Capitolo 25

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Ho increspato le labbra nel momento in cui Ginger si è accomodata di fianco a me. Sembrava scocciata almeno quanto lo ero io quando ha lasciato cadere lo zaino a terra e si è stravaccata sulla sedia - ed ecco che era tornata la ragazza scomposta del primo giorno di scuola.

Appena l'insegnante è entrata in classe non si è nemmeno scomodata di prendere il materiale per la lezione dalla cartella, anzi, la signora Butler ha fatto in tempo a sedersi e a fare l'appello prima che Ginger aprisse lo zaino. Sono sicuro che abbia borbottato qualcosa quando la professoressa è arrivata a leggere il mio nome sull'elenco - molto gentile, sì.

Tutta l'ora è passata così: non mi ha mai rivolto la parola, tranne quando mi ha chiesto in prestito una matita. Pensavo avrebbe sottolineato qualche frase sul libro di grammatica, per fare almeno finta di seguire la lezione, così gliel'ho passata con il suo stesso entusiasmo, ma come probabilmente c'era da aspettarsi ha cominciato a fare scarabocchi stupidi sul banco e sulle pagine del libro, riempiendo gli spazi bianchi dei fogli stampati.

Credo di aver accennato un sorriso quando ha disegnato un omino con dei lunghi baffi e una bombetta in testa, ma la mia espressione è tornata seria nonappena Ginger si è girata verso di me e mi ha fulminato con lo sguardo. Mi ha anche rimproverato perché la stavo osservando, dicendo che poi non mi sarei dovuto lamentare se non riuscivo a seguire la lezione perché lei non ne aveva colpa. A quel punto ho sbuffato e ho riportato l'attenzione sul mio libro.

Quando invece siamo usciti dall'aula non mi ha nemmeno guardato. E si è pure tenuta la matita. Non capisco perché faccia l'arrabbiata, tra noi due sono io quello offeso, non lei. Ginger è un personaggio davvero particolare che ormai non mi interessa conoscere.

Ad ogni modo, come è uscita dalla classe l'ho vista andarsene velocemente e infilare il corridoio che porta all'auditorium. In un primo momento avrei voluto seguirla, ma ho scacciato subito il pensiero e sono andato al mio armadietto per riporvi il testo di grammatica.

Che idea stupida: stavo pensando di non voler più avere a che fare con Ginger fino a due secondi prima e poi mi chiedo se seguirla o meno? Odio quando più mi impongo di non pensare a lei e più la penso, e la cosa mi fa abbastanza impazzire perché non riesco a cacciare di testa la sua immagine: i vestiti in disordine, lo zaino messo male sulle spalle e i capelli castani scarmigliati - anche se devo ammettere che sciolti le donano.

Sinceramente tutta questa situazione mi lascia perplesso, non capisco perché Ginger abbia voluto presentarmi ai suoi amici per poi non rivolgermi più la parola, visto che non penso sappia il motivo preciso per cui me ne sono andato.

Mi viene in mente l'invinto di Michael e mi chiedo perché me l'abbia chiesto: sembrava davvero che mi voglia presente e non riesco ad immaginarne
il motivo, anche perché sono pronto a scommettere che a questa possibile festa ci sia anche Ginger e l'idea non mi entusiasma, affatto. Nemmeno al pensiero di andare ad una festa impazzisco, ma in questo preciso momento mi sento come se potrei dare uno strappo alla regola e andare.

«Scusami, Irwin? Stai seguendo la lezione?» la voce del signor Campbell mi riporta con i piedi per terra.

Smetto quasi immediatamente di grattare le cuticole attorno alle unghie e do un'occhiata al piccolo libro di educazione sanitaria, aperto su un capitolo dedicato alla preparazione al parto. Arriccio il naso quando leggo il titolo in alto alla pagina e rispondo al professore.

«Assolutamente sì, informarmi sulla preparazione al parto è... in cima alla lista delle cose da fare» dico, con pochissima convinzione.

«Avrai già preso appunti, allora, quel capitolo lo abbiamo letto un quarto d'ora fa. Vai al successivo.»

È sempre strano quando il signor Campbell ci rimprovera visto che non è mai troppo serio con noi. In realtà è strano il solo fatto di chiamarlo "signore" o "professore", è talmente giovane rispetto agli altri insegnanti che potrebbe anche essere mio fratello maggiore.

Pigramente porto una mano verso l'angolo della pagina e comincio a sfogliare il libro, fino ad arrivare al capitolo successivo. Leggo il titolo scritto in cima alla pagina: L'alimentazione: dall'allattamento allo svezzamento. Per qualche strano motivi questa lezione mi interessa sempre meno.

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Scritto da nworgtuo

O.C.D. || Ashton Irwin #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora