CAPITOLO 38

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Harry sbiancò, rendendosi conto di aver passato ore con i suoi amici e di aver lasciato Draco ad aspettare. Si scusò con Hermione e Ron, dicendo loro che avrebbero pranzato insieme un'altra volta. Si recò in cucina, trovandola vuota, così salì al piano di sopra e si diresse verso la camera di Draco. Trovando la porta socchiusa, sbirciò e vide il giovane biondo seduto a terra, con un grosso libro sulle ginocchia e la bacchetta in mano. Era una nuova, dato che quella che era stata la sua, era rimasta in possesso di Harry. Il bruno corrugò la fronte, notando Draco mormorare un incantesimo, spalancò la porta per interromperlo: "Cosa fai?". La sua voce tremava, un misto tra rabbia e preoccupazione. Il più giovane sollevò uno sguardo irritato, verso di lui, senza rispondere. Harry si avvicinò e puntò lo sguardo sul libro, cercando di capire di cosa si trattasse. "Sto cercando di recuperare la memoria, Harry" gli disse Draco, sollevando il mento e fissandolo con uno sguardo fiero. "No, Draco" esclamò il bruno, opponendosi fieramente e sedendosi accanto a lui, sussurrando poi in tono quasi implorante: "Non farlo, è inutile e pericoloso". Il biondo serrò la mascella, scuotendo la testa e spiegando sicuro: "Voglio sapere la verità, Harry. Sono stanco di essere odiato, senza saperne la ragione e di essere trattato come un bambino, da te". Chiuse il libro con un gesto secco, proseguendo lanciandogli uno sguardo infuocato, il tono sprezzante: "Forse ti piaccio così, ingenuo e fiducioso? Vulnerabile e inesperto, dipendente da te?". Harry spalancò gli occhi e scosse la testa con veeemenza: "No, Draco, no. Certo, mi piace come sei ma mi piacevi anche prima", si interruppe mordendosi un labbro, pentendosi di quelle parole. "C-cosa vuoi dire?" balbettò il biondo, confuso: "Prima quando? Sono alla scuola da quando avevo undici anni e non ti ho mai visto!". Harry si alzò in fretta, senza sapere come rimediare. "Non pensarci, mi sono sbagliato" disse, senza fissarlo in viso. Anche Draco si alzò in piedi, corrugando la fronte e riponendo la bacchetta. "Cosa mi nascondi?" insistette, stringendo le mani a pugno: "Tra poco sarò maggiorenne, Harry. Non ho il diritto di conoscere la verità, per decidere liberamente della mia vita? Vuoi tenermi legato a te, mentendomi ogni giorno?". "Non è così, Draco, ascoltami" replicò in tono implorante: "Io non ti sto mentendo, quando ti dico che non sei cattivo o che sei importante per me". "Ma, mi stai mentendo sul resto" fece il biondo, chiudendo gli occhi stancamente. "Ti prego, Draco, ti prego" insistette Harry, in tono disperato: "Fidati di me, niente del tuo passato cambierà ciò che sei o quello che provo per te". Il più giovane spalancò gli occhi, umidi e arrossati, chiedendo con voce fioca: "Cosa, provi per me? Vuoi proteggermi o controllarmi? Stai solo aspettando che diventi maggiorenne, per poter fare sesso?". "No, no" negò Harry, la gola serrata: "Non è così". "Cosa dovrei credere, Harry?" Draco gli urlò contro: "Mi tieni chiuso in casa, non mi permetti di informarmi sulla guerra magica, come facevano a scuola. Arrivano i tuoi amici e mi nascondi, cosa sono veramente per te?". Il bruno allungò una mano verso di lui, ma il biondo si ritrasse con un'espressione arrabbiata, mettendo spazio tra di loro. "Puoi smettere di provarci, Harry, perché non otterrai quello che cerchi" gli disse, improvvisamente calmo e freddo.

Ritorno all'innocenza - Drarry FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora