Senza respiro

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LEILA

Kaly estrasse velocemente la sua Spada, posizionandola parallelamente allo strato d'acqua che nascondeva il fango.
Io sperai che la sua fosse veramente una buona idea. Mi sembrava di essere risucchiata nell'oscurità e nel vuoto: verso la morte.
Sentii improvvisamente il fango riscaldarsi e l'acqua iniziò ad evaporare in grossi nuvoloni di vapore caldo. L'aria era quasi inrespirabile e mi sentivo soffocare.
Ma che voleva fare?! Cuocerci a bagnomaria?
Ma poi capii che cosa voleva fare realmente: mentre l'acqua continuava ad evaporare, il fango iniziava a ritirarsi e a seccarsi...
Avevamo smesso di affondare.
Finalmente le nuvole di vapore smisero di salire verso l'alto, ed io e Ad rimanenno incastrati nel fango. Per un attimo tirai un sorpiro di sollievo: eravamo salvi. Ma poi, poco più in là, vidi un piccolo ruscello che portava altra acqua alla pozza. Presto la terra sarebbe diventata di nuovo fango, e noi... beh, lo sapete.
- Kaly...- la chiamò Admond, preoccupato.
- Non preoccuparti- lo rassicurò prima che potesse aggiungere altro. - Non farà a tempo a tornare come prima...- ci iniziò a spiegare, prendendo un paio di corde dalla sua borsa - Ma farà in tempo ad ammorbidirsi abbastanza da permettermi di tirarvi fuori di lì... Prendete!- aggiunse lanciandoci una cima di quelle funi per uno. Intanto una scia consistente di acqua ci aveva raggiunti e aveva iniziato a ricoprire la terra secca con il suo strato trasparente e fresco.
La Strega afferrò gli altri capi delle corde e corse verso un albero dal tronco robusto. Le lanciò facendole passare sopra uno spesso ramo quasi orizzontale e riprendendole dall'altra parte.
- Fai in fretta!- la esortò sempre Ad.
Lei si guardò un attimo intorno, come cercando la soluzione di un problema. E in quel momento sentii il cuore salirmi in gola e una domanda rimbombare dolorosamente nella testa...
E se non ce l'avesse fatta?
Ma poi sembrò illuminarsi e lasciò le corde dondolare dal ramo, dirigendosi verso un paio di pietre e ad un'albero caduto. Nel frattempo l'acqua stava iniziando ad infiltrarsi nello strato siperficiale della terra che ci imprigionava, mentre io stringevo la mia estremità. La mia unica speranza...
Kaly estrasse di nuovo la Spada e con questa tagliò un pezzo del tronco disteso per terra e lo fece rotolare, fino ad incastrarlo tra le due pietre.
I suoi intenti diventavano sempre meno chiari... E non è che questo mi desse molta tranquillità.
Sentii il fango cedere sotto di me: presto avrei ricominciato a sprofondare. Io e Admond ci scambiammo uno sguardo preoccupato, sul volto quella stessa tacita domanda.
Ma poi lei afferrò di nuovo le funi e le legò entrambe al troco. Lo aveva fatto talmente velocemente che non riuscii a capire come, eppure, tirando un lembo di corda che aveva lasciato libero, il tronco iniziò a rotolare su se stesso e le funi vi si attorcigliatono attorno... iniziando a sollevarci.
La ragazza continuò nello stesso modo per diverse volte, e più la terra si ammorbidiva, più noi riuscivamo ad uscirne.
Quasi non potevo crederci: stava funzionando!
Iniziai a muovere le gambe e pian piano queste si liberarono dalla terra. Anche Ad fece lo stesso, e, con un'altro po' di aiuto da parte di Kaly, fummo comletamente liberi.
Non sapevo che fare tanto ero felice di non essere stata soffocata dal fango. Ma non tutti sembravano felici quanto me:
- Ma perchè voi due dovete sempre cacciarvi in qualche guaio?!- ci chiese arrabbiata la Strega. La mia gioia svanì di colpo. - Vi avevo detto che dovevo andare sempre per prima io!- continuò lei - Cosa pensate che sarebbe successo se non fossi riusciti a trovare una soluzione? Eh?!-. Ne io ne Admond parlammo, anche se la risposta era chiara: saremmo morti.
- Regola n°7: stare sempre dietro di me. In caso contrario, io non mi prendo alcuna responsabilità per quello che vi succederà.- disse lei interrompendo il silenzio.
***
Ormai era passata almeno un'ora e, dalla vegetazione, si capiva che eravamo ormai alla fine della palude. Gli alberi non erano marci e le pozze si facevano meno profonde e meno ampie.
Ero davvero dispiaciuta per quello che era successo. Per colpa mia, Ad e io avevamo rischiato di morire...
Sentii uno strano suono, come un grugnito. Mi guardai intorno, sospettosa. Ma non c'era niente a parte noi tre, gli alberi e le pozze. O almeno così credevo...
- Tutto a posto?- mi chiese sussurrando Admond.
- S-sì...- gli risposi un po' insicura. Forse me lo ero solo immaginato, e comunque era meglio non farli preoccupare inutilmente.
Così riprendemmo a camminare, anche se ogni tanto non potevo fare a meno di guardarmi alle spalle.
Le pozze stavano diventando sempre più distanti l'una dall'altra, mentre i lembi di terra asciutta si allargavano.
Mi sentivo sempre più felice all'idea di uscire da quell'inferno, e bramavo già l'idea di un bel bagno e di una dormita ristoratrice.
In quel momento, con la coda dell'occhio, mi sembrò di vedere qualcosa muoversi.
Non gli avrei dato molta importanza, se non fosse stato per il grido di Kaly: - Correte!
In quel momento un verso spaventoso rieccheggiò tra gli alberi e sentii qualcosa di enorme emergere dall'acqua, schizzando ovunque.
Ma non poteva andare tutto bene almeno per una volta?!?!
D'istinto mi voltai: sopra di noi si ergeva una specie di grosso verme, ricoperto di una corazza verde scuro. Sembrava non avere ne occhi ne orecchie, in compenso un grosso buco pieno di denti andava a formare una spaventosa bocca. Ai lati del lungo corpo c'erano diverse zampette che terminavano ad uncino e si muovevano in maniera convulsiva.
Il mostro si lasciò cadere, puntando su di me. Io non riuscivo a muovermi...
Sentii un mano avvolgermi il polso e tirarmi via.
L'essere ricadde rumorosamente a terra, mentre io iniziavo a correre insieme ad Admond; Kaly era poco più avanti.
Sentii il rumore di qualcosa che striscia e mi voltai, immaginandomi il verme venirci dietro. Invece ne vidi la coda sparire dalla stessa pozza dalla quale era saltato fuori.
Forse si era già arreso...
Ma questi schizzò fuori proprio dallo spacchio d'acqua accanto al quale stavamo correndo.
Ma come aveva fatto?!
Noi riuscimmo a deviare appena in tempo, ma questa volta il mostro iniziò a seguirgi via terra... ed era più veloce di quanto avessi immaginato.
Con un improvviso scatto di reni tentò di divoranci di nuovo. Sentii il flusso d'aria scivolarmi alle spalle, ma grazie al cielo anche questa volta non riuscì a prenderci.
- Correte! Correte!- gridò di nuovo Kaly.
I polmoni mi iniziarono a bruciare, mentre correvo come non avevo mai fatto fino ad allora.
Quel verme si riinfilò dentro una pozza e il cuore mi salì in gola: dove sarebbe comparso questa volta?
I nostri respiri sembravano stranamente amplificati in quel macrabo silenzio. Gli alberi si facevano sempre più fitti e le pozze meno frequenti, e quasi mi sembrava di poter vedere il confine di quell'orribile palude delimitarsi poco più in là. Ce l'avevamo quasi fatta...
Poi il verso di quell'assurdo animale mi perforò di nuovo le orecchie, mentre scivolava fuori da una delle ultime pozze e si avventava su Kaly. Sentii una strana paura crescermi in petto, più forte di quanto avessi mai provato. Né con i banditi, né quando stavamo sprofondando, né quando quel mostro aveva provato a mangiarmi.
Era una sensazione stranissima... E l'unica cosa che sapevo era che volevo finisse il più in fretta possibile.
La Strega si scansò di lato all'ultimo minuto e con un veloce movimento conficcò la sua Spada nell'animale. La corazza le impedi di affondare più di tanto, ma il verme emise comunque uno stridulo lamento e mi sembrò quasi che la testa mi scoppiasse. Con un po' di fatica, Kaly tornò a estrarre l'arma dal corpo dell'essere, che ora era macchiata di un viscoso sangue quasi nero, e poi riprese a correre, poco dietro a noi.
Il mostro continuò a lamentarsi, infilandosi dentro un'altro stagno. Mi guardai sia a destra che a sinistra, cercando di prevedere da dove sarebbe potuto sbucare questa volta, ma... Non ce ne erano.
Guardai indietro, l'ultima pozza nella quale il verme era sparito.
- Continua a correre!- mi incitò Kaly, e io lo feci.
Ma ormai le gambe mi tramavano e non avevo più fiato. Provai a resistere, l'adrenalina già sfumata, però non ce la feci.
Smisi di correre e mi appoggiai ad un albero, scivolando lungo il tronco.
- Leli...- mi chiamò Ad fermandosi a sua volta. Anche lui aveva il fiato corto.
- Io... non... ce la posso... fare...- sussurrai tra un repiro e l'altro.
- Leila non possiamo fermarci qui...- insistette Kaly, affannata.
- No...- la supplicai. - Ascolta Leli: a circa un chilometro da qui c'è un lago. Dobbiamo fermarci lì per la notte- mi spiegò.
Nella mia mente affiorò il pensiero di un bagno fresco e di acqua pulita. - Io... detesto... le paludi...- ansimai rimettendomi in piedi.
Kaly accennò un sorriso, ed insieme riprendemmo il nostro cammino, il cuore che sembrava ancora sfondarmi il petto.
Anche questa sarebbe bella da raccontare, un giorno...

LA CORTE DI SERID  La stregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora