Pov Simone
M:"ecco il casco" dice porgendomi un casco nero prima di salire sulla moto
S:"sei stato bravo stasera" dico allacciandomelo
M:"non ho fatto niente, io voglio che arrestiate questi delinquenti"
S:"Aspetta" dico iniziando a cercare le chiavi di casa nel cappotto
M:"che succede Simo?"
S:"non trovo le chiavi cazzo, io ricordo di essermele portate"
M:"in ufficio non c'erano"
S:"nel cappotto neanche, forse le ho dimenticate prima di uscire di casa. Che ore sono?"
M:"le due di notte perché?"dice guardando l'orario sullo schermo del telefono
S:"vabbè, c'è nonna Virginia in casa. Suono e mi apre sicuramente"
M:"Simone vuoi veramente andare a svegliare tua nonna alle due di notte? Quella non sente neanche le bombe figurati se sente un campanello" dice ridendo
S:"come darti torto"
M:"ti ospito a casa mia, ci sta il divano letto tanto"
S:"Grazie Manuel" dico salendo in moto per poi poggiare la testa sulla spalla di Manuel e rimanere così fino all'arrivo a casa
M:"allora al piano di sopra c'è il letto, se vuoi ti do una maglia, i pantaloni non so se ti entrano ma comunque ho dei pantaloncini che ti potrebbero andare"dice Manuel velocemente
S:"Manu calmati, rilassati un pochino" dico stendendomi sul divano e poco dopo mi segue anche Manuel
M:"vuoi una tisana?"
S:"Mamma mia quanto sei invecchiato in questi anni, neanche Nonna Virginia beve la tisana di sera" dico ridendo
M:"tu che hai fatto in tutti questi anni? Mi hai mai pensato? Perché io si, ti ho sempre pensato. Non c'è stato un momento in cui io non ti abbia pensato" dice Manuel in tono tutt'altro che simpatico
S:"ti ho pensato anche io, ti pensavo sempre" dico giocando con gli anelli che ho sulle dita
M:"e perché sei andato via?"
S:"Manuel, tu non hai mai ricambiato ciò che provavo io, non so se ricordi cosa è successo la sera del mio compleanno e la lite del giorno dopo. Sai quanto ci sono stato male. In tre mesi l'unico modo per dimenticarmi tutto era partire, cambiare aria"
M:"te ne sei andato senza dirmi niente, senza darmi la possibilità di salutarti. E poi non ti ho mai detto che non ricambiavo, non ero pronto ad ammettere a me stesso che ero bisessuale. Poi quando te ne sei andato ho capito che eri tu che coloravi le mie giornate grigie, eri tu a farmi stare bene ed eri sempre tu a farmi sentire amato e a farmi capire che amore non è solo una parola di cinque lettere" dice tutto d'un fiato e a me viene quasi da piangere, in questi sette anni lontani da casa non ci siamo mai chiariti eppure stasera stiamo svuotando fuori tutto ciò che abbiamo dentro.
S:"mi dispiace" dico avvicinandomi a Manuel
M:"anche a me, mi dispiace non aver ammesso in tempo che mi piacevi"
S:"però ora siamo qui, com'è che hai detto la scorsa volta? Ah si carpe diem" dico sorridendo
M:"Simo promettimi che non te ne vai più"
S:"promesso"
M:"no, lo devi giurare con la mano sul cuore"
S:"giuro di non andarmene più" dico portando una mano sul cuore
M:"così va bene"Pov Manuel
S:"allora me la presti la maglia o devo dormire in modo così elegante?" Dice iniziando a togliersi la giacca rimanendo solo con la camicia bianca
M:"si, vieni su così vedi quale ti entra" dico sorpassandolo cercando di mascherare le mie guance rosse a causa dei pensieri impuri che si fanno largo nella mia testa dopo averlo visto con solo la camicia bianca e un paio di jeans addosso
S:"questa è perfetta, mi sembra la più grande che hai" dice prendendo una maglia bordeaux dal mio armadio
M:"i pantaloncini stanno qua dentro, scegli tu, io vado a sistemarmi il divano giù. Buonanotte"
S:"Manuel" dice toccandomi un braccio
S:"dormo io sul divano"
M:"macché sei pazzo, ao te sei bevuto er cervello? Sei mio ospite e dormi nel letto"
S:"allora o dormi qui con me nel letto oppure vado a dormire sul divano, scegli tu"
M:"Eddai Simone, ti pregooooo" dico facendo finta di lamentarmi
S:"scegli, hai solo queste due alternative"
M:"e va bene Questore, dormo qui basta che non usi le sue tecniche manipolative con me"
S:"cretino" dice tirandomi un cuscino addosso
M:"QUESTO NON DOVEVI FARLO SIMONE" dico per poi iniziare una guerra con i cuscini
S:"oddio Manuel sono le quattro e mezza e domani mattina dobbiamo andare a lavorare" dice Simone mentre mi tira un cuscino in testa
M:"Metti il cappotto che andiamo in un posto"
S:"a quest'ora? Dove vuoi andare? Ti prego dormiamoooooo"
M:"non ti lamentare e muoviti" dico iniziando a scendere le scale seguito da Simone che trascina i piedi sul pavimento come se si annoiasse
M:"metti questa, col cappotto mori de freddo a quest'ora" dico passandogli il mio giubbotto verde militare
S:"grazie, posso sapere almeno dove siamo diretti?"
M:"metti i jeans che nun te voglio portà sulla coscienza se te becchi na bronchite"
Dopo esserci coperti per bene a causa del freddo usciamo fuori e saliamo in moto, direzione Fregene per vedere l'alba a mare.
S:"l'alba a fregene?" Dice Simone scendendo dalla moto appena giunti a destinazione
M:"è sempre bella" dico sorridendo
S:"come facevi a ricordarti?"
M:"Simò me ricordo tutto della nostra adolescenza, e si, me ricordo pure che te sei sempre stato innamorato dell'alba a Fregene, che il mare è sempre stato il tuo posto preferito" dico sedendomi sulla sabbia
S:"grazie Manu" dice poggiando la testa sulla mia spalla
S:"sono contento di essere tornato anche se è un periodo abbastanza faticoso a causa del lavoro"
M:"adesso sei qui, nel tuo posto preferito, dove il rumore delle onde del mare sovrasta il rumore dei pensieri"
S:"sono contento di averti di nuovo nella mia vita, di essere di nuovo la Manuel E Simone associati"
M:"anche io sono contento Simo, però ti prego, non te ne andare più"
S:"promesso, vieni qui che ci scattiamo una foto all'alba"M:"non siamo invecchiati molto" dico ridendo
S:"tu si, sei diventato un ottantenne Dio mio, leggi libri, ti fai le tisane. Sono passati 7 anni e improvvisamente sei diventato un pensionato" dice ridendo
M:"dai alza sto culo che me devi offrì a colazione"
S:"ottantenne con un'ottima memoria, dai andiamo che poi alle otto dobbiamo essere entrambi a lavoro"
M:"ti correggo, tu devi essere a lavoro alle otto, io ho dalla terza ora alla quinta" dico facendogli la linguaccia
S:"come fanno i tuoi studenti a sopportarti?"
M:"mi amano semplice"
S:"come li capiscooooo, il solito gusto?" Chiede entrando nel bar mentre il mio cuore perde un battitoCIAO RAGAAAAA, COME STATE? 🖤🖤🖤🖤🖤🖤
FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE, VI AMOOOOOOOOO🦖🦖🦖🦖🦖🦖
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Come ai vecchi tempi
أدب الهواةSimone Balestra, questore della procura di Milano torna a Roma per un incarico molto importante. Manuel Ferro, professore di filosofia, si ritrova ad insegnare nel liceo Da Vinci, il liceo dove ha conosciuto l'amore della sua vita a cui però non si...