<<Festa, festa, festa! Stanotte si fa festa.>> è un'ora che continua così. Holly è letteralmente entrata in loop e nessuno riuscirà mai più a sbloccarla. E' talmente eccitata per la festa di stasera che è andata a comprare alcoliche schifezze a go go. <<Ti si è impallato il disco Olivia? >> dice Stefano ridacchiando.
Holly si gira di scatto e gli punta contro la prima cosa che le capita sotto mano, un peluche.
<<Come mi hai chiamato?>> gli chiede con occhi assassini. <<Chi?>> anche lui fa parte del club "svagando si ha salva la vita". <<Tu, ripetilo se ne hai il coraggio. >> ma Holly non si lascia distrarre. <<Non ne ho proprio il coraggio, la tua arma letale mi fa cagare letteralmente sotto. >> dice ridacchiando e lei glielo lancia addosso. <<Deficiente. Cretino. Idiota. >> e continua a sussurrare insulti anche quando entra in bagno e chiude la porta. La sentiamo dalla camera sussurrare cose, anche se non sappiamo esattamente quale tipi di insulti gli stia lanciando. <<Ah, mi ha colpito. – dice Stefano facendo il finto moribondo. – Emma... se non dovessi farcela... ricordati che... che... che...-lo guardo alzando il sopracciglio, in attesa della cavolata del giorno. - Che hai il culo più bello di tutte. – e muore. Gli do una sberla in fronte e lui scoppia a ridere sovrastandomi con il suo corpo. <<Sei un deficiente. >> tento di sembrare convincente, ma è difficile parlare con 90 chili di muscoli addosso. <<Lo so. >> sussurra e mi mette le mani sui fianchi. <<Mi deludi De Martino. Pensavo mi conoscessi. Dovresti sapere che non soffro il solletico>> lo prendo in giro. <<E tu dovresti conoscere me, Emmina. - mi fa quel sorrisetto sghembo che non promette nulla di buono.- So che non soffri il solletico, ma c'è altro che ti da fastidio. >> si avvicina al mio viso e il sorriso che avevo in volto scompare.
Mi guarda fisso negli occhi e riesco a percepire il suo respiro corto, tanto quanto il mio e per un secondo mi sembra di sentirmi osservata da occhi esterni, eppure non riesco a staccare i miei, di occhi, dai suoi.
Sposta delicatamente la sua bocca verso il mio collo e inizia a riempirlo di mozzichi, mentre rilascia suoni che ricordano il verso di un mostro. <<Stupido, basta! – mi ritrovo a urlare. – Dai!>> mi divincolo sotto di lui, ma è tutto inutile, so già che non mi lascerà andare finché non sarà lui a volerlo, complici i 40 chili di peso in più dei miei. <<Bella la mia fragolina, bella!>> urla anche lui continuando a mozzicarmi, mentre io rido e chiudo le gambe attorno al suo bacino.
Sposto lo sguardo verso la porta ci sono Caro e Mara che ci guardano sorridendo, un Valerio pensieroso e una Babi scocciata. <<Stefano, dai! Mi manca l'aria. >> cerco di farlo staccare, ma lui passa a mordicchiarmi l'orecchio, si spinge sempre di più su di me e io stringo le mie braccia attorno al suo collo abbracciandolo. <<Quanto amo il tuo profumo.>> credo fosse più un sussurro per se stesso che rivolto a me. Diciamo che secondo me era un pensiero che non sarebbe dovuto uscire dalla sua mente. <<Ste ci stanno guardando male.-gli dico, ricordandomi dei nostri amici che ci stanno fissando, ma lui sembra fregarsene altamente. - C'è anche Nicole. >> in quel momento si blocca subito e si alza dal mio corpo. Scruta la stanza.
<<Bella regà. – li saluta in due secondi e poi si ributta su di me. – fai la spiritosa eh? >> comincia di nuovo a mozzicarmi. <<Ci saremmo anche noi.>> cerca di rendere nota ulteriormente la loro presenza Caro. <<Siete dei rompi scatole assurdi eh. Mi levo, mi levo.>> si leva da sopra di me, ma mi si stende accanto.
Babi e Caro si mettono sul letto di Holly, mentre Vale e Mara si mettono sul letto di quest'ultima. <<Vale che è successo? Sei scuro in volto. >> chiedo notando il suo umore, nel frattempo Holly esce dal bagno e si butta sul suo letto. <<Niente, i soliti coglioni.>> dice alzando gli occhi al cielo. <<Ancora quelli dell'altra classe?>> indaga Stefano. <<Cosa vuoi tu? Adesso esistiamo di nuovo?>> basta quell'unica frase per far arrabbiare Babi che non credo gli perdonerà molto facilmente l'allontanamento da noi. <<Non sto parlando con te.>> le risponde serio Stefano. <<Ma stai parlando con i miei amici. Non siamo marionette Stefano, o ci sei o non ci sei. Non puoi non parlarci fino a tre giorni fa perché ci sta la bambola più bella e più popolare. O stai con noi per restare o te ne vai ora.- è rossa in viso, quasi ci spaventa ed infatti Mara cerca di farla calmare mettendosi in mezzo, ma Babi non la lascia interferire. - No, Mara, no. Non può fare come vuole, non stiamo tutti ai comodi suoi. >> cerca di continuare la sua filippica quando viene interrotta. <<Hai ragione.>> dice semplicemente Stefano. <<E' inutile che controbatti, io... aspetta, che hai detto?>> Babi lo guarda stralunata. <<Che hai ragione, mi dispiace per come mi sono comportato, ho sbagliato e vi assicuro che non accadrà più.>> Babi lo guarda non troppo convinta, ma lascia continuare Valerio. <<Sempre quelli, rompono il cazzo a Mara e tra un po' vado ad aprirli in due.>> sbuffa nervoso il mio Grande Gigante Gentile. <<Ti do una mano io, se ti serve.>> lo chiamavano Stefano Rocky De Martino. <<Che c'entri tu?>> dice Mara ridendo. <<Lo sai che per quanto riguarda le risse lui è sempre il primo. >> risponde Caro per lui. << Ah, ma allora anche Carolina mi conosce un po'.>> ridacchia Stefano. <<Più di quello che pensi. >> gli fa la linguaccia. <<Non è tanto fare la rissa o no, mi da fastidio che rompano le palle ai miei amici. Da quando avevo sette anni fino adesso, ho fatto più volte a botte per Emma che per una qualsiasi di tutte le ragazze che ho avuto.>> scoppiamo tutti a ridere. <<Ma non era colpa mia. – dico discolpandomi. – è che sono troppo bella. - inizio a vantarmi e noto Stefano sorridermi. -Guarda che Megan Fox me spiccia casa.>> chiarisco umilmente. <<Se e io sono Cristiano Ronaldo.>> ribatte Stefano. <<Se tu fossi stato Ronaldo non ti avrei mai lasciato De Ma. >> e fu così che Stefano De Martino venne definitivamente uccido dai suoi amici.
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Ogni Volta
ChickLitEra un pomeriggio estivo quando vidi Stefano per la prima volta. Era basso, certo, più alto di me, ma era alto tanto quanto gli altri bambini di sei anni che conoscevo. Non era speciale, non era che un altro bambino che mi tirava i capelli o che ama...