il libro degli enigmi

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### Capitolo 2: *Il Libro degli Enigmi*

La villa di Jonathan Hale era un labirinto in sé. Ogni corridoio, ogni stanza, ogni mobile sembrava nascondere segreti, come se la casa stessa fosse stata progettata per confondere chiunque vi mettesse piede. Eleanor stava ancora cercando di sbloccare la porta del laboratorio, imprigionata in quella stanza piena di simboli e macchine misteriose.

Si avvicinò alla finestra per cercare una via di fuga, ma l’esterno era avvolto in una densa nebbia che copriva ogni cosa. Non si vedevano luci, né sentiva alcun rumore. Le pareva di essere tagliata fuori dal mondo.

La sua attenzione si spostò di nuovo sulla stanza. Al centro della scrivania principale c'era qualcosa che non aveva notato prima: un vecchio libro con una copertina di cuoio consunto, su cui era inciso un simbolo che le era vagamente familiare. Era lo stesso simbolo che aveva visto sulle fotografie inviatele da Robert.

Sul frontespizio del libro c'era una frase incisa a mano:

*"Se pensi sia solo un libro, inizia a leggere. Se ti senti agitato e impaurito, scappa prima che sia troppo tardi."*

Eleanor trattenne il respiro. Era lo stesso messaggio che aveva trovato nella cartolina. La sensazione di essere osservata aumentava, come se qualcuno, da qualche parte, stesse monitorando ogni sua mossa. Ignorando il leggero tremito nelle sue mani, decise di aprire il libro.

Le prime pagine erano ricoperte di disegni complessi, diagrammi che sembravano rappresentare un sistema di tunnel o passaggi sotterranei. C'erano mappe, coordinate e strani simboli che si ripetevano, ma nessuna spiegazione. Il libro sembrava scritto in codice, e ogni parola sembrava un enigma. Non era chiaro se fosse un diario, un manuale o un’opera di fantasia, ma una cosa era certa: chiunque l'avesse scritto voleva mantenere i suoi segreti ben nascosti.

Mentre sfogliava le pagine, Eleanor cominciò a sentire un leggero ronzio, quasi impercettibile, che sembrava provenire da qualche parte nella stanza. La sua mente iniziava a vagare: era frutto della sua immaginazione, oppure qualcosa stava davvero accadendo? Si avvicinò alla macchina da scrivere che aveva visto prima. Aveva l’aria di essere antica, ma era chiaramente stata usata di recente. Accanto ad essa, un foglio di carta, con un solo messaggio digitato:

*"Non leggere oltre. Ti stanno osservando."*

Il cuore di Eleanor accelerò. Si guardò intorno, cercando di calmarsi. Era sola nella stanza, ma ogni fibra del suo essere le diceva che qualcuno, o qualcosa, sapeva esattamente cosa stava facendo.

Prese una decisione rapida: non poteva permettersi di ignorare il libro, qualunque fosse il pericolo. Le pagine successive contenevano frammenti di frasi in diverse lingue, alcune delle quali riconosceva come antiche, ma la maggior parte erano completamente sconosciute. Tra i simboli, cominciò a notare degli schemi, ripetizioni che sembravano indirizzarla verso un messaggio più grande. Poi, arrivò a una pagina particolare.

C'era un disegno al centro, una piantina che rappresentava chiaramente un edificio: **la villa di Hale**. Ma c'era di più. Sotto la villa, il disegno rivelava una serie di camere segrete e passaggi sotterranei. Uno di questi passaggi sembrava portare a una stanza chiamata "La Cripta dell’Occhio".

Mentre studiava la piantina, sentì un rumore improvviso dietro di sé. La porta che aveva cercato di aprire con forza si stava lentamente spalancando. Il ronzio nella stanza si era fatto più forte e il cuore di Eleanor sembrava battere all'unisono con quel suono. Un’ombra si stagliava contro la porta aperta.

"Eleanor," disse una voce profonda e familiare. Era **Robert Finch**, il suo ex collega della polizia. Entrò nella stanza con un'espressione preoccupata e chiuse la porta dietro di sé. "Stai giocando con il fuoco."

"Robert? Cosa ci fai qui?" chiese Eleanor, sorpresa, ma allo stesso tempo sollevata nel vedere qualcuno di fidato.

"Ho ricevuto un'altra soffiata, qualcosa di grosso. Ma non pensavo che ti saresti spinta così lontano," rispose, guardandosi intorno con sospetto. "Hai trovato qualcosa?"

"Solo più domande," disse Eleanor, mostrandogli il libro. "Hai mai sentito parlare di un posto chiamato 'La Cripta dell’Occhio'?"

Robert si irrigidì visibilmente, la sua espressione si fece più cupa. "Dovresti lasciare questo caso, Eleanor. Ci sono poteri in gioco che non possiamo nemmeno immaginare. Hale era coinvolto in qualcosa di molto più grande di quanto pensassimo."

Ma Eleanor non era il tipo da tirarsi indietro. "Sei qui per aiutarmi o per fermarmi?"

Robert sospirò, avvicinandosi alla scrivania. "Ci sono cose che non posso dirti. Ma sappi che questo libro non è solo un enigma. È una chiave... per qualcosa che non dovremmo aprire."

Mentre parlavano, il suono di un oggetto metallico cadde dietro di loro. Eleanor e Robert si girarono di scatto. La macchina da scrivere aveva iniziato a digitare da sola, una lettera alla volta, un messaggio che si formava lentamente sul foglio:

*"È troppo tardi. Ora sono dentro di te."*

Il gelo attraversò la schiena di Eleanor. Non si trattava più solo di un’indagine, ma di qualcosa di molto più oscuro e personale. Il Labirinto stava iniziando a rivelarsi, e con esso, minacce che non erano più semplicemente fisiche.

Il libro nella sua mano sembrava improvvisamente più pesante. Qualunque cosa Hale avesse scoperto, si stava ora insinuando nelle loro vite. Le ombre si stavano muovendo, e da quel momento in poi, nulla sarebbe più stato come prima.

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**Colpo di scena**: Eleanor capì che l’indagine su Jonathan Hale non riguardava solo la sua scomparsa, ma una rete segreta di persone che cercavano di ottenere un potere oscuro e antico. Il libro era la chiave per decifrare un enigma che legava il passato e il presente, ma leggendo quelle pagine, si era ormai intrappolata in un gioco di cui non conosceva le regole.

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