non dovevamo permettere che Hale andasse da solo."
"Non avevamo scelta," rispose Eleanor, con la voce dura. "Il labirinto ci sta manipolando, e lo sappiamo tutti."
Adrian si alzò in piedi, le sue mani ancora tremanti, ma la sua espressione era più ferma. "Forse Hale ha fatto la scelta giusta. Se uno di noi deve rischiare... che almeno sia qualcuno con il coraggio di farlo."
"Non si tratta solo di coraggio," lo interruppe Eleanor, fissandolo. "Questo posto gioca con le nostre menti. Hale potrebbe non tornare. E se lo farà, non sarà lo stesso."
Un rumore sordo si fece sentire dal passaggio. Come un ruggito lontano, quasi impercettibile, ma sufficiente a farli sussultare. Il labirinto non dava tregua. Ogni secondo che passava, la pressione aumentava. Eleanor sentiva una fitta allo stomaco, una sensazione che qualcosa di terribile stava per accadere.
Poi, senza preavviso, il pavimento sotto di loro iniziò a vibrare. I simboli tracciati intorno all'altare cominciarono a cambiare forma, muovendosi come se avessero vita propria. Il ruggito si fece più forte, ma questa volta non proveniva dal passaggio. Era tutto intorno a loro.
"Eleanor..." sussurrò Katia, con la voce tremante. "Cosa sta succedendo?"
Prima che potessero rispondere, una delle pareti della stanza si spostò con un clangore metallico, rivelando un altro corridoio, diverso dal primo. Era illuminato da una luce verdastra che sembrava pulsare, come se fosse viva.
"Non credo che abbiamo scelta," disse Adrian, fissando la nuova via di fuga.
"Se ci dividiamo di nuovo, rischiamo di non rivederci più," disse Eleanor, il cuore che batteva all’impazzata. "Ma se restiamo qui, non sopravviveremo."
Katia annuì debolmente, ma la paura era evidente nei suoi occhi. "Dobbiamo trovare Hale. Non possiamo lasciarlo da solo."
Ma Adrian non sembrava più convinto. Guardava il nuovo corridoio con un’espressione indecifrabile, come se sentisse un richiamo che gli altri non percepivano. "Forse… forse questo è il nostro percorso. Il labirinto ci sta offrendo una via d’uscita."
"Non fidarti di ciò che sembra facile," lo ammonì Eleanor. "Ogni scelta che facciamo qui ha un prezzo."
La tensione tra loro era tangibile. Ogni decisione poteva essere quella fatale. Eleanor sapeva che dovevano mantenere la calma, ma ogni fibra del suo essere urlava che qualcosa di più sinistro stava avvenendo. E allora, capì: il labirinto non li stava solo testando, li stava spingendo l’uno contro l’altro, seminando dubbi e sospetti.
Prima che potesse dire altro, un grido provenne dal passaggio che Hale aveva attraversato. Era un urlo di terrore, breve e soffocato, come se fosse stato strangolato a metà.
"Hale!" gridò Katia, correndo verso il passaggio.
Adrian la trattenne per un braccio. "Aspetta! Potrebbe essere una trappola!"
"Non possiamo lasciarlo lì!" urlò Katia, cercando di liberarsi dalla presa di Adrian.
Ma Eleanor sapeva che era troppo tardi. Il grido di Hale aveva già cambiato tutto. Il labirinto aveva fatto la sua mossa, e ora dovevano reagire. Tuttavia, qualcosa dentro di lei le diceva che il grido non era stato solo un avvertimento. Era un segnale. Un richiamo che significava che il vero gioco era appena iniziato.
Con un ultimo sguardo verso i suoi compagni, Eleanor prese la decisione più difficile. "Dobbiamo dividerci. Katia, vieni con me. Adrian, tu prendi l'altro corridoio. Vediamoci qui tra venti minuti. Se non torniamo... significa che uno di noi non ce l'ha fatta."
Nessuno parlò per qualche secondo. Poi Adrian annuì, con uno sguardo che tradiva la sua rassegnazione.
"Buona fortuna," disse, mentre si incamminava lentamente verso il corridoio illuminato dalla luce verdastra.
Eleanor e Katia si avviarono verso il passaggio da cui proveniva il grido di Hale. Ma mentre avanzavano, Eleanor sentì un peso crescere nel suo petto. Sapeva che il labirinto non li avrebbe lasciati andare facilmente. Forse, non li avrebbe lasciati andare affatto.
Quella decisione avrebbe cambiato il corso del loro destino.
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il labirinto delle Verità Nascoste
Mystery / Thrillerun thriller psicologico da togliere il fiato...... "Se pensi sia solo un libro leggi pure, se avverti paura, ansia e stress. Scappa prima che sia troppo tardi" * 6/9/2024*