Sulla sua Ducati rossa sfrecciamo tra le macchine, superiamo arancioni che diventano rossi e non badiamo ai pedoni che stanno aspettando il momento giusto per attraversare.
Il casco mi comprime la mia coda perfetta e sento le punte dei capelli picchiettare il mio collo scoperto, ricoperto però dai brividi dell'aria che Luke sfonda con la sua moto.
Non mi aveva mai portata via in moto, mi aveva sempre detto che ero troppo piccola per salire su un bolide come quello, e ora, avvinghiata a lui mi godo questo momento.
Non ha voluto dirmi dove mi sta portando ed è inutile che glielo domando: non mi risponderebbe e poi non mi sentirebbe.Inizio ad avere le gambe intorpidite- e anche il mio fondoschiena inizia a sentire la fatica a stare seduta su quel sellino che lascia molto spazione all'immaginazione per essere chiamato così- quando Luke ferma la moto in un parcheggio apposito, mette la cavalletta alla moto che la fa piegare appena così sono più facilitata a scendere. Subito dopo di me scende anche lui con agilità, si toglie il casco e si sistema i suoi capelli che sono resistiti alla pressione del casco. Complimenti alla lacca ultra fissante. Gli passo il mio casco e li lega alla moto con un lucchetto.
''E ora?'' domando guardandomi in giro. Siamo in spiaggia, precisamente a Palm Beach. ''Perché siamo qui?''
''Come perché? E' un posto bellissimo dove rilassarsi''
Mi prende per mano e mi trascina verso la spiggia, senza scegliere un posto preciso si siede e si prende le ginocchia tra le braccia, lo sguardo fisso davanti a se. I capelli sono pettinati come suo solito in un ciuffo alto, tanto alto. Mi siedo accanto a lui e lo osservo stuzzicarsi il piercing: segno che è nervoso.
''Che succede Luke?''
Lui scrolla le spalle prendendo un respiro profondo. ''Non è che sia niente di grave, solo che...'' abbassa appena la testa e la piccola folata di vento che ci raggiunge gli fa muovere ancora di più il ciuffo verso l'alto.
So che in questo momento non dovrebbe interessarmi o non dovrei minimamente pensarci ma... mi domando quanta lacca usa per tenere in piedi tutti quei capelli senza però renderli alla vista e al tatto dei pali della luce... che tra l'altro sarebbero dei pali della luce bellissimi e molto luminosi.''Ho conosciuto una ragazza.'' sputa fuori mangiandosi le parole.
Oh.
''Bene! E come si chiama?''
''Michelle'' annuncia.
''E' francese?''
Lui ridacchia, ''No, non so da dove spunti fuori questo nome.'' fissa ancora le onde danvanti a noi, onde che ora fisso anche io.
Delle volte, quando mi capita di osservare l'oceano mi viene da desiderare di essere una di quelle onde. Provare la libertà che hanno di loro di muoversi per chilometri e chilometri per poi arrivare a riva, abbracciare la spiaggia per un veloce saluto e tornare indietro.. per poi rifarlo ancora, ancora e ancora.
Avere quella libertà e quel senso di spensieratezza che non ti strugge il cuore e l'anima, che non ti fa venire i sensi di colpa per le scelte che devi affrontare o per alcune piccole cose che sei costretta a mandare giù come marmo.
Per esempio come questa notizia.Luke ha conosciuto una ragazza e sembra essere interessato altrimenti non me lo avrebbe mai detto, avrebbe fatto come sempre: se la sarebbe portata a casa, si sarebbe divertito e poi ciao. Chi si è visto si è visto.
Invece ora si sta praticamente confessando.
''E com'è?'' indago io. Cerco di mantenere un tono, non dico indifferente, però almeno da non far trasparire la mia... gelosia?
''E'... è bella, simpatica e dolce. Studia ingegneria biomedica con me. L'ho conosciuta a lezione qualche settimana fa.''
''Ti piace?''
''Penso...'' sospira, ''Penso di sì.''
Dio se fa male.
E' una pugnalata dritta dritta al petto, una stretta allo stomaco che riduce la capacità di respirare. Gli occhi che si bagnano di lacrime che spingono insistenti per uscire e rigarmi le guance.
Tutto questo è sbagliato, non dovrei provarlo.Non dovrei provare tutto questo. Luke è praticamente mio fratello, siamo cresciuti insieme giorno dopo giorno, anno dopo anno, ci siamo visti nei migliori e nei peggiori casi di tutto il tempo passato insieme.
Invece sono qui, a immaginarmi loro due fare delle passeggiatine romantiche lungo questa spiaggia, bere dallo stesso bicchiere e mangiare dalla stessa forchetta e magari anche... no quelle scene non le posso pensare.''Però...?'' butto lì la piaga nel dito, tanto per tirare fuori la stronzaggine in me.
''Però non lo so, Aly. E' tutto così complicato.'' prende un pugno di sabbia e ci gioca facendo trasloccare i granellini scuri da un pugno all'altro perdendone qualcuno per strada.
''Che cosa intendi?'' ora inizio a non capire.
''Dai Aly...'' perché lo dice come se io dovessi sapere tutto sin da subito? Il suo profilo si sposta verso di me, mi guarda con i suoi occhi azzurri che si mimetizzano con il cielo di oggi: sereno senza nemmeno una nuvola.
''N-Non capisco...'' e sono sincera. Non capisco di che cosa sta parlando.
''Il bacio...''
Il bacio?
Ahhh. Quel bac... oddio! Le mie guance si colorano di rosso e fortunatamente la brezza leggera da un colpo di sollievo al fuoco che stava prendendo vita.
''E cosa c'entra? Hai detto tu stesso che-''
''Mentivo.'' mi interrompe.
''Men-mentivi?''
''Si genio. Ho mentito quando ti ho detto che per me non è significato nulla, ho mentito quando mi sono reso così indifferente ai tuoi occhi'' butta tutto fuori in solo fiato. Le vene sul collo gli si gonfiano appena e le dita ora si stanno muovendo freneticamente mentre i granellini sfuggono via da esse.
''Luke ma cos-''
Mi interrompe di nuovo e questa volta non lo fa con le parole... ma bensì con le sue labbra.
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Linea sottile ~ Luke Hemmings
Hayran KurguAlisha Steel, una bambina di appena cinque anni perde i suoi genitori in un terribile incidente d'auto. E' figlia unica e nessun parente oltreoceano è disposto ad accoglierla. Viene data in affidamento ai migliormi amici dei suoi genitori nonché pad...