LUKE.
''Sul serio lo hai fatto?''
Alzo gli occhi al cielo all'ennesima stessa domanda.
''Sei un coglione'' prosegue sempre Calum.
''Grazie, me lo ripeti ogni giorno della mia vita.''
''Sbaglio?''
Ho chiamato i ragazzi per spiegare loro che cos'è successo con Alisha dal momento che è scappata di casa questa mattina senza dirmi dove stesse andando, senza nemmeno guardarmi.
Non c'è stato bisogno che lo facesse. Avevo già capito tutto.''Amico davvero... Devi iniziare ad usare il cervello e non solo...'' indica le mie parti basse, ''... il tuo amichetto''
Alzo gli nuovo gli occhi al cielo, lancio la testa indietro e la appoggio allo schienale del divano.
Stare seduto su questo divano mi fa quasi schifo ora.''Mi domando come fai a stare su quel divano''
''Non c'ho pisciato sopra'' ribatto acido a Michael
''Ma ci hai scopato'' mi ricorda Ashton.
''Grazie, non me lo ricordavo''
Calum sospira e si alza. '' Senti... tu sei cotto di lei ok? Ma non capisco perché ti sei comportato così. Eri forse in astinenza e ti serviva Michelle per liberarti di quel peso? Sei proprio un coglione''
''Sei fastidioso''
''Sì, perché ti faccio notare i tuoi errori mentre tu ci passi sopra come niente fosse. L'hai ferita... di nuovo.''
Non posso più ad ascoltare le loro parole così mi alzo, prendo il casco e le chiavi della moto. ''Potete rimanere, le cose sapete dove sono'' e mi sbatto la porta alle spalle.
Sulla mia Ducati sfreccio tra le macchine non curandomi dei clacson che mi suonano dietro, dei peli che faccio alle auto accanto a me, dei semafori che supero a pelo con il rosso.
Corro dritto verso un posto dove so che posso trovarla, dove so che posso andare e non essere disturbato, dove so che è il nostro posto.L'aria fresca mi graffia la pelle nuda delle braccia e scivola sotto la maglietta nera gonfiando il tessuto sul davanti.
Il piedi sinistro scatta ad ogni marcia che voglio aumentare, con il polso do' gas e corro, scappando dai pensieri, scappando dalla realtà.
Quando arrivo scendo dalla moto e mi tolgo il casco mettendolo al braccio nell'incavo della visiera, controllo che ci sia il blocco sterzo alla moto e vado verso gli scogli di Palm Beach.Prendo un respiro profondo di sollievo quando riconosco i suoi capelli scuri svolazzare alle ondate di vento che porta l'oceano.
Mi avvicino piano. Sta stringendo le gambe con le braccia, se le tiene strette al petto, le spalle che si sollevano ad un ritmo poco costante per essere dei semplici respiri.Quando mi siedo accanto a lei rimane immobile, non sposta nemmeno lo sguardo, non batte letteralmente ciglio. Solo un movimento noto, ed è una lacrima scivolarle sulla guancia. Faccio per asciugargliela ma il suo gesto mi disabilita.
''Non mi toccare'' mi caccia via la mano, il tono freddo e duro.
''Alisha''
''Non voglio sentirti parlare'' ribatte scontrosa.
''Fammis spiegare''
''Non c'è nulla da spiegare''
''Si invece.''
''Non è difficile da capire Luke!''
Il suo tono inizia a farmi paura. E' piatto e non mostra nessuna emozione, lo sguardo ancora fisso verso l'oceano, i respiri che sono calmi, calmi come il deserto dopo la tempesta. E non è un comportamento da lei. Lei... lei di solito urla, alza la voce, si arrabbia, mi respinge invece ora... ora mi sta cacciando dalla sua vita.
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Linea sottile ~ Luke Hemmings
Hayran KurguAlisha Steel, una bambina di appena cinque anni perde i suoi genitori in un terribile incidente d'auto. E' figlia unica e nessun parente oltreoceano è disposto ad accoglierla. Viene data in affidamento ai migliormi amici dei suoi genitori nonché pad...