Ci siamo dati appuntamento in piazza. Non volevo che mi venisse a prendere sotto casa di Brianna tanto meno sotto casa di Luke. Sarebbe stata la volta buona che sarebbero partite le mani ed era l'ultima cosa che avrei voluto accadesse al mio primo appuntamento con Noah.
In piazza lo aspetto solo il tempo di parcheggiare e di raggiungermi. Salita in macchina cerco di indagare dove mi porta senza ottenere nessuna risposta in cambio.
Alla fine parcheggia nel piazzale di un ristorante/pizzeria. Da gentiluomo mi viene ad aprire la portiera della macchina e lo prendo sotto braccio in modo da avere anche un sostegno per attraversare il giardino in ghiaia.
Il luogo non è niente male: ha il soffitto alto con le travi in legno più basse, regalano un tocco caldo al locale. I tavoli sono disposti a forma di rombo con al centro una piccola fontanina dove si possono scorgere un paio di pesci rossi.
Il cameriere ci fa accomodare e ci porge due menù. Infine opto per una pizza semplice mentre lui si ordina quella con più roba sopra.
''Allora... Raccontami un po' di te.''
Scrollo le spalle, ''Non c'è molto da dire.''
''Non ci credo, dai... Tipo. Come conosci Luke?''
Ecco. E ora come glielo spiego?
''E' una storia lunga, non mi va di toccare questo argomento proprio questa sera.'' abbasso lo sguardo cercando di non far intravedere i miei occhi velarsi di lacrime amare. E' un tasto dolente e ne sono riuscita a parlare solo con Brianna, oltre che con Luke ovviamente.
Crescere in una famiglia che non è la tua non è facile. Per parlare di questo, della mia infanzia, delle mie esperienze di vita ho davvero bisogno di molto tempo.
''E di cosa vuoi parlare?''
''Beh come sai suono la chitarra, da un po' di anni. Luke mi ha insegnato più di quello che sapevo e mi ha aiutata a migliorare.''
''Così ti svaghi con quelle sei corde?''
Annuisco. Lui storge il naso ma lascio passare. Fortunatamente il cameriere arriva in tempo con le nostre pizze ed iniziamo a mangiare. Non ci parliamo molto, e finiamo di mangiare molto presto.
Sono abbastanza scoraggiata.
Vedevo Noah come un ottimo 'pretendente' e uscire con lui mi sermbrava una buona idea, ma tra tutti gli argomenti che poteva tirare fuori in questa breve cena ha scelto di parlare delle feste a cui partecipa, di tutte le volte che si è ubriacato ed è andato a letto con ragazze diverse ogni volta e poi non si ricordava nulla.
E quando gli ho detto che non ero mai andata ad una festa bella e grossa mi ha guardata come se fossi un alieno appena sceso dall'astronave ovale.Ok, è strano lo so, ma non sono un tipo da feste, da stare in mezzo al casino e ubriacarmi in cinque minuti per poi aprire le gambe al primo che mi fa delle avance.
A quanto pare avevo delle aspettative troppo alte per questo bel morettone davanti a me. Tutto fumo ma niente arrosto.''Ti va se andiamo in la'?'' domando io ripulendomi la bocca togliendo un poco del mio rossetto. ''Inizio ad essere stanca.'' uso questa scusa. Non sono per niente stanca, solo che la sua compagnia inizia a farmi venire l'affanno.
''Già stanca?'' controlla l'ora e di nascosto la controllo pure io. Sono solo le nove e mezza.
''Oggi ho fatto molto.''
''Potevi dirmelo che avrei scelto un altro giorno.'' sbotta quasi lanciando il tovagliolo.
''P-Possiamo fare un giro.'' scrollo le spalle cercando di tranquilizzarlo.
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Linea sottile ~ Luke Hemmings
FanfictionAlisha Steel, una bambina di appena cinque anni perde i suoi genitori in un terribile incidente d'auto. E' figlia unica e nessun parente oltreoceano è disposto ad accoglierla. Viene data in affidamento ai migliormi amici dei suoi genitori nonché pad...