Mi strinsi di più al corpo caldo che avevo sotto di me, ero consapevole fosse il corpo di Alexander ma poco mi importava. Il caldo che il suo corpo emanava mi piaceva e mi faceva sentire al sicuro.
Non ero mai stata così bene abbracciata ad un umo che non fosse mio padre.
Non restavo abbracciata in quel modo ad un uomo ormai da anni e nuove sensazioni piacevoli si stavano lentamente risvegliando dentro di me.
Portai le braccia dietro al suo collo a mo di abborraccio e lui mi strinse di più i fianchi facendo schiacciare i miei seni contro i suoi pettorali. Ero completamente schiacciata contro di lui di mia spontanea volontà.
Aprì gli occhi con dispiacere e il mio sguardo ricadde sulle mutande in pizzo lilla che avevo lasciato decorosamente sul tavolino di fronte al divano.
Grazie a dio questa volta Catalina non era in casa pronta a vederle. Anche se un suo discorso motivazionale mi avrebbe fatto bene in quel momento.
Mi alzai sui gomiti soffermandomi a guardarlo. Le sensazioni che il mio petto emanava erano quasi quelle di una nausea, ma una nausea piacevole che mi sarei tenuta dentro per sempre. Non ero più abituata a quel tipo di contatto fisico. Lo stavo lentamente riscoprendo.
Mi fermai a pensare un attimo. Se io e Alexander non avessimo mai ballato quella sera? Se non lo avessi seguito nel suo appartamento? Se non avessi fatto la cameriera in quel ristorante? Se non avesse cercato in tutti i modi di starmi vicino?
Che cosa sarebbe successo se niente di tutto ciò fosse accaduto? Questa era una domanda alla quale non avrei mai e poi mai potuto avere risposta.
Era sveglio e i suoi occhi blu si incastonarono nei miei nocciola rimanendo a guardarci.
Svegliarsi con quegli occhi era un puro sogno divino. Milioni di donne avrebbero pagato per svegliarsi con i suoi occhi puntati addosso. Ma io ero li e avevo avuto gratuitamente questa opportunità.
<<Buongiorno>> sussurrò con la voce rauca impastata dal sonno.
Avvicinò una mano al mio viso scostandomi dietro un orecchio una piccola ciocca di capelli che mi ricadeva sul viso. La sua mano rimase poi immobile sulla mia guancia morbida accarezzandomela con il pollice.
<<Buongiorno>> sussurrai io spostandogli a mia volta due ciocche dal viso.
Pensai alla situazione nella quale eravamo. Io sopra di lui vestita solo per metà. Lui sotto di me vestito solo per metà. Un vero e proprio casino.
Mi strinse maggiormente alzandosi a mezzo busto, costringendomi a mettermi a cavalcioni sopra di lui. A dividere il mio busto dal suo c'era solo uno strato sottile della coperta.
<<Scusami, ero scomodo>> sussurrò continuando a tenermi salda per i fianchi.
<<Ho dormito sopra di te tutta notte e non sono un peso piuma>> dissi cercando di scendere dalle sue gambe.
<<Non provare mai più a dire una cosa del genere>> disse lui contro le mie labbra schiacciandomi sulle sue gambe.
I nostri respiri caldi si mescolavano l'uno con l'altro nel silenzio del salotto. Non ero mai stata così intima dopo il sesso con qualcuno.
La scorsa volta era come se non fosse successo nulla, ma questa volta... eravamo abbracciati dopo aver scopato la notte prima. Eravamo coscienti ancora più della scorsa volta di quello che avevamo combinato la sera prima.
<<Lo abbiamo rifatto>> sussurrai esitante guardando fuori dalla finestra dove il sole delle undici illuminava caldamente la stanza.
Sensazioni strane continuavano ad accumularsi nel mio petto. Ero tranquilla e a mio agio nonostante solo una misera copertina ci stesse dividendo.
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Secretly From The World
Chick-LitLea ha 24 anni ed é rimasta orfana dei genitori qualche anno prima. Improvvisamente si ritrova senza lavoro e per sbaglio invia un curriculum in uno dei ristoranti più rinomati di New York. Notando le qualità ammirevoli della ragazza, l'assumono. Do...