Capitolo 48

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Immergo per l'ennesima volta il cucchiaio nella vaschetta di gelato posata tra le mie gambe, incrociate sul divano. Accanto a me giacciono i libri di matematica e di fisica, avevo iniziato a studiare, ma più andavo avanti più ciò che leggevo e ricopiavo – cercando di capirne qualcosa– mi sembrava arabo.

Forse l'arabo lo capirei meglio effettivamente.

Quindi dopo mezz'ora di intense imprecazioni verso quelle due materie, ho acceso la televisione e preso la mia ultima vaschetta di gelato di scorta. Devo dire a Sophie di comprarne altre.

«Se non sapessi che mangeresti gelato ad ogni ora del giorno, direi che sei una ragazza che è stata appena scaricata dal ragazzo il giorno del ballo di fine anno.»non devo neanche girarmi per vedere chi è, riconosco la voce di Michael e alzo gli occhi al cielo mentre si butta, come sempre, sull'altro divano. Abbasso rapidamente lo sguardo sul mio corpo, sono già in pigiama, nonostante non siano neanche le quattro del pomeriggio, i capelli saranno come sempre un disastro e mi sono struccata velocemente, quindi sì Michael ha ragione, potrei sembrare una ragazzina disperata per la rottura con il proprio ragazzo se non fosse che: questo è il mio look al naturale – o quasi– e che io non ho un ragazzo.

«Perché stai guardando un programma di cucina... In spagnolo?»chiede corrugando la fronte.

«Ho appena finito di guardare due puntate di Casa su Misura e una di Come Ti Arredo La Casa, mi avete proibito di tornare a guardare Hell's Kitchen USA a causa di Ramsay e non ho intenzione di passare il pomeriggio con le telenovelas francesi con cui è fissata Sophie, questa è la cosa migliore che abbia trovato»parlo velocemente, prima di fare una breve pausa e ricominciare. «Tutto a causa vostra! Adesso starei guardando Gordon che impreca contro una delle due squadre, ma no! Devo guardarmi questa cosa e l'unica parola che sono riuscita a capire è stata Paella e che hanno stracotto il riso!»

«È per questo che ti abbiamo proibito Hell's Kitchen, Ginger, riesci a diventare la copia al femminile di quell'inglese strano che ha il mio stesso nome»dice Michael con tranquillità, sporgendosi nella mia direzione per prendermi il cucchiaio dalle mani e mangiare il gelato che c'era sopra.

«GORDY!»un urlo lascia le mie labbra non facendo altro che scatenare le sue risate.

«Grazie fiorellino»fa un occhiolino e si sdraia nuovamente piegando un braccio dietro la testa bionda. Pochi minuti dopo, passati a cercare di capire qualcosa di più del programma, si alza su un gomito, guardandomi. «Ho una proposta da farti»

«Oh Gordy, lo sai che per il matrimonio sto già aspettando la proposta di Logan Lerman»mi tira un cuscino che gli rilancio a mia volta.

«Zitta, idiota. E se domani passassimo tutto il pomeriggio insieme?»

«Film, videogiochi e cibo spazzatura?»faccio un riepilogo veloce delle nostre giornate tipiche è un sorriso si fa spazio sul suo viso. «Non dovresti neanche chiedermelo»

«Sei sempre occupata con Ashton ultimamente, non so più quando sei libera, prima lo eri sempre»dovrei offendermi per il fatto che mi ha appena descritta come asociale, ma so perfettamente di esserlo quindi nessun problema.

«Lo so e mi dispiace»ammetto «Ma lo sto aiutando con francese. O meglio, mia mamma lo sta aiutando con il francese»mi correggo.

«Solo questo? Sicura che non ci sia altro? Luke ha detto di avervi visti in... Strani comportamenti»corrugo la fronte, non capendo ne quando Luke ci abbia visti, né soprattutto cosa può aver visto.

«Che intendi?»chiedo a bocca piena.

«Vi ha visto baciarvi, Ginger.»mi guarda seriamente deluso che io non gliene abbia parlato come invece ho promesso, ma volevo che la situazione fosse chiara prima di tutto a me, prima di andarlo a sbandierare ai quattro venti, anche se effettivamente sono tre. «Avevi promesso»mi ricorda puntando i suoi occhi trasparenti nei miei.

«Mi dispiace Michael è solo che... Neanche io so cosa sta succedendo tra di noi. Un giorno sembra andare tutto bene, scherziamo, ci prendiamo in giro –d'accordo, lo prendo in giro– e il giorno dopo sembra ricordarsi a malapena della mia esistenza, della nostra amicizia. Non te l'ho detto perché non avrei saputo cosa dirti»spiego pacatamente, con una calma che solitamente non mi appartiene.

«Ti avrei aiutata, fiorellino, lo sai»

«Per una volta volevo fare le cose da sola... Ma a quanto pare non ne sono capace.»abbasso lo sguardo, trovando la mia amata vaschetta di gelato ancora più interessante, c'è la crema al cioccolato sul fondo.

«Ma a te piace?»mi chiede ed è veramente intenzionato ad aiutarmi.

Stringo le labbra in una linea dritta
«Credo di sì, ma conosci la mia esperienza con le relazioni, per me è complicato capire quando una persona mi piace in quel modo»anche perché allora ci sarebbe anche Colin, quel povero ragazzo che evito da oramai una settimana.

«Vieni qui dai»apre le braccia e lascio momentaneamente la vaschetta di gelato per buttarmi su di lui.

Le sue braccia mi circondano il corpo e le sue labbra rosse che invidio si posano premurosamente sulla mia testa «Potrei anche accettare di sposarti a questo punto sai? Io e te siamo praticamente la stessa persona, non ci sarebbero problemi tra di noi»scherzo.

«Scusa tesoro, ma non provo lo stesso per te»mi pizzica un fianco per farmi mettere seduta.

Spalanco gli occhi e il mio viso si contorce nella migliore espressione ferita che possa fare, Michael mi osserva, attendendo la mia prossima mossa. «Sei il mio tutto Michael, io non posso vivere senza di te, sei come la maionese sui biscotti e il sale nel tè. Come puoi lasciarmi in questo modo?»

«Quelle cose insieme fanno schifo»scoppia a ridere contagiandomi.

«Lo so»spalanca la bocca quando capisce cos'ho effettivamente detto e borbotta qualcosa fingendosi offeso.

«Povero quell'uomo che ti sposerà»

«Gordy, pensavo avessimo appena finito di parlarne, mi ritroverò a novant'anni, sempre se non crepo prima di solitudine, con venti gatti a cui farò da genitore e da nonna, tutta la mia pensione la spenderò solo e unicamente per loro, li riempirò di croccantini e stupidi giocattoli»

«Una vecchia zitella depressa gattara... Beh figo.»annuisce. «E ora basta fare discorsi da donne»la sua voce diventa acuta facendomi ridere. «Ho sete donna, portami da bere.»

«Alza il culo e vai a prenderti da bere»rispondo molto elegantemente. Altro che galateo.

«Dovresti farlo tu, sono io l'ospite»mi urla dalla cucina, naturalmente è andato lui, non mi alzo se non ci sono dei motivi urgenti.

«Conosci questa casa meglio di me, oramai»ribatto «Potresti trasferirti qua che tanto non cambierebbe nulla»

«Vogliamo parlare di chi ha almeno un quarto del guardaroba nel mio armadio?»mi lancia un'occhiata che dovrebbe essere di ammonimento, ma lo conosco abbastanza da dire che se i miei abiti gli dessero fastidio, me li avrebbe già ridati, esattamente come me con i suoi.

«Beh almeno io li lasciavo li quando dormivo, non mi sono presentata a casa tua con una valigia.»socchiude gli occhi chiari, non smettendo di guardarmi male, mi sembra di poter sentire le rotelle nel suo cervello che elaborano qualcosa da dire, ma prima che possa emettere un suono, bussano alla porta.

«Non finisce qui Gordy»lo minaccio puntandogli il dito contro mentre mi alzo dal comodo divano per raggiungere l'ingresso.

Socchiudo le labbra sorpresa «Ciao Ginger»

«Colin»mormoro.

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Okay, lo so, sono in enorme ritardo e questa volta è colpa mia ( e della scuola ma okay) solo che non sapevo più cosa scrivere e l'ho appena terminato. Penso che sia il peggiore che abbia mai fino ad adesso, perfetto, comunque, mi scuso nuovamente per il ritardo e spero vivamente che non accada più, proprio perché sono la prima a non sopportare quando le storie non vengono aggiornate per mesi.
Spero inoltre che vi sia piaciuto e niente, alla prossima.

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O.C.D. || Ashton Irwin #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora