Capitolo 24

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Me lo ha promesso.
Ho la sua promessa scalfita nel cuore e spero che la mantenga.

Ho fatto fatica a cancellare dalla mente le immagini di loro due su quel divano, ho fatto fatica a ingoiare la voglia di prendere per il collo quella Michelle e appenderla al muro.
Per tutta la settimana Luke mi ha coccolata e viziata a dovere.
Tutte le mattine mi porta la colazione a letto, mi fa trovare la cena pronta quando torno dal college.

Già sulle scale sento il profumino uscire dal suo appartamento.
Infilo la chiave nella toppa ed apro la porta, subito l'acquolina mi invade la bocca. Un buonissimo profumo di pizza fatta in casa mi accoglie.

''Pizza?'' urlo mentre mi tolgo lo zaino dalle spalle e lo lascio all'entrata, lancio le chiavi nella coppa che contiene tutti i mazzi di chiavi e mi avvio verso la cucina.
Mi blocco però dopo pochi passi...

In salotto manca il divano.

''Luke?'' lo chiamo con gli occhi spalancati.

''Sì?'' arriva lui dalla cucina immancabilmente con la tuta e una canotta nera a risaltare le sue braccia. Prima di tornare a parlare lo squadro bene bene.

''Dov'è il divano?'' indico il punto vuoto davanti a noi.

''Ah già...'' dice grattandosi il retro del collo. ''L'ho venduto.''

''Che cos-cos'hai fatto?''

Scrolla le spalle, ''Beh ho pensato che non avresti più voluto sederti insomma sai...''

''Sì, si ho capito.... Ma.... Ora dove guardo la tv?'' disperata sto gia pensando di spostare la tv in camera mia, ma non c'è la presa per l'antenna quindi potrei spostare il materasso in salotto... Sarebbe figo.
No non è vero....

''Non temere, domani arriva quello nuovo ed è dieci volte più bello'' dice tornando in cucina.

''D-Domani?''

''Sì, ho detto che era un'urgenza''

Vorrei abbracciarlo però non lo faccio, alla fine era quasi ovvio che dovesse cambiare il divano. Anzi, avrebbe dovuto bruciarlo.. Povero quello che l'ha comprato.
Vado in camera a mettermi comoda con una tuta e una felpa di Jack di quando aveva quindi anni che su di me va ancora grande. A quanto pare in quella famiglia non esistono mezze misure: o si è dei giganti e sono i geni degli Hemmings, o si è dei nani che sono i miei geni.
Quando ritorno la pizza è pronta e Luke la taglia a quadratini e li mette in due piatti per farceli stare tutti, li porta a tavola che è gia apparecchiata e mi invita a sedermi.

Questa volta non resisto e lo abbraccio.

''Grazie'' gli dico.

Lui mi sorride e mi bacia la fronte.

Giusto. I baci.

Beh da quando è venuto a supplicarmi sulla spiaggia di perdonarlo e io l'ho supplicato di non ferirmi più e di non abbandonarmi... non ci sono più stati altri baci. Forse troppo imbarazzati, o troppo confusi sulla situaizone che abbiamo preferito evitare.
Ha confessato di provare qualcosa per me, lui ha capito che io non ho mai provato un semplice affetto di amicizia o di fratellanza, perciò per ora le cose dovrebbero essere belle chiare a tutti e due.

''Com'è andato l'esame?'' gli domando.

So che in questi giorni, oltre ad essere impegnato a prepararmi la colazione e la cena stava studiando come un pazzo per recuperare le ore perse.

Scrolla le spalle, ''Se prendo il minimo è già tanto. Era davvero complicato''

Luke studia Ingegneria Biomedica... Non voglio nemmeno pensare che materie debba studiare, ma a lui appassiona quindi.
Non sembrerebbe ma Luke è il classico secchione che dice: ''Non so nulla'' e prende 100. Oppure, ''Ho fatto schifo'' e prende 99.
Da prendere a schiaffi.

Dopo aver mangiato allungo le gambe sotto il tavolo insieme alla schiena oltrepassando lo schienale, porto le mani sullo stomaco e lo accarezzo contenta per averlo riempito con gusto.

''Mangiato?'' domanda sorridendo.

''La pizza era buonissima. Perché non hai scelto qualche corso di cucina?''

Scrolla le spalle, ''Non lo so, ma ci penserò per il futuro''

''Con le doti che hai ti obbligo''

Vorrei davvero che facesse un corso di Cucina. E' bravissimo a cucinare, sa tutti i segreti più deliziosi a partire per una crep fino al secondo piatto di pesce o di carne più complicato da cucinare. Non ha preso da Liz, semplicemente si è sempre appassionato da solo.
Così come con la chitarra.
Così come questa.... ingegneria biomedica.

''Tv?'' domanda dopo aver caricato insieme a me la lavastoviglie.

''E come se non c'è il divano?''

''In camera mia?'' dice come se fosse quasi ovvio.

Degluttisco la saliva che non c'è più.

Anche se è da una settimana che il nostro rapporto è totalmente cambiato, ho cercato di non entrare in camera sua mentre si vestiva, quando dormiva e dovevo svegliarlo... evitavo per paura che gli sarei saltata addosso.

Per tutta risposta mi prende per il polso e mi trascina per il corridoio fermandosi solo per aprire la porta della camera che è differente dalla mia in tutto e per tutto. Mentre la mia è tutta fiori e peluche la sua è tutta chitarra è libri universitari, fogli sparsi dappertutto e letto ancora da rifare.

''Ordinato insomma''

''Dovresti saperlo ormai''

* Stavo guardando la televisione insieme a Andrew e a jack. Ben ere uscito subito dopo pranzo per andare a studiare in biblioteca con un suo amico.
Era una giornata noiosa, fuori pioveva e io non avevo nessuno con cui uscire. Tutti troppo impegnati a studiare o a evitare che si bagnassero i piedi. Non avevano tutti i torti e parlo del bagnarsi i piedi.
Così decisi di accendere la televisione e accomodarmi vicino a Andrew e Luke. Liz era andata al piano di sopra per sistemare il disastro dei tre maschiacci. Anche se erano passati dieci anni da quando vivevo sotto quel tetto, io cercavo sempre di essere l'ospite ordinato, cordiale e che chiedeva ancora di andare in bagno. Sì, dopo dieci anni lo domandavo ancora.
Il programma era noiosissimo e avevo smesso di seguirlo quasi da subito. Mi ero persa nei miei ricordi. Ricordi che mi portava la pioggia.
Dovrei odiarla, invece la apprezzo. La apprezzo perché è l'unica cosa che mi fa avere un legame con i miei genitori: mi porta i ricordi, proprio come mi ha portato via la mia famiglia.
Stavo per alzarmi dal divano quando Liz urla dal piano di sopra:
''Lucas Rober Hemmings! Vieni immediatamente su!''
Ahiai.. erano guai.
Luke alzò gli occhi al cielo sotto lo sguardo curioso di suo padre.
''Che c'è?'' aveva urlato pigramente. Molto probabilmente si aspettava una ramanzina sul fatto di avere la camera in sobbuglio.
Invece...
I passi veloci di Liz scesero le scale per comparire davanti a noi con uno sguardo truce e pieno, pienissimo di voglia di prendere a sberle qualcuno.
Jack cercava di non ridere mentre Andrew guardava Luke pretendendo delle risposte.
Liz teneva tra due dita, schifata, uno slip striminzito da donna... rosso. Molto carino, se fosse stato mio ne sarei andata fiera.
Le guance di Luke si coloraro di rosso come l'intimo davanti alla sua faccia.
''Non voglio spiegazioni...''iniziò Liz.
''Io si'' disse Andrew.
''Pure io, sono proprio curioso di sapere...'' intervenne Jack.
''Zitto tu, che ti hanno trovato il preservativo usato sotto il letto... coglione.'' Lo zittì Luke prendendo tra le mani l'intimo della ragazza e andando su per le scale.
Il diveritmento iniziale era stato sostituito dall'amaro della gelosia.*

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Linea sottile ~ Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora