lultima fuga

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Capitolo 7: *L'Ultima Fuga*

Il silenzio che seguì la frenata dell'auto nemica fu breve, ma denso di tensione. Robert ed Eleanor, ancora in fuga, sapevano che il loro sollievo sarebbe durato poco. L’auto nera si sarebbe ripresa in un attimo, e presto sarebbero stati di nuovo sotto attacco.

Robert cercava disperatamente una via di fuga, ma la strada di campagna era stretta, circondata da fitti boschi e lontana dalla civiltà. Mentre le loro menti correvano a velocità fulminea, videro davanti a loro un bivio. Senza pensarci due volte, Robert sterzò a destra, entrando in una stradina non asfaltata che si inoltrava nel bosco.

"Robert, dove stiamo andando?" chiese Eleanor, con la voce tremante ma decisa.

"Non lo so," rispose lui, concentrato sulla guida. "Ma dobbiamo seminare quei bastardi. Dobbiamo scomparire per un po'."

La strada dissestata rendeva la guida difficile. L'auto sobbalzava a ogni buca, ma la vegetazione densa li aiutava a coprire la loro fuga. Dopo pochi minuti, il rumore dei loro inseguitori si affievolì, lasciando solo il suono delle ruote sulla ghiaia e il fruscio del vento tra gli alberi.

Finalmente, dopo aver percorso abbastanza strada da sentirsi al sicuro per un momento, Robert fermò l'auto in una piccola radura, spegnendo il motore. Entrambi restarono immobili, respirando affannosamente, cercando di capire cosa fare dopo.

Eleanor guardava fuori dal finestrino, gli occhi che si perdevano nel buio profondo del bosco. "Non possiamo continuare a scappare così," disse, con voce spezzata. "Dobbiamo affrontare questa cosa, scoprire chi ci sta dando la caccia e perché."

Robert annuì. "Hai ragione, ma prima dobbiamo capire chi sono davvero queste persone e perché la scoperta di Hale è così pericolosa da attirare così tante attenzioni."

Eleanor si girò verso di lui, ancora con la cartellina tra le mani. "Forse qui dentro ci sono più risposte di quanto abbiamo visto finora. Non abbiamo avuto tempo di esaminare tutto."

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Accesero una piccola torcia e iniziarono a esaminare il contenuto della cartellina con maggiore attenzione. Tra le mappe e gli appunti frammentari, trovarono un foglio nascosto dietro una pagina scritta fittamente a mano. Era una lettera. Il foglio, ingiallito e piegato più volte, portava la firma di Jonathan Hale.

**"Cara Olivia, 
non posso più restare in silenzio. So che ciò che abbiamo scoperto potrebbe essere considerato un miracolo dalla scienza moderna, ma non posso ignorare la verità. Quella 'porta'... non è solo una scoperta archeologica. È una minaccia, qualcosa che non dovrebbe mai essere aperto. Le iscrizioni che abbiamo trovato parlano di un'antica civiltà, ma non sono miti o leggende. Ciò che giace oltre è reale, ed è pericoloso. 
Non possiamo lasciare che queste informazioni finiscano nelle mani sbagliate. L'organizzazione che ci sta sorvegliando... non è ciò che sembra. Lavorano per un interesse più oscuro, qualcosa che va oltre la semplice ricerca del potere. Se stai leggendo questa lettera, significa che io non ce l'ho fatta. 
Olivia, ti prego, distruggi tutto. Non permettere che la porta venga riaperta."**

Le mani di Eleanor tremavano mentre leggeva le ultime parole di Hale. Le sue paure si stavano concretizzando in qualcosa di molto più oscuro e complesso di quanto avesse mai immaginato.

"Robert," sussurrò, con il cuore in gola. "La porta… non è solo una scoperta. È qualcosa di pericoloso, qualcosa che non deve essere riaperto."

Robert la fissava in silenzio, comprendendo finalmente la portata del mistero in cui si erano infilati. "Ma chi sono queste persone? E cosa vogliono dalla porta?"

"Non lo so," rispose Eleanor, con gli occhi ancora fissi sulla lettera. "Ma Hale sapeva che qualcuno ci stava osservando, qualcuno che voleva controllare ciò che c'era dietro quella porta."

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Il suono di un ramoscello spezzato li fece sobbalzare. Qualcuno o qualcosa si stava avvicinando. Robert spense rapidamente la torcia e si chinò, cercando di vedere attraverso l’oscurità.

"Eleanor," sussurrò, con il fiato sospeso. "Non siamo soli."

Dal fondo della radura, tra gli alberi, apparve una figura. Avanzava lentamente, con passi leggeri ma decisi. Alla fioca luce della luna, Eleanor poté distinguere un'ombra avvolta in un lungo cappotto nero. Chiunque fosse, non sembrava avere intenzioni amichevoli.

Robert afferrò la pistola, pronto a difendersi. "Chi sei?" gridò, tenendo l’arma puntata verso la figura.

La figura si fermò, poi alzò le mani in segno di resa. "Calma, sono qui per aiutarvi," disse una voce maschile, bassa e controllata. "Non sono uno di loro."

Eleanor guardò Robert, perplessa. "Chi sei?" chiese lei, la tensione evidente nella voce. "E come ci hai trovati?"

L'uomo avanzò di qualche passo, facendo attenzione a non fare movimenti bruschi. "Il mio nome non è importante, ma vi assicuro che non sono un nemico. Sto cercando la stessa cosa che state cercando voi: la verità su ciò che Hale ha trovato."

Robert non abbassò la pistola, ma qualcosa nella voce dell’uomo sembrava sincero. "Come facciamo a sapere che non ci stai mentendo?"

L’uomo si fermò a pochi passi da loro. "Perché se volessi farvi del male, non sarei venuto da solo, e non vi avrei avvertito prima che vi trovassero."

Eleanor ricordò improvvisamente il messaggio anonimo che avevano ricevuto sul telefono di Robert. "Sei stato tu a mandarci quel messaggio?"

L’uomo annuì. "Sì, e ho fatto del mio meglio per rallentare i vostri inseguitori, ma non avranno bisogno di molto tempo per trovarvi di nuovo. Dobbiamo andarcene subito."

Robert abbassò lentamente l’arma, ma restava ancora vigile. "D'accordo, ma perché dovremmo fidarci di te?"

L’uomo sospirò. "Perché, se non mi credete, finirete nelle mani delle stesse persone che hanno fatto sparire Hale. E vi assicuro che non vi lasceranno scoprire cosa c'è dietro quella porta senza eliminarvi."

Eleanor fece un passo avanti. "Cosa sai della porta?"

L'uomo esitò per un attimo. "So che quello che Hale ha trovato non dovrebbe essere aperto. Ciò che giace al di là non è di questo mondo. È qualcosa di antico, qualcosa che può cambiare l’equilibrio di potere globale… o distruggerlo del tutto."

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La rivelazione lasciò Eleanor senza fiato. Il mistero si faceva sempre più complesso, ma una cosa era certa: erano ormai troppo coinvolti per tirarsi indietro.

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