32 Lea

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Era stato un istinto togliermi immediatamente da lui. Avevo reagito nonostante qualche secondo prima mi fossi completamente abbandonata al suo tocco e ai suoi baci caldi e delicati.

Sapevo che non aveva abbassato la spallina di proposito, ma mi ero sentita minacciata ed in pericolo. Mi ero sentita vulnerabile.

La notte mi ero addormentata prima che Alexander venisse a dormire, ma ero sicura che avesse dormito proprio al mio fianco.

Quando mi ero svegliata le coperte e il suo cuscino erano sgualciti e portavano il suo profumo.

Si era svegliato presto, o meglio, ero io che mi ero svegliata tardi.

Ero scesa a fare un giro per la tenuta e ne avevo approfittato per chiamare Sasha.

Avevamo parlato di molte cose.

Proprio nella mattinata in cui io sarei tornata a New York Sasha avrebbe finalmente fatto un servizio fotografico ad un influencer emergente del momento. Era il suo primo incarico importante ed era entusiasta.

Mi chiese anche della foto tra me ed Alexander, Dean gliel'aveva mandata ed insieme l'avevano commentata dicendo che eravamo gli innamorati non innamorati più belli.

Secondo le doti da fotografa di Sasha, io e Alexander, eravamo cromaticamente perfetti.

Mi presi del tempo nel silenzio del Ranch e feci qualche foto qua e là.

Mi fermai a guardare qualsiasi tipologia di fiore mi si presentasse sotto gli occhi e mi divertì a fare  bozzetti di diverse farfalle variopinte.

Arrivai nei pressi del recingo di Lilith e mi sedetti ai piedi del salice piangente di fianco all'apertura.

Un gatto nero dagli occhi smeraldo si avvicinò a me accomodandosi tra le mie gambe incrociate.

Presi ad accarezzare il gatto che apprezzo visto le rumorose fusa ma fui distratta da una voce proveniente dal recinto.

Il recinto di Lilith era vasto e non ero riuscita a mettere bene a fuoco chi ci fosse all'interno quando ero arrivata.

Guardai meglio mettendomi una mano davanti agli occhi e notai Alexander in sella alla cavalla.

Una maglia bianca a maniche corte gli ricopriva il busto, i jeans gli ricadevano morbidi sulle gambe ed erano tenuti fermi da una cintura con una fibbia, ma il dettaglio più eclatante era il cappello da cowboy che aveva alla testa per ripararsi dal sole.

Non persi tempo e presi il blocchetto con la matita e cominciai a fare schizzi di lui a cavallo. Era un bozzetto per ammazzare il tempo e per rilassarmi.

Ero presa a tracciare i tratti leggeri della cavalla e successivamente quelli di Alexander. Ogni volta che buttavo un occhiata a loro due mi incantavo a guardarli lavorare insieme.

Se Alexander non vi avesse mai portata qui non avrei mai creduto che sapesse andare a cavallo. Avevo avuto l'opportunità di conoscere un lato diverso di lui, un lato che se fossi rimasta a New York non avrei mai scoperto.

Qualche volta mi era capitato di andare a cavallo, ma non avevo mai visto nessuno lavorare in quel modo con una tale maestria.

Alexander e Lilith erano il binomio perfetto. Entrambi sapevano leggere le rimozioni dell'altro e si capivano perfettamente.

Sfumai leggermente le linee con il dito macchiandomi il polpastrello di graffite. Ero concentrata in ciò che stavo facendo.

Quando disegnavo spazio e tempo si fermavano intorno a me, non mi accorgevo delle persone che mi circondavano e non mi accorgevo del tempo che passava.

Secretly From The WorldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora