Capitolo 26

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Esco da scuola e sorrido ampiamente quando vedo Nova, la bellissima ragazza di mio fratello, appoggiata alla sua auto bianca, mentre un sorriso le incornicia il volto. Alza un braccio, lasciando l'altro incrociato al petto, e mi saluta.

«Cal, io vado, ho un passaggio»saluto il mio amico dai tratti asiatici e mi allontano velocemente, andando a sbattere bruscamente contro qualcuno. «Io... Scus-»mi interrompo quando vedo chi è il ragazzo. «Irwin»faccio scoccare la lingua contro il palato, mentre lui si sistema la camicia che gli ho stropicciato per errore.

Mi allontano di un ulteriore passo, e sto per allontanarmi maggiormente quando la sua voce mi blocca.
«Quindi sei tornata a chiamarmi per cognome ora?»serro la mascella e mi incammino nuovamente. «Quello arrabbiato tra i due dovrei essere solo io»mi fermo e mi giro verso di lui, con le mani chiuse in due pugni.

«Tu dovresti essere quello arrabbiato? E sentiamo, perché? Sei tu quello che si è sentito un perfetto idiota dopo aver cercato di fare qualcosa di buono? Sei tu quello che ha passato una notte a pensare e ripensare perché una persona con cui avevi voglia di cambiare comportamento, tutto d'un tratto inventa una stupida storia per lasciarti in quel modo? Non penso.»socchiude le labbra osservandomi mentre sfogo su di lui tutti i pensieri avuti per diversi giorni.
«Quindi, Ashton, non fare l'offeso, non ne hai motivo. Non ora.»serro le labbra e mi volto nuovamente, senza dargli il tempo per ribattere.

«La mia matita»mi richiama. Lo prenderei a sberle seduta stante, giuro, e non so neanche che cosa mi stia bloccando dal farlo.
Apro lo zaino, tornando verso di lui e afferro l'astuccio, trovando la sua preziosa matita.

«Intendi questa?»gli chiedo e lui fa appena in tempo a fare un cenno che spalanca la bocca appena sente il rumore di legno che si spezza. Mi avvicino a Ashton, sorridendo sorniona e gli metto tra le mani le due parti della matita. «Ecco a te» fanculo a lui e alla sua matita.

Raggiungo Nova, che ha osservato la scena e apre le braccia per accogliermi in un abbraccio, che accetto.
«Ciao»la saluto allegra, più che felice della sua presenza.

«Ciao piccola GG»ride facendomi alzare gli occhi al cielo.

«Di tutti i soprannomi esistenti proprio questo? Veramente? Dove diavolo è finita la tua fantasia?!»continua a ridere mentre sciolgo la presa dal suo corpo.

«È rimasta a Sydney insieme ai libri per questi due giorni e a quanto pare il tuo buon senso è andata a salutarla. Che diavolo hai fatto?»chiede riguardo alla piccola scenetta.

«Se uno è una testa di cazzo è una testa di cazzo no?»chiedo non rispondendo alla sua domanda.

«Stai parlando di quell'adorabile ragazzo tutto ricci a cui hai rotto la matita?»mi chiede continuando ad osservare dietro di me. Lui è ancora qui.

«Si, andiamo? Sto morendo di fame»

«Voglio sapere ogni cosa»

«Lo so, ma ragiono meglio davanti a del cibo»più mi allontano da Ashton, più riesco a ragionare, vorrei correggermi. Lei scuote la testa divertita ed entriamo in auto discutendo su dove poter mangiare. Andiamo sul classico: pizza.

«Volevo ringraziarti»inizia con lo sguardo fisso sulla strada.

Inarco un sopracciglio. «Per cosa?»

«Per aver fatto ragionare tuo fratello»

«Oh è stato un piacere farlo sentire veramente stupido»la sua risata riempie l'abitacolo.

«E quel tipo invece?»sospiro accasciandomi maggiormente contro il sedile. Sapevo che sarebbe arrivato il momento.

«Quello che hai definito "adorabile ragazzo tutto ricci"?»

«Lo sai perfettamente che parlavo di lui, quindi avanti, sputa il rospo.»

«Non mi piacciono i rospi»cerco di distrarla dal discorso.

«Non sono uno dei tuoi fratelli, o Michael o Calum, non ci casco quindi non provare a cambiare discorso»

«Dimenticavo questo particolare»borbotto. Schiarisco la voce e faccio schioccare la lingua contro il palato. Preferirei parlare di trucchi e vestiti pur di non toccare questo argomento, ma so che Nova non mi lascerà stare fino a che non le dirò tutto, e così faccio.

Arriviamo davanti alla pizzeria, lei non ha commentato per tutto il tragitto, restando in silenzio ad ascoltare il mio racconto. Parcheggia l'auto e scendiamo incamminandoci verso il piccolo locale.

«Non ci credo, è una persecuzione»borbotto vedendo Ashton seduto ad un tavolo, le dita sbattono nervose contro il tavolino. Molte sono le domande che mi frullano nella testa, ma quella principale è: come diavolo ha fatto ad arrivare prima di noi? Sgrano gli occhi quando vedo con chi è, Michael.

«Quello non è Michael?»chiede Nova per avere conferma e prima che riuscissi a trascinarla fuori, il mio migliore amico che avrà vita breve ci chiama.

Nova mi prende il braccio e mi avvicina a loro, Ashton è basito quanto me.
«Ciao»ci saluta allegramente Michael.

«Hei»ricambia con la stessa energia la ragazza di mio fratello.

«Vi aggiungete a noi?»

«No»rispondo velocemente contemporaneamente alla ragazza bruna al mio fianco che annuisce accettando e si siede, facendomi fare lo stesso.

Tengo lo sguardo basso restando immobile, se muovo anche solo il mignolo riuscirei a toccare Ashton e se lo toccassi, lui si ritroverebbe in una bara, sotto terra.

«Se lo avessi saputo vi avrei dato un passaggio»mi vendicherò, Nova, lo sai che lo farò.

«Abbiamo preso l'autobus, era anche in anticipo»

«Che maleducata, sono Nova»si presenta ad Ashton.

«Tranquilla, sono Ashton»sorride lui con tanto di fossette.

«Vado ad ordinare la pizza»si alza la ragazza al mio fianco, e Michael fa lo stesso.

«Vengo anche io, vedo se le patatine sono pronte»e con questa scusa, ci lasciano soli.

Devo aver fatto veramente qualcosa di male nella vita.

O.C.D. || Ashton Irwin #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora