Pov Manuel
Guardo il calendario mentre mi preparo un caffè caldo e mi rendo conto che siamo già al 28 novembre, questo vuol dire che sono già passati più di due mesi di scuola e devo ammettere che non mi sono pesati per niente. Bevo velocemente il caffè e dopo aver preso le chiavi della moto e lo zaino esco di casa per recarmi a scuola
F:"professore" grida Flavio dal bar di fronte alla scuola mentre io sto parcheggiando
M:"Flavio, sei di buon umore di prima mattina, che coraggio. Io me sento mezzo rotto"
F:"vabbè prof, lei ha na certa età, io so giovane"
M:"ma smettila, dai entriamo altrimenti si fa tardi"
F:"prof a fine lezione posso parlarle in privato per favore?" Mi chiede quasi a modo di supplica
M:"certo"
Dopo essere entrato in classe e aver fatto l'appello decido di portare i ragazzi all'esterno, sul muretto di fronte scuola
G:"Prof che ci facciamo qui?" Chiede Giorgia
M:"mi andava di fare lezione all'aperto così ci riconnettiamo con la natura, non è così che dite voi giovani o sbaglio?"
N:"grande Prof" dice Niccolò
M:"bene, adesso iniziamo con la lezione che ho pensato per voi: Eraclito. Qualcuno di voi ne ha sentito parlare?"
F:"prof quello del pantarei" dice Flavio
M:"bravo Flavio, l'hai letto da qualche parte?"
F:"si, c'è una canzone di Francesco Gabbani dove viene citato e io mi sono informato"
Dopo aver concluso la lezione di Eraclito invito i ragazzi a tornare in classe mentre io e Flavio rimaniamo fuori per parlare
M:"Flavio, cosa volevi dirmi?"
F:"Prof ha presente Edoardo? Penso che sta nei guai"
M:"in che senso nei guai?"
F:"eh professò, sta proprio in guai seri"
M:"io ci ho parlato qualche giorno fa e mi ha detto che spesso è stanco perché aiuta la mamma a lavoro visto che non ha un papà"
F:"professò io penso che spacci droga"
M:"che dici Flavio? Ne sei sicuro?"
F:"La Friglio, quella di biologia ci ha dato una ricerca da fare a coppie e io so capitato con lui. So annato a prendè na cosa dal suo zaino sotto sua indicazione e aprendo pe sbaglio a tasca sbagliata ho trovato na busta piena de roba Professò"
M:"dobbiamo dirlo alla polizia Flavio"
F:"No Prof. Non me sembra il caso, perché nun ce parla lei? In privato?"
M:"e che gli dico Flavio? Oh ciao carissimo Edoardo, tu per caso spacci?"
F:"Prof ma se tipo appena finisce a scola andassimo in questura da mi padre a chiede consigli? Che ne pensa?"
M:"ehhhh, che ne penso? All'uscita fatti trovare qui fuori che ti do un passaggio in questura"
F:"a dopo Prof" dice alzando il pugno sinistro
F:"prof me deve batte un pugno sul mio pugno, così se salutano i veri bro"
M:"che mi tocca fare" dico dandogli un pugno in senso amichevole proprio come una volta facevo con SimonePov Simone
C:"sigaretta prima di tornare in ufficio?" Chiede celeste nei parcheggi della questura
A:"si vi prego ne ho bisogno, abbiamo appena finito di mangiarci un bel panino ed io ho bisogno di questa sigaretta" dice estraendone una dal pacchetto
E:"Solo tu e Simone avevate i panini buoni, i nostri erano qualcosa di improponibile"
A:"non è colpa mai se scegliete gusti strani eh, io e Simone siamo andati sul classico mozzarella e prosciutto" dice ridendo
C:"Simone ne vuoi una?" Dice Celeste porgendomi il pacchetto di Marlboro
S:"si grazie"
Mentre Celeste avvicina l'accendino alla mia sigaretta un elemento cattura la mia attenzione, una moto che conosco fin troppo bene, la moto di Manuel
S:"appartiene a qualcuno di voi quella moto?" Dico indicandola mentre i miei colleghi voltano lo sguardo in direzione del mio dito
C:"nono, è nuova qui in questura, mai vista prima"
S:"devo andare" dico dando la sigaretta appena accesa a Pio che mi guarda stranito
Salgo velocemente le scale per controllare se nel mio ufficio c'è qualcuno ad aspettarmi ma nulla, mi sono illuso che lui fosse qui per me ma non è così. Mi accomodo alla mia postazione, accendo il computer e apro un fascicolo che sto cercando di leggere da quando sono arrivato qui ma il tempo purtroppo scarseggia sempre
C:"Simone" dice celeste entrando nel mio ufficio col fiatone
S:"Cele, che succede? Sembra che ti sei fatta una maratona?"
C:"Hahahahahah simpatico, Ivano sta parlando col figlio e probabilmente Edoardo spaccia, avevamo ragione"
S:"lo sapevo, dobbiamo andare a prenderlo" dico alzandomi dalla sedia con uno slancio
C:"no! Che stai facendo?" Dice celeste tirandomi per un braccio
S:"perché? Perché non possiamo?" Dico schiarendomi la voce
C:"perché Ivano ha detto che se ne occupa una persona di cui Edoardo si fida"
S:"e chi sarebbe?"
C:"quel professore di filosofia, come si chiama?"
S:"Ferro, Manuel Ferro"
C:"Simò stai bene? Ogni volta che pronunci il suo nome diventi rosso come un pomodoro, Dio mio"
S:"sto benissimo Celeste ti giuro"
C:"sisi, un giorno mi racconterai di più" dice sorridendo per poi uscire dal mio ufficio.
Apro la tenda della finestra che dà sui parcheggi e mi affaccio un po' ed è lì che lo vedo: Manuel Ferro che sta salendo sulla sua moto, la moto con la quale anni fa andavamo in giro insieme. Due ragazzini che odiavano il latino e il professor Lombardi, con i ricci scompigliati e gli zaini quasi vuoti e invece ora io ho i capelli corti rispetto ad anni fa e metto sempre il gel per farli stare composti, Manuel li ha accorciati parecchio e ha perso un po' i ricci. Ma il fascino di Manuel Ferro rimane sempre, fascino che non dimenticherò mai e che non ho trovato in nessun altro.SECONDO VOI TRA QUANDO SI INCONTRERANNO MANUEL E SIMONE?
FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO, VI AMOOOOO 🖤🖤🖤🖤🖤🖤🖤
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Come ai vecchi tempi
FanfictionSimone Balestra, questore della procura di Milano torna a Roma per un incarico molto importante. Manuel Ferro, professore di filosofia, si ritrova ad insegnare nel liceo Da Vinci, il liceo dove ha conosciuto l'amore della sua vita a cui però non si...