la trappola finale

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Capitolo 25: *La Trappola Finale*

Dopo il crollo della Rete, il gruppo si mosse con cautela. Katia, con un misto di sollievo e preoccupazione, disattivò il dispositivo sull'altare, ma sapeva che il Consorzio non avrebbe accettato la sconfitta senza combattere. La missione non era ancora conclusa.

"Abbiamo poco tempo," disse Katia, con lo sguardo fisso sui resti del portale. "Il Consorzio potrebbe mandare qualcuno qui da un momento all'altro. Dobbiamo chiudere completamente l'accesso alla fonte."

Eleanor, ancora provata dallo scontro mentale nella Rete, si avvicinò all’altare, il cuore in tumulto. "Se chiudiamo questo sito, come potremo evitare che ne trovino un altro?"

Katia si voltò verso di lei. "Esistono diversi nodi di accesso, ma questo è il più potente. Se lo sigilliamo correttamente, il Consorzio perderà una parte fondamentale del loro controllo. Saranno indeboliti, forse per sempre."

Adrian, che osservava la valle con aria vigile, fece un passo avanti. "E cosa dobbiamo fare esattamente? Non possiamo semplicemente distruggerlo?"

"Non funzionerebbe," rispose Katia, scuotendo la testa. "La fonte non può essere distrutta, solo isolata. Ma c'è un modo per chiudere l'accesso da questo punto. Un rituale antico, tramandato dai guardiani della fonte."

Eleanor si sentì gelare. "Un rituale? Non hai mai parlato di questo."

Katia sospirò, come se stesse per rivelare qualcosa di doloroso. "Non ne ho parlato perché non è qualcosa che chiunque può fare. Il rituale richiede una connessione diretta con la fonte. Solo qualcuno che ha già toccato quel potere può completarlo."

Gli occhi di tutti si posarono su Eleanor. Lei sapeva esattamente cosa significava.

"No," disse Adrian immediatamente, scuotendo la testa. "È troppo pericoloso. Eleanor ha già rischiato abbastanza."

Eleanor, tuttavia, non disse nulla. Sentiva la gravità della situazione, e sapeva che, anche se Adrian aveva ragione, non c'era altra scelta. "Se non lo faccio, il Consorzio tornerà più forte di prima."

"Non possiamo chiederti di farlo," disse Hale, fissando Eleanor con serietà. "Ma se decidi di farlo, siamo con te."

Eleanor annuì, stringendo i pugni per raccogliere il coraggio. "Lo farò."

Katia si avvicinò a lei con calma, estraendo dal suo zaino una serie di simboli e oggetti antichi. "Questo rituale ti connetterà di nuovo alla fonte, ma questa volta dovrai manipolarne il flusso per chiudere il passaggio. Sarà più difficile di quanto tu abbia già affrontato."

Eleanor prese un respiro profondo. "Sono pronta."

Katia iniziò a disporre gli oggetti attorno all'altare, tracciando simboli complessi sul terreno. Mentre lo faceva, spiegava ad Eleanor cosa avrebbe dovuto fare. "Devi seguire il flusso energetico che sentirai dentro di te, ma questa volta non lo devi combattere. Devi canalizzarlo attraverso il tuo corpo e poi sigillarlo dentro l'altare."

"Quali sono i rischi?" chiese Adrian, ancora incredulo che Eleanor potesse affrontare un'altra prova così pericolosa.

Katia lo guardò negli occhi. "Se perde il controllo... potrebbe non uscirne più."

Il silenzio che seguì quelle parole fu opprimente. Tutti sapevano cosa era in gioco, ma nessuno sapeva davvero cosa aspettarsi.

Eleanor si mise in piedi di fronte all’altare, le mani tremanti mentre toccava la fredda pietra. Sentì immediatamente il potere della fonte scorrere sotto la superficie, un'energia potente e quasi inebriante. Chiuse gli occhi, concentrandosi, e iniziò il rituale.

Le parole di Katia risuonavano nella sua mente, guidandola attraverso i passaggi. Ogni frase pronunciata sembrava tessere un legame sempre più stretto con la fonte. Sentiva il potere entrare nel suo corpo, un’onda che cresceva e la avvolgeva completamente.

Poi, all'improvviso, una visione le attraversò la mente.

Eleanor si ritrovò in un luogo sconosciuto, un vasto paesaggio vuoto, con solo una luce distante all’orizzonte. E in quella luce, vide una figura. Non era una figura umana, ma qualcosa di più grande, antico e terribile.

La fonte.

La voce del Consorzio tornò, ma questa volta era più distante, quasi come un sussurro. “Non puoi spezzare ciò che è eterno, Eleanor. La fonte è più grande di te, e tu sei solo un frammento.”

Eleanor ignorò quella voce, concentrandosi sulla luce. La figura davanti a lei la osservava, ma non con ostilità. Sembrava aspettare, come se fosse pronta a vedere se lei avrebbe trovato la forza di chiudere quel legame.

All'esterno, Adrian e Hale la guardavano con preoccupazione. Eleanor era immobile, le mani sull’altare, ma il suo volto era teso, come se stesse lottando contro forze invisibili.

Improvvisamente, una luce violenta si sprigionò dall’altare, facendo indietreggiare tutti. Katia lanciò un grido. "Sta perdendo il controllo!"

Adrian corse verso di lei, ma Hale lo trattenne. "Aspetta! Non possiamo intervenire. Deve farcela da sola."

Dentro la sua mente, Eleanor sentì il potere della fonte crescere, sempre più forte. Ma con ogni grammo di forza che la travolgeva, si sentiva più sicura, più padrona di quel potere. La figura davanti a lei cominciò a dissolversi, come polvere portata via dal vento.

Con un ultimo sforzo, Eleanor concentrò tutto il potere della fonte e lo spinse dentro l'altare.

Il portale si chiuse con un suono sordo, e all'improvviso il silenzio calò su tutto.

Eleanor crollò a terra, esausta ma viva. Adrian le fu subito accanto, sollevandola con delicatezza. "Ce l'hai fatta."

Katia osservò l'altare ora spento, privo di qualunque segno di potere. "È finita. Abbiamo chiuso questo accesso per sempre."

Eleanor, respirando affannosamente, guardò il cielo limpido sopra di loro e sussurrò: "Ma a che costo?"

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