Pesante.
L'unico aggettivo per descrivere la giornata appena passata, ma ho come l'impressione che non sia ancora terminata.Scendo dall'autobus e vado tranquilla verso casa, da sola perché Michael va da Calum, nonostante la mia voglia di buttarmi a letto e addormentarmi sia molta, ma non ho la forza di correre. Il comportamento di Ashton mi ha risucchiato ogni energia.
So di non essere stata molto gentile con lui all'inizio, anzi per niente, ma pensavo che avessimo iniziato ad andare d'accordo e quando cerco di essere una ragazza -quantomeno- normale, lui si comporta da stronzo.
Arrivo davanti alla porta, che apro subito dopo e entro velocemente, volendo appostarmi davanti al ventilatore. Mi butto sul divano dopo aver acceso la mia fonte di aria e con la guancia premuta contro il bracciolo del divano allungo la mano per prendere il telecomando.
«Ciao Ginger»mi saluta allegro mio papà entrando in soggiorno e io ricambio il saluto con una specie di grugnito. «Andata bene la giornata?»mi chiede.
«Una favola»ironizzo e sono sicura che ha appena alzato gli occhi al cielo.
«Che succede? Hudson ha già minacciato di mandarti dal preside?»ridacchia ma smette quando scuoto la testa.
«Ho fame»mi lamento cambiando discorso, non ho bisogno di pensare a Irwin anche adesso. «Dov'è mamma?» chiedo sapendo che oggi aveva la giornata libera.
«Dalla vicina di casa, a quando pare ha un eczema da qualche settimana ma ha la fobia degli ospedali, ha chiesto aiuto a lei»
«Quindi cucini tu?»chiedo dandomi della stupida subito dopo. Lui non sa cucinare neanche un uovo al tegamino.
«C'è un motivo se alla caserma mi vietano di avvicinarmi ai fornelli, non credi?»
«Si, hai ragione, sono ancora troppo giovane per morire»mi alzo e sto per andare in cucina per prepararmi un panino quando sento il campanello trillare.
«Vai tu!»urla Matt velocemente, facendomi sbuffare.
Trascinando i piedi vado fino all'entrata e apro la porta trovandomi due ragazzi dai capelli rossi perfettamente identici, se non fosse per i vestiti. Sorridono e mi stringono forte, mentre i miei polmoni rischiano di collassare per mancanza d'aria.
Potrei morire di asfissia oppure per trauma da schiacciamento, o per fame.
«Seth, Theo, non voglio che voi siate le ultime persone che vedrò prima di morire»parlo pizzicando loro i fianchi, ottenendo il risultato sperato: si allontanano da me. «Tu!»indico Theo, e lo prendo per il gomito fino a trascinarlo in cucina.
«Sfrutta ciò che ti hanno insegnato e cucinami qualcosa, sto per morire, sento lo stomaco restringersi sempre di più e-»mi interrompe ridendo.
«Ciao anche a te, fiorellino. Si sto bene, felice che tu me l'abbia chiesto! La scuola? Oh tutto bene, sto per diventare chef lo sai?»mi prende in giro non smettendo di ridere e apre il frigo.
«Felice per te, fratello, ora cucina»ordino e lascio la stanza raggiungendo Matt e Seth in salotto.
«Ciao altro fratello più serio, come va?»gli chiedo buttandomi al suo fianco e il ventiquattrenne fa una smorfia quando gli colpisco la costola. «Questo è il karma»sorrido sorniona facendo ruotare i suoi occhi verdi verso il soffitto.
«Non capisco come abbiate potuto chiamarla Fleur, è tutto il contrario di un fiore»
Matt scoppia a ridere alle parole del ragazzo al mio fianco. «Era delicata quando era piccola, come potevo immaginare sarebbe diventata così?»
«Sono cresciuta con due fratelli maggiori e due amici, maschi, come pensavate che sarei diventata? Reginetta del ballo scolastico, tutta vestiti rosa, fiori e luccichii?»alzo un sopracciglio guardandoli male.
«Sei un caso disperato»appoggio la testa sulla spalla di Seth, trovandola più comoda del solito. «Nova?»chiedo informazioni della sua dolce metà.
«È rimasta al college, non voleva tornare a casa dai suoi»
«Poteva venire qua»scrollo le spalle con semplicità.
Sinceramente adoro la sua ragazza, e mi sta simpatica sopratutto perché non lo chiama con quegli stupidi nomignoli e lo prende in giro la maggior parte del tempo.
«No, si buttava avanti con lo studio»il suo tentennamento mi fa corrugare la fronte e approfitto del fatto che mio padre se ne sta andando in bagno per girarmi completamente verso di lui e fissarlo.«Voglio la verità, Seth.»dico chiara e tonda.
«Stiamo insieme da tanto e ho il timore che ora sia solo per... Abitudine»non ci penso due volte e lo colpisco sul braccio.
«Che razza di problemi hai?»sbotto e lui sospira.
«Non puoi capire, Ginger»scuote leggermente la testa.
«Solo perché sono più piccola non significa che non posso capire, so che la vita non è un libro o un film che seguo, ma vedo che la vostra relazione si basa su qualcosa di reale e non su "abitudine". Vorrei che poteste vedervi quando siete insieme, siete bellissimi»sospira e chiude gli occhi, lasciando cadere la testa all'indietro.
Qualche minuto dopo mi guarda, quasi con gratitudine. «Non pensavo che lo avrei mai detto ma, cosa mi consigli di fare?»
«Chiamala e dille di venire qui, farà sicuramente piacere alla mamma e a me fa piacere avere una ragazza, anche se più grande, con cui parlare. Sai, con Michael o Calum non posso parlare delle serie TV»ride e scuote la testa prima di abbracciarmi velocemente e uscire per chiamare Nova.
Sorrido felice, almeno qualcosa di buono è successo in questa giornata.
«C'è pronto!»urla Theo dalla cucina e quasi salto dal divano.Un piatto di pasta fumate con panna e, penso, salmone è la prima cosa che i miei occhi vedono quando metto piede nella stanza.
Qualcos'altro di buono è successo, penso sorridendo.
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O.C.D. || Ashton Irwin #Wattys2016
Fanfiction"Abbottonati la camicia" "E perché dovrei?" Dove un ragazzo che soffre di disturbo ossessivo-compulsivo non tollera il comportamento troppo fuori dagli schemi della sua compagna di banco. - Trama ideata da @mychemicalnirvana. Storia scritta in colla...