La palude

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LEILA

- Forza, svegliati: dobbiamo andare...
Quel mattino fui svegliata un po' bruscamente da Kaly, quando i primi raggi del sole non erano ancora riusciti a sbucare ad Est. Ma l'aria era già calda e probabilmente la temperatura si sarebbe alzata ancora.
Scoprii di avere un non trascurabile mal di schiena appena provai a muovermi, oltre che alle gambe. Ma ormai al secondo avevo dovuto farci l'abitudine...
Quando finalmente riuscii a mettermi in piedi di nuovo, Admond mi passò alcuni bisotti con cui avrei potuto fare colazione.
- Tieni: mangia.- mi aveva detto, gentile. Io lo avevo ringraziato e mi ero seduta accanto a lui (cosa che poi scoprii la mia schiena non avrebbe apprezzato).
Nel frattempo, Kaly aveva raccolto tutte le nostre cose e le aveva ridistribuite nelle varie borse, mettendosi infine in spalla la sua.
- Bene. Pronti ad andare?- ci chiese poi. Io annuii debolmente e mi diressi verso la mia sacca. Stranamente, mi sembrò più leggera del solito...
- Partiamo- decise la Strega, insinuandosi tra gli alberi. Io e Ad le andammo dietro, come sempre, e il nostro viaggio continuò.
***
Una palude...
Mi sembrava così strana l'idea che ci fosse una palude nel Regno di Petras...
Di solito avevo sempre immaginato il mio paese come una fresca distesa di maestosi alberi, intramezzata ogni tanto da deliziose città e florenti campi coltivati.
Una palude... non rientrava nel mio immaginario, ecco.
Non sapevo nemmeno cosa aspettarmi, cosa immaginarmi.
Probabilmente voi non lo sapete, ma riuscire a mantenere il passo di Kaly è alquanto difficile, soprattutto se non hai un buon allenamento.
Ogni giorno mi chiedevo come facesse lei a camminare sempre così senza mai stancarsi.
Io non ci riuscivo.
E anche qualla mattina eravamo partiti quasi correndo e non ci eravamo mai fermati per diverse ore.
Gli alberi, in quella parte del bosco, erano meno fitti e contorti, visto che ci stavamo avvicinado alle Grandi Montagne. Mi dava una strana sensazione, vederle diventare man mano più imponenti, gigantesche.
Avevo potuto ammirarle così da vicino solo in poche occasioni. Ma adesso le avremmo costeggiate per molti chilometri ed ero sicura che, al di là di tutto, sarebbe stata un'esperienza emozionante.
E poi, c'era chi diceva che quei monti fossero un luogo molto romantico...
Ormai era parecchio che stavamo camminando ed iniziavo a dubitare che questa misteriosa "palude" esistesse veramente, quando, distratta dal canto di un uccello, sentii il rumore come di qualcosa che cadeva in acqua e il piede bagnato.
Guardai in basso e vidi che ero finita in una pozzanghera. Eppure era da parecchi giorni che non pioveva...
- Benvenuti ai confini della palude- ci annunciò Kaly. Io mi avvicinai di più e vidi una pozza d'acqua allargarsi in mezzo agli alberi. Poco più avanti ce ne erano delle altre, forse più grandi.
- E così è questa la palude?- chiesi, forse un po' delusa da come mi si era presentata.
- Cosa pensi che abbia appena detto?- replicò la Strega.
Io decisi di lasciar perdere e mi addentrai insieme agli altri il quella strana distesa di alberi e acqua.
Io cercavo di mettere i piedi dove li posava la ragazza, provando a sporcarmi il meno possibile con il fango scuro.
L'aria lì era umida e una leggera nebbiolina risaliva dalle pozze. I rumori arrivavano smorzati e ovattati, mentre i nostri passi parevano rimbombare dappertutto. Sembrava quasi che tutto si fosse fermato e il tempo avesse smesso di scorrere. Quella tranquillità era quasi inquietante... E mi sentivo come osservata, mentre continuavo a guardarmi intorno, da tutte le parti.
Anche se sembrava che in quel posto non ci fosse vita, io sentivo che invece c'era...
Ben presto le chiazze di acqua diventavano sempre più grandi e più vicine, tanto che a volte non c'era nemmeno la possibilità di passare sulla "terra ferma"...
La Strega si guardò un attimo intorno, poi si arrese e decise di attraversare una pozza, affondando fino quasi al ginocchio.
- Kaly!- la chiamai.
Lei si voltò: - Che c'è?-.
- Io non posso attraversare lì: ho i sandali, non gli stivali!- le spiegai.
- Ti sei guardata intorno? Non abbiamo alternative. Quindi muovi quelle chiappe e seguimi...- disse per tutta risposta.
- Ma mi bagnerò tutta!- protestai.
- Così imparerai che c'è un abbigliamento adeguato per ogni occasione. E di certo il tuo accappatoio non è adatto ad un giretto in una palude...
- Non è un accappatoio! È un...- mi scaldai io.
- Sì, sì. Ce l'hai già detto- mi interruppe.
- Dai ragazze: non litighiamo- si intromise Admond. - Per favore, Leli: proviamo a seguirla. Poi magari quando usciremo ci fermeremo ad un'altro ruscello- mi chiese poi gentile.
- Io non assicuro niente...- puntualizzò Kaly.
Io sbuffai. Perchè doveva essere sempre così scontrosa e fredda? Cosa le costava essere gentile una volta tanto?!
- E va bene...- cedetti alla fine.
Ad mi sorrise dolcemente, mantre la Strega si girava e continuava a procedere nell'acqua. Figuriamoci...
Riluttante, immersi la prima gamba e poi la seconda in quel liquido marroncino (che a me arrivava a metà coscia, bagnandomi l'orlo del vestito). Ne sentivo il fondo fangoso e molle, mentre cercavo con tutta me stessa di non pensare a cosa ci potesse essere lì dentro...
- Ripetetemi perchè non siamo passati da un'altra parte- chiesi riuscendo finalmente ad uscire dalla pozza. Le mie gambe erano ricoperte di acqua grigiastra e la senzazione che mi davano era molto fastidiosa. In quel momento l'unica cosa che volevo era fare un bel bagno... magari nell'acqua pulita.
- Siamo finiti qui...- iniziò a spiegare Kaly, con voce scocciata - ...perchè qualcuno ci ha costretti a deviare dal percorso iniziale per potersi lavare. Quindi, stai zitta e seguimi-.
Sentii la rabbia crescere in me: - Beh, di sicuro ne avrò di nuovo bisogno appena saremo usciti di qui- le feci notare.
- E che problema c'è? Guarda quant'acqua!- replicò lei ironica, aprendo le braccia ad indicare tutto lo spazio che ci circondava.
- Non sei divertente!- esclamai, alzando la voce.
Questo sembrò dare molto fastidio alla Strega, che rispose brusca: - Scusa se abbiamo deciso che saresti venuta solo all'ultimo minuto e se non avevo messo in conto il fattore principessina...-.
A quel punto non ce la feci più.
Ma come si permetteva di trattarmi così?! Chi si credeva di essere?! Mi ero stufata di stare a sentire tutti gli insulti che mi rivolgeva senza risponderle...
- Mi dispiace, ma devo essermi persa qualche cosa: non saresti anche tu una principessa?- le chiesi decisa.
Kaly si immobilizzò di colpo, e così rimase per qualche secondo. Admond spostava lo sguardo da me a lei, spaventato.
La ragazza all'improvviso si voltò e mi si avvicinò velocementre, il volto contratto dalla rabbia.
- Kaly, aspetta!- provò a fermarla Ad, ma lei mi aveva già presa per la stoffa del vestito, talmente vicina che sentivo il suo fiato sul viso. Sembrava che, anche da soli, i suoi occhi di ghiaccio avrebbero potuto benissimo uccidermi.
Sentii il cuore iniziare a battere più forte, anche se cercai di non darlo a vedere.
- Non dirlo mai più...- sussurrò, scandendo con forza ogni parola come se volesse ferirmi.
- Perchè? È così sbagliato avere sangue regale?- le chiesi, continuando a sostenere il suo sguardo.
- Tu non puoi capire...- disse ancora più piano, la voce che le tremava. Mi sembrò che i suoi occhi fossero diventati lucidi.
Capire cosa? Che cosa c'era da capire?
La rabbia non mi faceva ragionare e l'unica cosa che volevo era allontanarmi da lei.
- Lasciami- le ordinai.
Lei mi guardò ancora per qualche secondo, poi si voltò e si incamminò di nuovo spedita sulla sua strada.
Ripresi a respirare... Non mi ero accorta di avere trattenuto il fiato.
- Tutto bene?- mi chiese Admond avvicinandosi.
- Sì...- risposi debolmente.
- Bene: andiamo- disse allora.
Per un attimo mi passò per la mente di andarmene, tornare indietro e dimenticarmi di quell'assurdo viaggio... Ma qualcosa mise in moto le mie gambe e seguii la leggera scia che gli stivali di Kaly avevano lasciato sul fango.
***
Era ormai passato già parecchio tempo e nessuno aveva proferito parola.
La mia rabbia era sfumata e mi sentivo più serena camminando al fianco di Ad, mentre Kaly procedeva più avanti.
Ormai il paesaggio era quasi interamente costituito da una grandi chiazze d'acqua. Nonostante fosse estate, gli alberi che si alzavano in quella umida distesa erano quasi privi di foglie e stavano marcendo. Infatti l'aria si era fatta più pesante e maleodorante...
Kaly si infilò in un'altra pozza e Ad la seguì. Sospirai, ma sapevo che era quella l'unica maniera di arrivare dall'altra parte della palude. E poi, ormai, mi ero già sporcata... Quindi mi avviai anch'io e scivolai nell'acqua.
Mi accorsi presto che quella era una pozza più profonda delle altre, perchè di fatti mi arrivava fino alla vita.
Mi feci coraggio e iniziai a procedere a fatica. - Vieni: ti aiuto.- mi disse Admond quando finalmente arrivai dall'altra parte. Io afferrai felice le sue mai e mi tirai fuori da quella melma.
- Grazie- gli dissi quando fui di nuovo all'asciutto. Lui mi rispose con uno dei suoi dolci sorrisi.
E io mi sentii sciogliere... Ogni volta che mi riservava uno dei suoi sorrisi sentivo uno strano calore nel petto e l'unica cosa che desideravo era che quel momento non finisse mai.
E invece non accadeva.
- Oh Fuoco Santissimo... Rispiarmatemi le vostre smancerie, vi prego...- disse scocciata Kaly, qualche metro più in là.
Ma perchè non si faceva mai gli affaracci suoi?!
Nella mia mente riaffiorò il ricordo di due notti prima, quando lei mi aveva fermata...
Ti sembra giusto?
Perchè continuava a darmi fastidio? Non poteva lasciarmi in pace?
- Perchè non la smetti di intromettermi?- le chiesi brusca avvicinandomi, il sangue caldo che mi andava alla testa.
- Non capisco di che parli...- disse lei. Ma io sapevo che mentiva.
- E invece lo sai- ribattei decisa - Io so che sei stata tu l'altra sera a parlare, non me lo sono inventata...
- Leli ma di che cosa stai parlando?- mi chiese Ad, ma io quasi non lo sentii.
- Io ti ho solo fatto una domanda...- ammise Kaly, serena - E adesso che ci penso, non mi hai nemmeno risposto...-.
- Tu non lo avresti dovuto fare!- gridai su tutte le furie.
- Ragazze ma cosa...- entrambe ignorammo di nuovo Admond.
- E perchè no? Che c'era di male? Non hai pensato che potrei averti fatto un favore?- continuò la Strega.
Io rimasi quasi scioccata: - Un favore?!- ripetei incredula.
- Kaly, Leli, di che cosa parlate?- riprovò Ad, senza successo.
L'altra ragazza mi si avvicinò: - Tu non hai considerato una possibilità...- mi disse.
- Ah, sì? E quale di preciso?- chiesi scettica.
- Che potesse esserci un'altra- sussurrò.
Per un attimo non riuscii a capire che cosa intendesse, ma poi mi mancò il respiro.
Un'altra ragazza...
La testa iniziò a girarmi. E se fosse stato tutto vero? Se Ad fosse stato innamorato di un'altra?
Se io lo avessi veramente baciato... Avrei fatto la figura della stupida. La nostra amicizia sarebbe finita...
No. Non poteva essere la verità.
Non riuscivo ad accettare il fatto che Kaly potesse avere ragione, che potesse avere fatto qualcosa per me.
Una rabbia irrazionale crebbe dentro di me: non avrei mai ammesso che quella poteva essere la verità. Non le avrei mai dato ragione.
- Ragazze...- ci chiamò di nuovo Admond.
- Non è niente- dissi io. Poi scivolai oltre la Strega e continuai a proseguire, senza però sapere dove stessi andando.
- Leli...- mi sentii chiamare dal ragazzo, ma io non mi fermai ed entrai in una pozza d'acqua, alta solo fino alle caviglie.
- No, fermatevi!- sentii ordinarci Kaly - È pericoloso!-.
Ma io non ci pensai minimamente. Sentii anche Ad entrase in acqua.
E sentii anche un'altra cosa: il fango che ricopriva il letto di quel bacino d'acqua divenne all'improvviso molto tenero e mi avvolse completamente le caviglie.
Avevo un brutto presentimento...
- Leli- mi chiamò Ad raggiungendomi. Ma all'improvviso si fermò, guardandosi le caviglie.
Forse non era stata una buona idea quella di andare avanti per prima. Decisi di tornare indietro e provai a voltarmi... Ma non ce la feci: il fando mi bloccava.
Anche il ragazzo provò a togliere i piedi da quella melma... ma senza successo.
- Che state facendo lì?- ci chiese da lontano Kaly.
In quel momento mi resi conto che ormai il fango mi arrivava fino a metà polpaccio: stavamo sprofondando...
- Kaly...- la chiamò Ad - Direi che siamo finiti in delle specie di sabbie mobili-. La sua voce era molto preoccupata.
La ragazza si mosse immediatamente verso di noi, ma quando arrivò all'inizio della pozza dovette fermarsi. Vi entrò cautamente e cercò di avvicinarsi il più possibile. Si sporse più che poteva e allungò il braccio: - Prendimi la mano!- gridò a Admond, che era il più vicino. Anche lui si sporse... ma le loro mani erano troppo lontane l'una dall'altra.
Intanto continuavo a sprofondare: ormai la melma mi arrivava alle ginocchia.
Il mio cuore batteva a mille.
Non poteva finire in quel modo...
- Non va bene così- disse l'altra ragazza, smettendo di sporgersi.
- Ma va...- commentai io.
Poi mi venne un'idea.
- Kaly, passami una corda!- gridai, afferrando l'arco e una freccia. Lei ne estrasse velocemente una dalla sua borsa e me la passò. Ne legai una estremità al mio polso e l'altra alla freccia che incoccai.
Cercai di ricordare tutto quello che mi era stato insegnato, ogni minima correzione. Sentivo gli sguardi degli altri due puntati su di me... Scoccai.
La freccia arrivò fino ad un'albero... ma non si conficcò abbastanza nella corteccia e cadde a terra.
- Oh, tiro perfetto...- commentò sarcastica Kaly.
Sentii la disperazione e la rabbia crescere insieme. Il fango mi arrivava a metà coscia...
- Allora fai tu qualcosa!- gridai.
- E cosa?- mi chiese.
- Sei una Strega o no?!- replicai.
- Sì, lo sono. Ma sono la Strega di Fuoco, e, nel caso che tu non lo sapessi, il fango non brucia...-. Kaly si bloccò improvvisamente, guardando la pozza con sguardo vacuo.
- Kaly!- la chiamai disperata. Ero immersa fino alla vita...
Lei alzò lo sguardo: - Ho un'idea.

LA CORTE DI SERID  La stregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora