Capitolo 21

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Saranno due ore che stiamo parlando qui al bar e devo dire che una chiacchierata così non ce la facevamo da mesi.

<<Di che altro vuoi parlare? – dice ridendo. – tra un po' ci confessiamo pure quante volte abbiamo fatto la pipì a letto.>> ho finito argomentazione ormai da venti minuti, quindi colgo la palla al volo. << Io non l'ho mai fatta a letto, una volta però l'ho fatta in faccia alla pediatra. – Mara scoppia a ridere. – avevo sette mesi. >> aspetto che confessi anche lei una sua disavventura, ma lei ride solamente. Andiamo! Siamo amiche da anni! Ci siamo dette di peggio! <<Come siamo cadute in basso. >> continua a ridere. <<Perché tu non hai mai fatto la pipì in faccia alla pediatra?>> la sfido. <<Alla pediatra mai, a letto si.>> le batto le mani. <<Hai visto? Non è una cosa così anomala. >>

Mi vibra il telefono. E' Caro.

"Andate in camera."  Grazie a Dio, non sapevo più che inventarmi. 

<<Mar che mi accompagni in camera un secondo?>> chiedo con molta nonchalance. <<Cinque secondi fa te l'ho chiesto io e tu mi hai detto di no.>> dice a occhi sbarrati. Cavolo. <<E mi sono ricordata adesso che devo prendere la caramella per il mal di gola.>> geniale Emma. <<Da quando hai mal di gola?>> mi domanda inquisitoria. <<Da adesso.- alzo gli occhi al cielo. - Muoviti. >> mi alzo e la invito a seguirmi.

Mi guarda stranita, ma alla fine decide di seguirmi. Non sono mai stata brava a organizzare le sorprese, semplicemente perché non so mentire. Entriamo in camera e una lettera spicca subito sul letto sia mio che di Mara. Apro la mia.

"Mettiti la gonna nera, la maglia bianca e le scarpe col tacco, stasera si lavora!"

Sorrido e guardo Mara che ha gli occhi che le brillano.

<<Che succede?>> non riesco a trattenere il sorriso. <<Come se tu non lo sapessi.>> mi continua a guardare male, ma io proprio non ne so niente. <<Io so tanto quanto te, il mio compito era di tenerti occupata, non so altro. >> alzo le mani innocente. <<Mi dice di mettermi un paio di pantaloni grigi, una maglia blu e le scarpe blu.>> la sua espressione non mi convince. Alla fine sono dei vestiti normalissimo, che c'è di male?

 <<E perché quella faccia?>> lei alza gli occhi dal bigliettino e mi guarda. <<Perché ero vestita così la sera che ci siamo messi ufficialmente insieme. >> ok, forse è un po' strano. <<E quand'è stato?>> le chiedo mentre mi metto alla ricerca dei vestiti da mettermi. <<Il diciannove novembre. >> risponde tranquilla e a me cascano i vestiti dalle mani.

 <<Mara. – la richiamo, girandomi lentamente. Lei mi guarda tranquilla. - Oggi è il diciannove novembre.>> sgrana gli occhi improvvisamente, a momenti le escono dalle orbite. <<Non è vero...- sussurra ed io annuisco. -Come ho fatto a dimenticarmene? Oggi sono tre anni.>> a momenti mi casca la mascella. <<Minchia. – mi scappa.- già così tanto?>> ma ormai Mara non mi ascolta più. E' completamente nel panico perchè Vale avrà sicuramente organizzato qualcosa di importante e lei non gli ha fatto nessun regalo. Fa avanti e indietro per la stanza e ma sta salendo leggermente il mal di mare.

<< Ok, adesso calmati. Fai un bel respiro profondo e pensiamo a cosa potresti fare così all'ultimo minuto. - Mara non sembra collaborare, continua solo a fare sù e giù per la stanza. -Potresti scrivergli una lettera, oppure andiamo a recuperare il grafico del college e fai stampare una gigantografia di una vostra foto. >> propongo e Mara si ferma <<Mi piace la gigantografia. >> bene, abbiamo trovato il regalo. <<Si, ma tu vatti a fare la doccia, io vado a fare la gigantografia. - lei annuisce e si avvia velocemente verso il bagno.- Mara. - la richiamo. - mi serve una foto.>> la sento urlare di prendere la foto che ha come sfondo sul computer e nel frattempo chiude la porta del bagno, sento rumori di oggetti non ben identificati che cadono e dell'acqua della doccia che si apre.

Ogni VoltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora