Carpe Diem

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Pov Simone
S:"Manuel dai, è la quinta volta che ti chiamo" dico scuotendolo nuovamente per farlo svegliare
M:"altri cinque minuti"
S:"non c'è tempo, siamo già in ritardo"
M:"mi alzo mi alzo, che rottura de palle madonna mia" dice andando a lavarsi e poi tornare cambiato nella stanza
M:"almeno ho tempo per la colazione?"
S:"la risposta mi sembra ovvia, sali in ufficio e ti prendi qualcosa alle macchinette dai"
M:"Simo con il caffè delle macchinette me viene na cacarella che non finisce più, piuttosto digiuno" dice mentre saliamo sulla moto e ci dirigiamo verso la questura
S:"grazie per il passaggio"
M:"di niente, più tardi ti sistemo il pezzo della moto che devi sostituire ok?" Chiede e io annuisco
C:"ma buongiorno! Stamattina sei arrivato con il professore di filosofia o sbaglio? Stai prendendo lezioni?" Chiede celeste entrando nel mio ufficio mentre se la ride sotto i baffi
S:"storia lunga Cele, quando avremo tempo ti racconterò"
C:"Adesso se vuoi abbiamo tutto il tempo che ti serve, dobbiamo andare a fare un appostamento di fronte al magazzino mio caro" dice dandomi una pacca sulla spalla
S:"hai sempre la soluzione a tutto tu" dico ridendo
C:"modestamente sono una genia della lampada"
S:"Sisi, prendi le chiavi e andiamo dai"
Dopo circa trenta minuti arriviamo di fronte al magazzino e io e celeste decidiamo di appostarci dietro un pozzo
C:"inizia a raccontare dai"
S:"daiii, non mettermi in difficoltà"
C:"allora Simone carissimo o racconti oppure ti spacco questo visino dolce che ti ritrovi, scegli tu"
S:"eravamo compagni di classe"
C:"bene, ma io voglio sapere di più, questo non mi basta"
S:"Ero innamorato di lui" dico guardando l'entrata del magazzino
C:"Lo sei ancora"
S:"no ora no"
C:"Simone non era una domanda, era un'affermazione, ogni volta che parli di lui diventi rosso e i tuoi occhi diventano a cuore"
S:"ma smettila" dico nell'imbarazzo più totale
C:"continua il racconto"
S:"una volta ho provato a baciarlo al museo e mi ha respinto e poi" dico interrompendo il racconto a casua dell'imbarazzo
C:"e poi? Cazzo Simone continua, già sto in ansia per l'appostamento, ci mancano solo i tuoi gossip raccontati a metà" dice sbuffando
S:"Siamo finiti a letto insieme la sera del mio compleanno" dico velocemente
C:"Santo cielo Simone! Cosa aspettavi a dirmelo?" Dice alzando un po' il tono della voce
S:"shhh, stai zitta, alla fine ci siamo chiariti e siamo rimasti amici. Ma per me non c'era solo amicizia e sono scappato da Roma"
C:"cioè quindi voi non vi parlate da anni, ieri vi rivedete e tutto sembra come prima?"
S:"più o meno"
C:"è innamorato anche lui mi sembra ovvio" dice sorridendo
S:"ma che dici?" Dico dandole un pizzicotto sul braccio
C:"fai come vuoi tu, ma hai mangiato stamattina? Hai lo stomaco che ti brontola" dice ridendo dopo aver sentito gli strani versi emessi dal mio stomaco
S:"eravamo in ritardo e non abbiamo avuto tempo"
C:"Oggi come minimo vai a prendere una pizza e gliela porti a Manuel"
S:"no, come faccio a presentarmi a casa sua? Che gli dico?"
C:"tieni, queste pizze rimpiazzeranno la colazione non fatta. È semplice dai Simone"
S:"non so se abita ancora con sua madre, e se avesse cambiato casa? Nono, mi sembra una pessima idea"
C:"Controlliamo il gps del suo telefono ed il gioco è fatto" dice inserendo nel localizzatore gps il numero di telefono di Manuel che le detto circa due volte prima di riuscire a inserirlo giusto mentre io per la prima volta dico a qualcuno dopo anni ciò che provo per Manuel.



Pov Manuel
Dopo aver riparato la moto di Simone nel mio piccolo giardino entro in casa per prepararmi una tisana. Da quando sono diventato professore se c'è una cosa a cui non rinuncio mai è la mia lettura serale accompagnata da una tisana alla menta e liquirizia. A pranzo ho mangiato una bella carbonara fatta da mamma ovviamente, io in cucina non sono così esperto, perciò ho lo stomaco pieno anche senza cenare.
Dopo aver messo il filtro della tisana nella tazza e aver preso dalla libreria "tutta la vita per imparare a vivere" di Seneca mi reco nuovamente in giardino. La mia lettura però viene interrotta alla terza pagina da qualcuno che grida il mio nome al di là del cancello, così mi alzo e vado ad aprire trovandomi davanti Simone con due cartoni in mano.
S:"Pizza! Mi è dispiaciuto non averti fatto fare colazione"
M:"entra" dico spostandomi verso sinistra lasciandogli libero lo spazio per entrare
S:"ti ho disturbato?" Chiede e io scuoto la testa da destra verso sinistra
M:"vieni, mangiamo dentro che fuori fa freddo, già tu hai la salute cagionevole te ce manca solo a bronchite" dico aprendo la porta dell'ingresso
M:"apparecchio e siamo pronti"
S:"ti do una mano"
M:"no stai tranquillo" dico andando in cucina a prendere due tovagliette, i tovaglioli e delle posate
S:"ODDIO" urla Simone dal soggiorno e mi precipito da lui temendo possa essergli successo qualcosa
M:"che hai Simò?"
S:"SEI DIVENTATO PEGGIO DI MIO PADRE!" Dice ridendo
S:"pure lui ha una libreria con tutti i libri di filosofia, mamma mia, che ansia mi mettete"
M:"vaffanculo Simò, pensavo ti fosse successo qualcosa. Dai è pronto"
S:"allora per me la solita Margherita e per te ho preso würstel e patatine, mangi ancora questa vero?" Dice mentre apre i cartoni della pizza
M:"sisi"
S:"Manuel dimmi che hai una birra ti prego, oggi la giornata è stata così devastante che ne ho bisogno"
M:"basta che non te ubriachi" dico porgendogliene una
S:"diciamo che quando me so ubriacato non ho sempre combinato guai" dice facendomi l'occhiolino
M:"l'incidente per te non è un guaio?" Dico in maniera ironica
S:"vabbè quelli sono dettagli stupidi" dice grattandosi il sopracciglio, gesto che fa quando è in imbarazzo
S:"perdonami" dice alzandosi per rispondere al telefono
S:"Era Ivano, stasera alle ventitré è previsto un appostamento al magazzino di quei due delinquenti" dice tornando a sedersi al tavolo
S:"sei silenzioso stasera"
M:"no stavo solo a magnà perché qualcuno mi ha fatto saltà a colazione che pe me è sacra"
S:"eddaiii, quanto me lo rinfaccerai?"
M:"tutta la vita, sempre se ce resti tutta a vita a Roma visto che sei imprevedibile" dico con un pizzico di rabbia nella voce
S:"Manuel scusa" dice prendendomi una mano
M:"non me servono più le scuse" dico spostando la mano mentre lui si alza dalla sedia
S:"ecco beh, io allora vado" dice infilandosi il cappotto blu notte abbastanza scosso dal mio atteggiamento
M:"sei solo?" Domando con un filo di preoccupazione nella voce
S:"per l'appostamento?" Chiede e io annuisco
S:"si sono solo, Celeste e Brando sono in ufficio e seguiranno tutto da lì"
M:"ti accompagno, aspettami qui" dico mentre vado a prendere il giubbotto dall' appendiabiti
S:"grazie, per tutto"
M:"Simo ora sei qua e non voglio perdermi neanche un momento portando rancore o orgoglio, godiamoci sti momenti di pace che abbiamo, carpe diem"
S:"carpe diem" dice legando le sue braccia alla mia vita mentre io accelerero e ci dirigiamo al magazzino




RAGA IO ONESTAMENTE MI SENTO COME CELESTE, VOI COSA NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO? FATEMI SAPERE, VI AMOOOOO 🖤🖤
IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE ⭐️⭐️⭐️⭐️

Come ai vecchi tempiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora