Capitolo 2

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'' E così te ne vai a vivere da sola?'' mi domanda la mia migliore amica Brianna chiudendo l'armadietto.

''Non proprio, cioè... ci sto pensando.'' rispondo chiudendo il mio di armadietto. ''Forse prendo in considerazione la proposta di Andrew e vado a stare da Luke finché non trovo un mio appartamento'' spiego.

La moretta accanto a me annuisce grattandosi la punta del naso, segno che stava pensando. ''Pensi che sia una buona idea?''

''Cosa?''

''Andare a stare da Luke...'' dice svoltando l'angolo verso l'aula di inglese. Un po' mi scoccia fare lezione l'ultimo giorno, non ha senso.

''Perché dovrebbe essere una cattiva idea?'' domando corrugando la fronte.

''Così'' scrolla le spalle.

Ci sediamo in fondo all'aula con il volume di inglese sul banco. Mi rifiuto di aprirlo.
La professoressa White entra con la sua solita andatura lenta e gobba: ha i capelli grigi scuro a caschetto, è alta come il banco e indossa sempre vestiti da vecchia proprio. Per l'aspetto assomiglia un po' alla sarta nel cartone animato 'Gli incredibili' per il resto è meglio il cartone.

L'ultima campana della giornata, nonché la campana che segna la fine della scuola fa scattare il caos completo nella scuola. Fogli che volano, così come i quaderni, gli armadietti lasciati aperti e svuotati completamente lasciando addirittura cadere libri a terra.
Io e la mia migliore amica ci guardiamo e per mano corriamo in giardino inseguendo tutti gli altri studenti dell'ultimo anno.
In cortile ridiamo, scherziamo, urliamo contro la scuola e contro i professori che ci hanno fatto dannare in tutti questi anni.

Stremata torno a casa ricoperta un poco di farina, fortunatamente ero risucita a scappare dalle grinfie di Paul e dei suoi pagliacci che volevano riempirci di schifezze da tirarci addosso.
Entro in casa e la prima cosa che faccio è togliermi quelle scarpe scomodissime e i calzini neri, appoggio lo zaino vicino alla porta e urlo: ''Sono tornataaaa''

Dei passi scendono dalle scale.

''Ehi ciao! Finita la scuola?''

''Luke!'' Gli corro incontro ma mi ferma allungando le mani davanti a se per fermarmi prima che gli salti addosso.

''Non osare ad abbracciarmi con tutta quella roba addosso piccolina, fila a cambiarti poi puoi abbracciarmi quanto vuoi.'' mi sorride spettinandomi i capelli battendo le mani una contro l'altra per togliersi la farina.

Corro su in camera a spogliarmi e farmi una doccia veloce, indosso una maglia extra large di mio fratello Ben e dei pantaloncini di Luke di quando era piccolo, corro giù dalle scale e prima che se accorga gli salto sulle spalle appiccicandomi a lui come un panda.
Ridiamo insieme mentre lui inizia a girare intorno a sè facendomi venire dei capogiri pazzeschi.

''Ok ok, ora basta altrimenti vomito la cena di Natale'' rido. Lui mi segue a ruota lanciandomi sul divano.

Ci sediamo vicini con il busto rivolto verso l'altro, come di sua abitudine allunga un braccio sullo schienale del divano nero in pelle.

''Mamma e papà mi hanno dato una mezza splendida notizia.'' annuncia.

''Davvero? Quale?'' chiedo curiosa non smettendo di sorridere.

Quegli occhi chiari così furbi, biricchini e pieni di vita mi trasmettono sempre tanta felicità e tranquillità, i capelli biondi spettinati sotto il cappellino in lana nero che gli fa sbucare fuori il ciuffo biondo, il piercing al labbro sempre lì: angolo sinistro del labbro inferiore.

Indossa una maglietta nera dei Nirvana con una scritta gialla, le maniche già corte tirate su in un piccolo risvoltino, skinny jeans neri e superga nere.

Linea sottile ~ Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora