Cerimonia

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ADMOND

Scesi dalla carrozza, seguito dai miei genitori. Il viaggio era stato alquanto lungo ed ero un po' indolenzito.
Quella non era la prima volta in cui partecipavo ad una Cerimonia per la proclamazione di un principe o una principessa: mio cugino di secondo grado l'aveva celebrata circa un anno prima.
Era invece la prima volta che mi trovavo a Serid.
Sapevo che si distingueva dalle altre capitali, ma rimasi incantato alla vista del palazzo.
Era comparso improvvisamente, spiccando fra gli alberi. Sembrava quasi di avorio. Riuscivo a vedere grandi balconi, fini decorazioni, immense vetrate e alte torri. Si trovava al centro di una radura, trasformata in un giardino rigoglioso e tempestato di aiuole.
Ma in fondo, neache quella Cerimonia sarebbe stata come tutte le altre: avrebbero proclamato principessa Hibyscus, erede di Serid.
Mi avviai venso il portone d'entrata; era aperto e diverse persone (per la maggior parte nobili) si stavano riversando all'interno del castello.
Vidi diverse sale, ma credo che la loro descrizione non sia importante.
Quando tutti furono riuniti in una di queste, uno dei Saggi iniziò la Cerimonia. I Saggi sono come dei consiglieri di tutti i regni, celebrano tutti i riti e istruiscono i figli dei re.
Poi la ragazza entrò: era vestita di bianco (colore delle cerimonie), in netto contrasto con i capelli nero pece. Il viso leggermente arrotondato ospitava uno sguardo vispo. Cercava di sembrare seria, adulta, ma in fondo ai grandi occhi verdi si vedeva la voglia di correre e giocare fra gli alberi.
"È ancora una bambina..." pensai.
Lei si inginocchiò davanti al Saggio e iniziò a pronunciare le promesse che in quanto principessa avrebbe dovuto rispettare.
- Vedi quella? È l'altra sorella, Elisabeth.
Guardai nella direzione indicarami da mio padre e la vidi anch'io. Era anche lei vestita di bianco e i capelli erano delli stesso nero, anche se erano ricci e non lisci come la sorella maggiore. La forma del viso era leggermente diversa, e da quello che riuscivo a vedere gli occhi erano azzurri. Nonostante questo, si assomigliavano molto.
Sentii improvvisamente scoppiare un applauso e vidi che ora Hibyscus era voltata verso gli invitati e sul suo capo le era stata posata una tiara. La Cerimonia era terminata.
Ci spostammo in un'altra sala, dove potemmo parlare e ristorarci. A turno tutti i presenti si complimentarono con la nuova principessa, la quale chinava elegantemente il capo ogni volta.
- A mio parere, le ultime modifiche apportate alla Cerimonia non permettono di capire il vero significato di questo evento: l'impegno, l'impegno verso il priprio compito, la propria gente...- stava commentando un signore, rivolto a mio padre, a me e ad un'altro.
Un cameriere passò affianco a me e io presi uno dei bicchieri posati sul vassoio che reggeva.
- Grazie- dissi, mentre il mio sguardo ritornava alle streghe di Serid. Elisabeth si era avvicinata alla sorella e le aveva comunicato qualcosa, parlando sottovoce vicino al suo orecchio. Il viso della principessa si illuminò, come se le avessero comunicato una splendita notizia. Le due si avviarono velocemente verso una porta lì affianco e sparirono. Doveva essere una cosa importante per lasciare tutti gli ospiti senza dire nulla. Ma non me ne preoccupai molto.
Le ragazze ritornarono dopo cinque minuti. Sembravano entrambe molto felici.
La festa continuò fino a tardo pomeriggio.
Io e i miei genitori salutammo le sorelle e ci dirigemmo verso la carrozza e imboccammo il viale che ci avrebbe portato di nuovo lontano dalla Corte di Selid.
- Si torna a casa- commentai, come un pensiero detto ad alta voce.
- No, Admond. Andremo alla Corte di Hellader- disse mia madre. Rimasi sorpreso. Hellader era la capitale del regno che confinava a sud con Serid, e non avevo la minima idea del perchè di questo cambio di programma.
- Alla Cerimonia erano presenti i due Regnanti e hanno insistito per invitarci a passare un periodo con loro. D'altronde, tuo nonno ed il padre della Regina erano amici, ed è importante mantenere i buoni rapporti- spiegò mio padre.
Se sei un reale o anche solo un lontano parente, i rapporti con gli altri regni sono molto importanti: - Le buone alleanze sono alla base della sopravvivenza di un regno- usavano ripetere sempre i miei genitori.
Non dissi nulla. Ero già stato nella roccaforte, che sovrastava la collina della città, molti anni prima.
Sarebbe stato bello ritornarci...

LA CORTE DI SERID  La stregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora