16. Menti brillanti

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Daphne

Spalanco le porte dell'ufficio, metto su la maschera e il sipario si apre. Daphne White è ritornata, pungente e sveglia come sempre.
"Buongiorno dormigliona, dormito bene?" ecco Ray. Forse fra tutto il caos che mi sta avvolgendo, Ray è il male minore: almeno lui mi riporta alla realtà. Alla finta realtà.
"Buongiorno spione. Si, terribilmente bene. Tu piuttosto? Hai bisogno di una rinfrescata anche questa mattina?" lo stuzzico, rispondendo alla sua battuta di pessimo gusto.
"Ne faccio anche a meno, grazie. Ho già fatto la doccia." sottolinea indicandosi con i palmi aperti i vestiti asciutti e stirati.
"Ti sei lavato via anche un po' di rancore nei miei riguardi?"
"Certo che no. Però se mi lasci il posto, potrei farci un pensierino." risponde prontamente, senza nascondere le sue chiare intenzioni. Le nostre chiare intenzioni.
"Scordatelo Robin."
"Aspetta... Robin? Mi hai chiamato Robin? E tu chi saresti? Batman?" mi domanda sorpreso, senza nascondere l'espressione sinceramente divertita.
"Ovvio. Robin è l'assistente di Batman, no? Pensavo che fosse carino iniziare ad abituarti a ciò che saremo io e te. Io il capo, tu l'assistente." cerco di concludere appoggiando la borsa e tutte le mie cose sulla scrivania.
"Sei così stronza anche alle 9.30 di martedì mattina? Chapeau." afferma fingendo di abbassare un finto cappello invisibile.
"Ti ringrazio. È uno dei miei superpoteri."
"Parlando di eroi..." osserva la mia postazione, ispezionandola completamente.
"Dov'è la tua targhetta? Chi c'è dietro il mantello, Daphne?" domanda, indicandomi. "Fidati Ray, è meglio che tu non lo sappia. Non vorrei deluderti un'altra volta." penso, massaggiandomi il collo per sciogliere la tensione.
"Buh? Scoprilo. Sei un criminologo, giusto?"
"Interessante..." afferma, accarezzandosi il mento. Ora che ci penso, è la prima volta che io e Ray ci insultiamo senza avere effettivamente lo scopo di insultarci nella realtà. Chissà quanto dureremo...

Ray

"Buongiorno Ray e... Daphne." ci saluta il nostro capo che è appena entrato dentro l'ufficio. Si stava dimenticando il nome di 'Daphne', buon segno. Significa che gli sono rimasto impresso.
"Buongiorno a lei." risponde la donna misteriosa senza cognome.
"Sono qui per portarvi nuovi aggiornamenti sul caso. Abbiamo trovato l'assassino." dichiara, facendomi venire un colpo.
"Chi è?" domandiamo all'unisono, io e la mia sfidante.
"Allora... Alla fine aveva ragione Daphne..." merda. Guardo la mia presunta nemica, che ovviamente non perde occasione per guardarmi con aria soddisfatta.
"Ma anche Ray." ti amo karma, giuro che ti amo.
"Aspetti, come abbiamo fatto ad avere ragione entrambi?" domanda Daphne. In effetti è una domanda estremamente sensata.
"Fatemi spiegare... Aveva ragione Daphne: le collane usate per uccidere le vittime erano vendute come regali. Perciò venivano usate come 'scusa' per avvicinarsi al collo delle prede. Ed inoltre, un'altra ragione per cui confermiamo le tue teorie, è che, effettivamente, tutte le donne che sono state uccise erano donne che erano state invitate ad un appuntamento galante con il killer e che, al momento interessante della serata, hanno rifiutato il nostro assassino che, per vendicarsi, le ha uccise." chiarisce ogni punto con velocità, come se una parte di lui fosse quasi eccitato nel trovare un senso logico ad un caso che era rimasto irrisolto. Come ho fatto a non pensarci anche io? Sono un idiota.
"Ma... Dall'altra parte ha ragione anche Ray. Interrogando il killer, abbiamo scoperto che ha avuto traumi nel suo passato. Genitori assenti e piccoli problemi di cuore avuti con le bambine. Da quel che ci ha raccontato, c'era un gruppo di bambine che hanno bullizzato pesantemente il nostro assassino. Ed infine, Ray aveva ragione anche per quanto riguarda il sonnifero. Questo veniva spruzzato come profumo sul collo e sul seno delle vittime, per poi addormentarle in un sonno profondo." Beh, in fin dei conti non sono andato malissimo.
"Perciò? Cosa avete concluso?" dico, stringendo i braccioli della sedia e sperando nel profondo che abbiano capito chi tenere e chi lasciare, all'interno dell'azienda.
"In realtà nulla. Come volevasi dimostrare, siete entrambi ottimi nel vostro lavoro. Perciò il vostro periodo di prova dovrà continuare." risponde, facendo sciogliere la presa dei miei palmi sulla sedia. Bene, dovrò ancora lavorare molto per arrivare al mio obbiettivo.
"Complimenti, non avevamo dubbi di avere davanti delle menti eccezionali. Vi lascio, buon lavoro." ci saluta, lasciandoci soli, a fissarci quasi stupefatti.
"Perciò non è servito a niente tutto questo? Ho scoperto un intero appartamento sotterraneo!" esclama Daphne.
"Hey! Calma. Io ho scoperto un cassetto con doppio fondo, semplicemente con il suono. Se non fosse stato per me non avremmo avuto quelle prove." ribadisco. Ammetto a me stesso che la sua scoperta anticipa la mia e che, senza di lei, non avrei scoperto il cassetto. Ma questo non cambia le cose: io devo cacciarla da questo posto, e quella scrivania deve diventare mia ad ogni costo.
"Quindi? Per quanto vogliono continuare questo infinito test? Abbiamo metà paga! Ho bisogno di guadagnare!" si lamenta, appoggiando i polpastrelli sulla fronte.
"Tu? Tu hai bisogno di guadagnare? Per cosa Daphne? Hai bisogno di una borsa nuova o hai un appuntamento con il proprietario di Bulgari?" sputo amareggiato. È già tanto che non le abbia riso in faccia: guida una Lamborghini blu, veste firmato, sempre elegante, capelli perfetti e viene a dire a me che lei ha bisogno di soldi? Una donna come lei - di famiglia sicuramente benestante - osa lamentarsi di soldi con me, che sto cecando di risparmiare per curare il tumore di mia madre?
"Si, criticone. Ho bisogno di guadagnare. E per la cronaca, non sono affari tuoi, i miei bisogni."
"Bene! Che vinca il migliore, Daphne." esclamo, placando il mio istinto di risponderle male. Che viziata...
"Senza ombra di dubbio, Ray."
Questa donna mi farà impazzire.

Il Riflesso Di Una BugiardaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora