Capitolo 3

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''Bene, eccoci qua'' Luke appoggia il resto delle mie valigie per aprire la porta d'entrata. Per fortuna che abbiamo l'ascensore.

Appena apre la porta vengo accolta da un salotto con le pareti rosse, un divanetto in pelle a due posti un po' sgualcito, un tavolino in legno davanti ad esso. Il salotto era collegato con la cucina che aveva le pareti bianche, ma propri di un bianco splendente. La cucina era moderna in accaio INOX, aveva un colore abbastanza neutro per non dare un pugno nell'occhio. L'isola in mezzo era piena di fogli di spartiti e plettri di chitarre sparsi in giro.

Luke mi fece strada verso un corridoio che portava al bagno che era proprio in fondo e poco prima le stanze da letto, ce n'erano più di una. Me ne indica una per poi aprire la porta e farmi strada.

La stanza non è niente male è accogliente: un letto matrimoniale con una tesiera in legno scuro è appoggiato ad una parete giallo canarino, una scrivania in legno laccata di bianca appena dopo la porta sulla parete a sinistra e un grosso armadio dello stesso colore della scrivania davanti al letto.

Sul comodino c'è un mazzo di violette. Lo guardo. ''Beh diciamo che appena mamma e papà mi hano chiamato per darmi la notizia ho preparato al meglio questa camera. Il colore delle pareti c'era già, così come i mobili, se non ti piace possiamo sempre cambiare''

''Mi piace molto non preoccuparti.'' Appoggio il resto delle valigie accanto al letto. ''Dici che potremmo aggiungere solo un tappeto?'' lo guardo e gli sorrido.

''Tutto quello che vuoi. Ah ti devo avvertire di una cosa...''

Suona il campanello all'impazzata. Ma la gente è matta? Continuano a suonare quasi simulando una canzoncina.

Luke fa dieci passi sul posto per poi dirigersi alla porta e aprire per accogliere tre ragazzi che gli si lanciano addosso con bottiglie di birra e altre schifezze da mangiare.

''Ragazzi! Ciao anche a voi eh...'' scherza.

Mi affaccio timida dal corridoio per vedere chi è arrivato e mi blocco subito. Io quei tre ragazzi li ho già visti da qualche parte ma non ricordo bene dove. I loro visi però sono così familiari.

''Ragazzi, vi ricordate di lei? Alisha?''

I loro sguardi si illuminano subito e corrono ad abbracciarmi. Ma che diamine?

''Ragazzi per favore!''

''Finalmente una donna in questa casa, alleluja!'' urla il ragazzo dai capelli colorati buttandosi in ginocchio urlando contro il soffitto. Ringrazio il fatto che siamo all'ultimo piano.

''Alisha loro sono Michael, Ashton e Calum'' me li indica e finalmente mi ritornano in mente.

Sono i compagni di Luke delle medie quando aveva inziato a stare fuori pomeriggi interi per suonare o andare in giro con loro. Ogni tanto si fermavano per cena oppure venivano a suonare qualcosina da noi o in garage oppure in camera di Luke.

''Ora mi ricordo di voi'' ammetto.

''Ma come? Non ti ricordavi di noi? Male male male'' mi sgrida scherzosamente il moro agitando un dito davanti al mio naso.

Imbarazzata mi sistemo la frangetta sulla fronte per evitare il contatto visivo.

''Lasciali perdere Aly, comunque loro si fermano a dormire qua solo il fine settimana. Di solito il sabato sera siamo sempre in locali a suonare. Non è un problema vero?''

Gli sorrido, ''Perché dovrebbe? Questa è casa tua, io sono un'ospite come loro''

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La cena è a base di pizza e cinese entrambi ordinati. Sto ancora cercando di capire come fanno a mangiare così tanto in sole quattro persone ed essere poi così magri. Luke si è mangiato una pizza e mezza e quasi una confezione di spaghetti di cinese, Ashton due pizze, niente cinese, Calum non ne parliamo, si è quasi fatto fuori tutti gli involtini di primavera e Michael beh penso che lui si sia mangiato almeno quasi tutto di tutto.

Linea sottile ~ Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora