Capitolo 28

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«Che diavolo ti passa per quella mente bacata?»prendo Michael per la cravatta della divisa scolastica e lo avvicino poco delicatamente a me, una volta entrati in auto.

«Fiorellino, spiegati meglio»sussurra cercando di non farsi sentire dai due davanti a noi. Nova chiede ad Ashton la via di casa mentre io continuo a guardare male Michael.

«Prima ci inviti a sederci al tavolo con te e Ashton e subito dopo gli dici di quella maledetta festa?!»

«Perché vi odiate tanto? Eri felice di presentarcelo e ora non vi potete neanche vedere»borbotta.

«Non stiamo parlando di questo ora, devi ancora darmi una spiegazione»non fa in tempo a dire altro che ci interrompono.

«Di che parlate?»chiede Nova lanciandoci uno sguardo veloce dallo specchietto retrovisore.

«Niente»sospiro mettendomi seduta normalmente e guardo fuori dal finestrino, o almeno ci provo. Le gocce di pioggia coprono completamente il vetro rendendomi impossibile ammirare il paesaggio.

«Piove veramente tanto adesso»mormora la ragazza alla guida, stringendo maggiormente la presa al volante, non appena vede le gocce iniziare a diventare più insistenti.

«Hei, Nova»la chiamo sporgendomi verso di lei, attenta però a non coprirle la visuale. «Non succederà niente, tranquilla»appoggio una mano sulla sua spalla, sentendo il suo corpo tremare leggermente. Un paio di anni fa è finita in coma a causa di un incidente, pioveva a dirotto e un camion ha sbandato finendo contro due auto, la sua era tra quelle. Per due settimane la sua attività celebrale è stata quasi piatta, fortunatamente si è risolto tutto nel migliore dei modi.

Lo sguardo di Ashton sembra bruciare sulla mia nuca, ma non ci faccio caso, non più di tanto almeno.
«Grazie»sussurra Nova accennando un sorriso e torno seduta al mio posto.

«È quella»Ashton indica una delle case nella via e la ragazza alla guida annuisce fermandosi davanti al vialetto. «Volete fermarvi? Almeno fino a che la pioggia non si calma un po'»propone il ragazzo tutto capelli. Gli sguardi si spostano su di me, che guardo improvvisamente interessata le mie unghie mangiucchiate.

«Ginger»mi richiama Nova.

Sbuffo chiudendo gli occhi «D'accordo, ma lo faccio solo per te!»sbotto guardando la ragazza di mio fratello che mi ringrazia silenziosamente con un sorriso. I tre corrono verso la porta di casa, io me la prendo con comoda, osservando ogni particolare del porticato addobbato da diversi fiori colorati.

Ashton si occupa anche dei fiori oltre che dell'ordine maniacale? Penso che sarebbe divertente come spettacolo vederlo fischiettare qualche canzoncina allegra mentre annaffia i fiori. Lo ammetto, pagherei per guardarlo.

«Ginger!»mi richiama Ashton con la sua voce delicata. «Ti vuoi dare una mossa?!»alzo gli occhi al cielo, incurante del fatto che la camicia sia praticamente una seconda pelle, stessa cosa per la canottiera nera messa sotto. Per quando io possa avere caldo durante la giornata, non uscirei mai di casa senza maglia sotto la camicia.

«Sei asciutto, tranquillo, non ti si è spiegazzata la camicia»lo raggiungo prendendolo in giro e mi guarda furioso.

Sta per ribattere quando una donna in abiti molto comodi, che in questo momento invidio, ci raggiunge.
«Ashton, aiutala ad assicurarsi, si prenderà un'accidente»sorrido alla donna che subito dopo si presenta come sua madre, Anne Marie. Donna adorabile, il contrario del figlio.

«Sì»borbotta il ragazzo affianco a me, e stando attento a non toccarmi, neanche avessi chissà qualche malattia infettiva, mi sorpassa facendomi segno di seguirlo. Superiamo un paio di camere prima di arrivare alla sua, e non mi stupisco di quanto sia ordinata.

O.C.D. || Ashton Irwin #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora