La principessa

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EXTELLE

Quel mattino sarei volentieri rimasta a dormire fino a tardi, oppure sarei andata a farmi una passeggiatina nell'adorabile devastazione che avevo contribuito a creare fuori dalla Corte.
Ma no: la Regina voleva che andassi a controllare la ragazza. Perchè ovviamente tutte le serve che le giravano intorno non potevano farlo, chiaro.
Ma d'altronde, chi fa da sé fa per tre...
Sta di fatto che quella mattina mi avviai verso la stanza in cui era rinchiusa.
Ero stata informata che la principessina pretendeva di essere lasciata libera e bla bla bla, perciò ero già abbastanza sicura che si fosse ripresa bene da quell'incidente con il prestel.
Arrivai davanti alla porta della sua stanza...
- Dichiara le tue intenzioni- mi ordinò una delle guardie.
- Vorrei fare una partitina a carte con la prigioniera, poi magari ci andiamo a prendere anche un gelato e andiamo a intrecciare corone di fiori nel giardino. Secondo te?! Devo controllare se quella viziata sta bene, cervello di gallina!- gli risposi. Già quella mattina non ero di buon umore, se poi ci si mettevano anche il ciclo e un paio di idioti, state certi che diventavo tutta rose e fiori.
Le guardie presero le chiavi e le inserirono nella serratura, che scattò rumorosamente dopo un paio di giri. Poi tolsero la trave di legno che bloccava ulteriormente la porta, e (finalmente) la aprirono.
Mi ritrovai davanti ad una semplice stanza da letto. C'erano un armadio, un tavolino, uno specchio, un letto a baldacchino e un separè che probabilmente nascondeva una vasca da bagno.
Vidi qualcosa muoversi alla mia destra e feci appena in tempo ad afferrare la ragazza prima che tentasse di sgattaiolare via.
- Lasciami! Lasciami!- gridò la principessina, ma ormai la porta si era già richiusa alle mie spalle.
La spinsi indietro e lei andò a sbattete contro il letto. Non potei fare a meno di ridere mentre lei mi guardava, la frustrazione dipinta in volto.
- Vedo che ti sei ripresa- commentai.
- Questi comportamenti sono inaccettabili!- mi gridò contro - Voi non potete tenermi prigioniera qui per sempre!
- Oh, tranquilla: non sarà per sempre- la rassicirai... per modo di dire.
- Io voglio parlare con la Regina!- continuò - Voglio sapere perchè sono stata portata qui e poi voglio essere subito riportata alla Corte di Hellader!-.
- Umm, vediamo...- riflettei - Direi... no, no e no. Ti va bene come risposta?-.
Lei mi guardò, gli occhi ridotti a fessure: - Come ti permetti?-.
Non potete immaginare quanto mi stessi divertendo...
La principessina provó a cambiare tattica, cercando di spaventarmi: - Vedrai quando arriverá l'esercito di Hellader a salvarmi... I miei genitori ve la faranno pagare, a te e alla tua Regina, per quello che mi avete fatto. Vi pentirete di avermi rapita e tenuta prigioniera!-.
Un sorriso non poté fare a meno di comparirmi sul volto. Lei non sapeva ancora niente...
Beh, sarebbe stato davvero crudele non informarla, non trovate?
- Oh, sul serio? I tuoi genitori, dici? Credo che tu debba sapere che ormai, Hellader, non esiste piú: adesso é solo un altro dei tasselli che formeranno il Nuovo Regno...- sussurrai avvicinandomi, come se fosse un segreto - Inoltre, dopo che sei svenuta, io mi sono personalmente occupata di mammina e paparino. Non puoi immaginare quanto bel sangue, e le grida, poi. Divine... É stato particolarmente divertente, soprattutto perché continuavano a chiedere della loro povera figlioletta. Dovevi sentire quanto erano disperati... Ma non ti preoccupare, tesoro: ci ho pensato io a porre fine alle loro sofferenze... Dovresti addirittura ringraziarmi, invece di gridare come una bambinetta. Sbagli a credere nelle altre persone. Ti senti piú forte, vero, pensando che il tuo principe azzurro arriverá sul suo magnifico destriero a liberarti dalla Strega cattiva? Beh, invece sei solo patetica...-. Risi.
Lei si portó la mano alla bocca. Sul volto riuscivo chiaramente a leggere l'incredulitá, il disgusto, la paura... Poi piú tardi sarebbero arrivate anche la tristezza e la disperazione, quando avrebbe realizzato che nessuno sarebbe venuto a salvarla.
Lei cadde in ginocchio, coprendosi la faccia con le mani.
Adesso la principessina avrebbe fatto meno la prepotente.
- Beh, ti lascio. Avrei delle altre cose da fare, sai... E poi non vorrei mai disturbarti in questo... particolare momento. Anche se devo dire che personalmente adoro guardare le persone piangere e disperarsi...- dissi dirigendomi verso la porta - Soprattutto se é merito mio se stanno cosí-.
Bussai un paio di volte e sentii la serratura scattare. Poi la porta si aprii e io mi addentrai di nuovo nel cuore del castello.
Ma non prima di aver dato ancora un'occhiatina a quella povera ragazzina. Magnifico...

Ah, quanto adoravo essere me!

LA CORTE DI SERID  La stregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora