ADMOND
- Non è che casualmente nel tuo programma fosse incluso anche qualche bagno?- chiese Leila a Kaly. In effetti, erano già quattro giorni che camminavamo e le nostre riserve di acqua iniziavano a scarseggiare... e anch'io iniziavo a sentire il bisogno di una lavatina. Il giorno precedente era passato calmo e (a parer di Kaly) magnificamente noioso. E anche quello si preannunciava un giorno di sola camminata. I miei piedi avevano iniziato a dolorare e a ricoprirsi di vesciche. Man mano che il viaggio procedeva, diventavo sempre più stanco. Inoltre sentivo male a muscoli in parti del corpo che non pensavo neanche di avere. Leli non sembrava essere messa meglio di me... ma non Kaly.
- Pochi.- rispose quest'ultima
- Perchè? Ti sei macchiata l'accappatoio?
- Non è un accappatoio! È un abito tradizionale di Petras. È un capo molto pregiato e ricercato!- protestò rossa in volto la principessa.
- Sì, sì. Continua a ripeterlo quando sarà talmente sporco e rovinato che non lo riconoscerai più.- continuó la Strega.
- Preferirei non arrivare a quel punto... e preferirei anche non avere lo stesso odore di un maiale!- insistette l'altra.
- Kaly, a dire il vero io concordo con Leli. Anch'io avrei bisogno di un bagno- la appoggiai.
Lei ci guardò un attimo, gli occhi ridotti a fessure. Poi chinò la testa all'indietro: - Fuoco Santissimo... Ma che cosa avevo in mente quel giorno?! E va bene. Devieremo un po' e verso le cinque del pomeriggio dovremmo arrivare nei pressi di un corso d'acqua. Contenti?- acconsentì.
- Grazie- le dissi, mentre riprendavamo a camminare.
Mi voltai verso Leila, che sorrideva compiaciuta. Lei ricambiò il mio sguardo e io le feci un occhiolino complice.
Vidi le sue gote arrossire, ma in quel momento non diedi molta importanza a questo particolare. La mia mente aveva già iniziato a vagare lontana, tra monti, foreste e città, alla ricerca di un volto che non riuscivo a togliermi dalla testa.
***
- Oh, non ricordo di essere mai stata più lieta di sentire questo suono in vita mia!- esclamò Leila. Il mormorio di un ruscello iniziava ad insinuarsi tra gli alberi, arrivando fino alle nostre orecchie. Kaly spostò alcune piante e la vista dell'acqua che scorreva veloce sulle pietre scure rincuorò anche me.
- Ok, eccovi serviti. Direi che possiamo accamparci dietro quegli alberi là, poi faremo a turno per venire qui e lavarci.- annunciò al Strega.
- Davvero? Basta camminare?!- chiesi speranzoso, cercando di non saltare dalla gioia.
- Sì, ma non esultare troppo. Direi che questo è il momento ideale per iniziare il tuo allenamento con Crasis- decise lei. Anche se i miei muscoli iniziavano già a implorare pietà, dovevo ammettere che era ora di esercitarmi con la nuova spada.
- Oh, no!- esclamò d'un tratto Leila.
- Che succede?- le chiesi preoccupato.
- Ho dimenticato di prendere una saponetta! Voi ce la avete?- spiegò.
- No, mi dispiace...- ammisi io.
- Non ce ne è bisogno- intervenne Kaly, dirigendosi verso un piccolo cespuglio. - Questa è pregus, una pianta che cresce nei luoghi umidi. Si riconosce dai particolari fiori viola. Di solito ci sono sempre lungo i corsi d'acqua.- iniziò a spiegare - Prendetene qualche foglia e sfregatela sulla pelle: rilascia un buon odore-. Così dicendo ne staccò qualcuna e le porse a Leli:
- Inizi tu?- le chiese.
- Sì, grazie!- rispose subito l'altra, afferrando quelle foglie - Prima appoggio questa roba- aggiunse riferita alla borsa e all'arco.
Così ci dirigemmo tutti e tre nella direzione indicata in precedenza dalla Strega, ritrovandoci in un piccolo spiazzo da cui non si riusciva a vedere il ruscello. Kaly diede a Leila un mantello con cui avrebbe potuto asciugarsi un po' e quest'ultima sparì di nuovo verso il ruscello.
- Bene... adesso a noi due- disse allora la prima - Inizia maneggiando un po' la spada, in modo tale da adattarti al suo peso e alla sua forma. Io intanto vado a cacciare, così stasera mangeremo qualcosa di diverso-. Poi afferrò l'arco dell'altra ragazza e sparì anche lei fra le foglie.
Feci come mi aveva detto e sfoderai Crasis. Era leggera tra le mie mani. Sentivo una strana sensazione sotto i polpastrelli, come se qualcosa scorresse sotto il metallo della spada. La sua storia mi aveva affascinato e mi ero ripromesso che mi sarei impegnato e avrei imparato a maneggiarla al meglio. Ne sarei stato all'altezza.
Iniziai a fendere l'aria e a prendere confidenza con quella nuova arma. Cercai di ricordare quello che avevo imparato maneggiando la mia precedente spada. Il ricordo della battaglia ad Hellader tornò alla mente. Il rumore delle grida, il colore del sangue... la mia spada che si spezzava contro quella della Strega di Fulmine. Ma questa no. Sentivo che questa non si sarebbe frantumata così facilmente. Con quell'arma sarei riuscito a liberare Helen e battere la Regina. Era il momento di porre fine al suo dominio. Una volta per tutte.
***
- Ok: fammi vedere quello che sai fare-. Kaly estrasse la sua Spada e si posizionó davanti a me. Da poco era tornata con un paio di conigli appesi ad una spalla, mentre Leli era ancora al ruscello. - Per il momento attacca solo. Mettici tutto l'impegno che puoi e non preoccuparti di infilzarmi. Devo vedere a che punto sei- aggiunse.
Io inspirai profondamente un paio di volte... e attaccai.
Lei parò il colpo, velocissima, e io tentai con un altra mossa. Provai in tutti i modo possibili ed inimmaginali, ma niente da fare: lei li parava o li schivava.
Ogni secondo che passava mi sentivo sempre più stanco e frustrato. Iniziai a colpire più forte e velocemente...
- Non farlo- disse Kaly, parando un altro colpo.
- Cosa?- chiesi senza fermarmi.
- La rabbia ti permette ci colpire con più velocità e potenza, ma ti annebbia la mente e non ti permette di ragionare razionalmente- mi spiegò. A quel punto, lei roteò abilmente la sua Spada. Non mi accorsi di essere stato disarmato fintanto che non vidi Crasis tra le mani della Strega di Fuoco, puntata su di me.
- Non male. Ma hai ancora molto da imparare.- commentò lei porgendomi l'elsa dell'arma.
Ci allenammo per un paio d'ore. Anche se ero molto stanco, i risultati che riuscivo ad ottenere mi davano la forza di andare avanti. Kaly era una brava insegnante: riusciva a capire in cosa avevi bisogno di aiuto e te lo dava. Inoltre sembrava più paziente del solito.
- Ok, adesso prova a maneggiare la mia spada- disse lei a un certo punto. La guardai un attimo confuso, poi appoggiai per terra la mia arma e afferrai l'elsa che la ragazza mi porgeva. Sorprendentemente, la sentii calda sotto il palmo. Ma quando lei la lasciò, divene fredda e assurdamente pesante. Quasi mi cadde e dovetti afferrarla con entrambe le mani.
- Su: maneggiala.- mi incoraggiò Kaly. Fu dannatamente difficile, mentre sentivo le braccia bruciare. - Rilassa le spalle. Mantieni la giusta posizione anche se fai fatica- mi corresse.
In quel momento, Leila comparve da dietro il muro di alberi. Il suo vestito ora era pulito e i capelli bagnati ricadevano lungo le spalle.
Ci guardò un attimo perplessa, poi parlò: - Perchè hai quella spada?
- A dire il vero... non lo so neanche io- risposi.
- È per rafforzare le braccia- spiegò secca la Strega - Beh, direi che per oggi può bastare così. Ad, puoi andare al ruscello. Leila, tu puoi andare a prendere la legna per il fuoco...
- Oh, no! Perchè devo farlo di nuovo io?!- chiese quest'ultima.
- Preferisci spellare tu i conigli?- le chiese Kaly, indicando le due bestioline appoggiate ad un'albero. Leli li guardò un po' disgustata: - No...- rispose sbuffando. E si innoltrò di nuovo nel bosco, borbottando qualcosa che suonava come la promessa di una futura vendetta.
Kaly sorrise appena, mentre riprendeva la sua arma.
Io misi a posto Crasis, afferrai al volo uno telo pulito e mi precipitai oltre la barriera di alberi che mi separeva dal ruscello.
Non vedevo l'ora di immergermi nell'acqua fresca e nel profumo delle foglie di pregus.
STAI LEGGENDO
LA CORTE DI SERID La strega
FantasyTre amici dovranno affrontare un lungo e insidioso viaggio. Obiettivo: fermare la Regina...