Pov Manuel
S:"svolta a destra Manuel" dice mentre siamo ancora in moto e provo a non pensare che ho il suo petto attaccato alla mia schiena e le sue mani mi cingono la vita. Sono ancora incazzato con lui per avermi lasciato in modo così brusco però mi era mancato così tanto che averlo qui sembra quasi un sogno
M:"ma se la strada è sempre la stessa dobbiamo andare a sinistra" puntualizzo
S:"fai come ti ho detto e segui quella moto" dice indicandomi una moto verde
M:"Simò chi cazzo è?"
S:"uno di quelli che vende la droga, e vai più veloce manuel. Una volta eri una saetta su questa moto, adesso ti supererebbe anche una tartaruga. Com'era quel paragone filosofico tra la tartaruga e chi?" dice dandomi un pugno sulla spalla sinistra
M:"Nun te tiro un pugno solo perché ce semo rivisti oggi dopo troppi anni. Comunque era il paragone di Zenone tra Achille e la tartaruga"
S:"voto dieci, ora accosta e infiliamoci dietro quel cespuglio"
M:"io non scendo, te lo scordi che mi metto lì dietro, chissà quanti animali morti ci sono" dico imitando un consto di vomito
S:"Manuel e dai, non fare il cretino e vieni. Non mi ricordavo che fossi così schizzinoso"
M:"e mo che facciamo?" Chiedo mentre siamo dietro il cespuglio, con le spalle che si toccano e Simone spia un tizio di cui non conosco l'identità
S:"stai zitto" dice mettendomi una mano sulla bocca e ho quasi la tentazione di leccargliela per fargliela togliere, ma alla fine non lo faccio
S:"ecco, vedi quei due?" Dice indicandomi due signori ed io annuisco
S:"sono quelli che chiedono ad Edoardo di spacciare"
M:"mortacci loro, questi so a rovina da vita dei giovani"
S:"ora lentamente c'è ne andiamo, non accendere la moto altrimenti si sente il motore. Usciamo a piedi e appena arriviamo all'imbocco della strada principale saliamo in moto e partiamo ok?" Chiede ed io alzo un pollice in su
M:"dai salta su" dico appena arriviamo sulla strada principale
S:"grazie"
M:"per?"
S:"per avermi assecondato in questa cazzata, non so se qualcun altro l'avrebbe fatto"
M:"ehhh, non so manco io perché l'ho fatto Simo" dico ridendo mentre proseguiamo per tornare a casa
S:"cena qua Manu" dice Simone appena arriviamo nel giardino di villa balestra
M:"no grazie Simone" dico cercando di mantenere un atteggiamento distaccato perché è vero che mi era mancato ma ho anche l'orgoglio personale da difendere
N:"Manuel" grida Nonna Virginia che non vedo da molto tempo e che non è cambiata per niente, ha solo qualche ruga in più sul viso
M:"Nonna, come stai?"
N:"io bene, venite a cenare, vi ho preparato il purè di patate, quello che vi piaceva tanto una volta. Poi magari mangiate anche una fetta di torta al cioccolato, l'ho preparata proprio pensando a voi due, era la vostra preferita e ricordo ancora quando la mangiavate sotto le stelle" afferma e mi sale un magone ripensando a tutti i bei momenti con Simone
M:"nonna domani c'è scuola e devo alzarmi presto, non posso trattenermi"
N:"ma tesoro cosa dici! Domani è sabato e non c'è scuola. Dai entra, aggiungo un posto" dice entrando in casa
S:"non puoi dire di no al purè di nonna Virginia" dice Simone alzando le spalle
M:"entra va, che oggi mi stai facendo perdere la pazienza" dico ridendoPov Simone
La cena con Manuel mi ha ricordato tutti i momenti belli passati insieme, le versioni di latino copiate qua e là, la riparazione di Paperella, le canne in piscine. Quelli si che erano bei tempi, poi io ho deciso di distruggere tutto trasferendomi dall'altra parte d'Italia. Chissà che odio deve avere Manuel nei miei confronti, ma devo dire che è bravo a tenerlo nascosto e a far sembrare che sia tutto come un tempo
S:"Manuel" dico mentre è seduto di fronte a me e cerca di trattenere uno sbadiglio
M:"dimmi Simo"
S:"dormi qua stasera? Per comodità eh"
M:"accetto, ma per comodità eh, purtroppo ho esaurito tutte le mie forze oggi andando avanti e indietro"
S:"sigaretta in piscina?" Propongo sorridendo
M:"fumi?" Chiede spalancando gli occhi e io annuisco con un cenno della testa
M:"sei cambiato" dice mentre ci dirigiamo in piscina
S:"anche tu, sono passati tanti anni"
M:"non è colpa mia se sono passati così tanti anni, appena sei andato via hai cambiato numero di telefono, e-mail, mi hai bloccato su Instagram e perfino su Twitter ma ormai è acqua passata"
S:"scusa, posso spiegarti"
M:"non ne parliamo ora Simo, sono stanco e voglio solo fumarmi in pace sta sigaretta prima di andare a dormire. Ci penseremo in un altro momento ok?"
S:"ok" dico mentre finisco di fumare la mia sigaretta e poi ci dirigiamo verso la mia camera da letto.
S:"Manu" dico svegliandolo verso le due di notte
M:"Che c'è Simone? Sono le due e tredici di notte e tu me stai a disturbà er sonno che pe me è sacro"
S:"domani devi accompagnarmi tu a lavoro, paperella sta in questura e non ho la macchina"
M:"a che ora Simo?"
S:"alle 6:00"
M:"Dio mio, dormi va, che poi domani te porto in questura e do na sistemata a paperella che me ce gioco tutto ma te non hai manco capito che pezzo devi fà riparare"
S:"sei sempre il solito stronzo, non si fa cosiiii"
M:"visto? Aveva ragione!"
S:"buonanotte Manu"
M:"notte" dice girandosi verso di me perché abbiamo deciso di dormire proprio come ai vecchi tempi tirando fuori il lettino dal mio letto. È così bello, mi sembra di rivivere l'adolescenza quando ancora i problemi degli adulti non li avevamo.
Vederlo qui nel mio letto, con una mia maglia e un mio pantaloncino mi fa esplodere il cuore di gioia, a Milano avevo nostalgia di questi momenti.
Cosa saremmo potuti diventare io e te se non me ne fossi andato? Non lo so e non lo saprò mai, ma ora sono tornato e farò di tutto per riconquistarti.CIAOOOOOO, ECCO QUI UN NUOVO CAPITOLO!
VI AMOOOOOO 🖤🖤🖤🖤🖤🖤
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Come ai vecchi tempi
FanfictionSimone Balestra, questore della procura di Milano torna a Roma per un incarico molto importante. Manuel Ferro, professore di filosofia, si ritrova ad insegnare nel liceo Da Vinci, il liceo dove ha conosciuto l'amore della sua vita a cui però non si...