La Regina

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EXTELLE

La città si estendeva nella valle sottostante, vulnerabile...
La nostra marcia andava avanti ormai da alcuni mesi e il Nuovo Regno si stava formando, sotto il peso dei nostri attacchi...
Mi voltai verso di lei. Era elegante, più di quanto mi aspettassi, avvolta nel vestito color sabbia. Le assomigliava, e, anche se non lo avrei mai ammesso nemmeno sotto tortura, era perfetta per quel ruolo...
- Non devo ricordarti chi sei o cosa devi fare, vero?- le chiesi.
- No. Non devi...- rispose secca, anche se sembrava un po' insicura - Inizia quando vuoi: sono pronta-.
Sorrisi: iniziavano le danze...
- Subito... mia Regina.
Puntai la spada verso il cielo e un Fulmine colpì le nuvole e si riversò sulla città. Le grida di sorpresa e paura giunsero fino a noi.
- È il tuo turno...- dissi facendo un passo indietro. Ero certa che tutti stavano guardando nella nostra direzione, terrorizzati. Sapevano, intuivano cosa stava per accadere. Forse qualcuno stava già cercando di scappare...
Risi a questo pesiero: nulla può sfuggirci. Nulla.
La Regina fece qualche passo avanti. Alzo lentamente entrambe le braccia, prima stese lungo i fianchi, ora aperte all'altezza delle spalle. Quello era il segnale concordato...
Le nostre truppe avanzarono fino ad essere ben visibili su tutte le colline che circondavo la Corte di Tholthrot: orchi, prestel, soldati oscuri, mostri vari...
Dalla città si levarono altre grida, quando la Regina abbassò di nuovo le braccia e l'esercito si riversò nella valle.
Mi sentii improvvisamente satura di adrenalina. Iniziai a correre anch'io, unendomi all'urlo di guerra.
Ma io sono la Strega di Fulmine... e a me non piace aspettare...
Mi trasformai in una saetta e mi catapultai al centro della città, alla velocità della luce, dando fuoco al mio passaggio a paglia e legno. Mi rimaterializzai e roteando la spada dalle pietre grigie sgozzai un contadinotto. La tuta e gli stivali di pelle nera, i capelli bianco-argentati, si ricoprirono in fretta di sangue, mentre uccidevo chiunque mi passasse accanto... ma tutto ciò non mi dava fastidio: anzi, mi eccitava.
- Mamma! Mamma!- piagnucolava una bambina lì vicino, con un pupazzetto in mano. Mi materializzai di fronte a lei, che si ammutolì e mi guardò terrorizzata. Mi chinai leggermente e le parlai, quasi con voce dolce: - Ciao, piccolina. Che c'è? Hai perso la mamma? Sei triste, vero? Ma non preoccuparti: ci penso io.
Alzai e riabbassai la spada. Non gridò. Che peccato: è sempre più divertente quando li senti spirare il loro ultimo grido...
Mi voltai e vidi che i nostri soldati erano arrivati anche lì, e stavano uccidendo e spingendo la gente, verso il castello.
Iniziai anch'io ad avanzare verso quest'ultimo.
Non potete immaginare quanto mi divertisse trasformarmi in fulmine e rimaterializzarmi con la spada tesa davanti alle persone, ridendo quando si infilzavano da sole, ricoprendo di rosso i ciottoli delle vie. Niente sapeva elettrizzarmi come uccidere e vedere i sangue zampillare allegramente da ferite incurabili...
Arrivata alla fortezza, notai che il possente portone di quercia era chiuso.
- Volete dirmi che non eravamo desiderati?- pensai ad alta voce, ridendo.
Mi trasformai e lo sfondai, perquisendo ogni camera o sala alla ricerca dei Regnanti.
Quando li trovai, Re e Regina stavano inutilmente cercando di scappare, con gli adorati figlioletti.
Mi rimaterializzai e con un paio di colpi uccisi i tre bambini.
La donna urló disperata. Uccisi anche lei. L'uomo provò a colpirmi con la sua misera spada, che andò in frantumi quando incontrò la mia.
Risi e gliela puntai contro:
- Adesso fa il bravo e fai quello che ti dico, intesi?- gli dissi
- Voltati e cammina. Lentamente.
Lo fese e lo condussi fuori, attraverso il portone distrutto. Davanti al castello, erano stati riuniti gli abitanti risparmiati, circondati dai nostri.
Lo feci inginocchiare davanti a tutti, mentre la gente si spostava per far passare la biga che portava la Regina. Lei era ritta, in piedi, fiera... sembrava proprio Lei.
Arrivata davanti al sovrano inginocchiato, scese. Lo guardò un attimo, e anche se una maschera le copriva il volto, riuscivo ad intravedere uno sguardo disgustato.
Si voltò e si rivolse alla gente impaurita: - Mio popolo, da oggi, fate parte del futuro: fate parte del mio Nuovo Regno! D'ora in avanti, io, e solo io, sarò la vostra Regina. Rispetterete le mie leggi, le mie regole, i miei ordini, le mie decisioni e i miei soldati!-
Si voltò di nuovo verso il Re inginocchiato: - Lui e tutto quello che conoscevate prima è passato, e il passato non fa che danneggiare il presente ed il futuro!
Da una tasca del fine abito estrasse un pugnale e con un movimento secco e veloce lo sgozzò. La gente gridò, mentre il sangue le schizzava il vestito, i capelli neri, la maschera...
"Lo hai sentito? Ti sei ricordata quanto è elettrizzante uccidere?" pensai tra me e me, mentre le mie labbra si incurvavano in un sorriso.
La Regina si voltò, fregandosene del sangue e dei pianti:
- Ascoltate tutti!- tuonò - Questo è un nuovo inizio! Andate: tornate alle vostre case! Riunite le famiglie, radunate i morti, ringraziete per questa grande, nuova opportunità! Che la Pace possa sempre vegliare sul Nuovo Regno e su tutti voi! Andate!
Le sue parole furono decise, sicure. L'esercito scoppiò in esaltazioni gioiose, mentre le persone si sparpagliavano, gridando nomi.
Mi avvicinai alla Regina ed insieme entrammo nel castello.
- Molto brava, un discorso impeccabile. Devo ammettere che non ero sicura che tu ne fossi in grado- commentai mentre percorravamo il corridoio principale.
- Bene- disse solo lei.
- E con questo fanno quattro regni in due mesi... di questo passo sarai a capo di tutte le Isole di Berrel in...
- Tu sai qual è l'unica cosa che voglio... e conosci anche i patti. Tra tre settimane si attacca, chiaro?
- Certo, mia Regina...- risposi.
- Quando avrò ciò che voglio, penseremo al resto dei regni.
Aprì una porta sulla destra, che mostrò un pezzo di un'immensa camera da letto.
- Dì alle serve di preparare un bagno... - ordinò.
- Come? A te non piace essere ricoperta di sangue? Per me è così rilassante- la inerruppi.
Mi lanciò uno sguardo di fuoco con gli occhi color ghiaccio. Ma io mi stavo già allontanando canticchiando: vi viene forse in mente qualcosa di più divertente di una sanguinosa guerra?

LA CORTE DI SERID  La stregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora