Capitolo 51

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Arriviamo all'istituto che è buio pesto.

Il vento sposta violentemente gli alberi alzando un vento caldo che ti si chiude in gola. La luna rispecchia bianca i parametri di una notte che so che non dimenticherò mai, lo leggo dagli occhi di Stefano, lo sento nell'aria pesante che si respira in questa macchina. La macchina oggi è più rumorosa e lenta che mai, la strada è più lunga che mai, io sono forse più strana che mai.

Ferma la macchina e scende, viene verso di me velocemente e mi apre la portiera. Mi allunga la mano e mi prende in mano portandomi in camera, camminando velocemente, frettolosamente quasi avesse paura che tutto questo finisca, quasi avesse paura di una mia fuga.

"All along it was a fever a cold with high-headed believers. I threw my hands in the air. I said show me something. He said, if you dare come a little closer"

L'atrio della scuola è completamente deserto, complice l'imminente arrivo dell'estate, complice la domenica sera, complice la fine della scuola.

Sale le scale e lo sento tremare, sento le sue mani sempre più strette a me e quasi un respirare affannoso, non so se dovuto al mio peso oppure a qualcos'altro.

Non ho idea di cosa ci sia nell'aria stasera, so che da quando siamo usciti dall'ospedale nessuno dei due ha parlato, tra noi c'era solo Rihanna che con la sua Stay riempiva la macchina.

Apre la porta con un braccio e con l'altra mi adagia sul letto.

È tutto così dannatamente lento e strano che quasi mi sembra di non sentirle le sue mani addosso.

Sfila lentamente il vestitino che indossavo, ma non smette mai di toccare la mia pelle, non smette di baciarmi, muove le sue mani, le sue labbra i suoi occhi in modo da imprimere il mio corpo su di lui. Gli sfilo la maglietta leggermente sudata e gli accarezzo gli addominali.

"Round and around and around and around we go. Ohhh now tell me, now tell me, now tell me now you know. Not really sure how to feel about it. Something in the way you move makes me feel like I can't live without you. It takes me all the way,I want you to stay "

Lo guardo negli occhi, lui mi accarezza la guancia. Mi bacia, dolcemente quasi solo sfiorandomi.

Riconosco il tocco delicato delle sue mani e in un secondo mi sembra di tornare alla nostra prima volta, alla mia prima volta.

Sento quella paura che ha nelle mani mentre finisce di spogliarmi e mi guarda. Mi guarda e mi mangia, mi mangia e io sto dannatamente bene.

Mi sono sempre chiesta come una persona riesca a concedersi ad un'altra, era una cosa inconcepibile, troppo intimo come contatto, pensavo che non sarei mai riuscita a superare quella vergogna iniziale e che non sarei mai riuscita a godermi l'atto in sé e per sé.

Poi è arrivato Stefano. È la cosa più bella che mi potesse capitare, la persona perfetta per me.

Mi ha presa e mi ha portato sotto le sue ali, si è preso cura di me, spogliandomi delle mie paure prima e dei vestiti poi, facendomi sentire la più bella, la più amata, l'unica per cui valesse la pena vivere e io ho cercato di infondergli un po' di tutto questo che lui faceva vivere a me.

Lui è senza dubbio l'unica persona per cui farei di tutto, pur di vederlo sorridere scalerei le montagne e non mento quando dico che mi sono effettivamente innamorata di lui, quando lo chiamo amore e quando non mi vergogno a urlargli che lo amo. Lui è l'uomo della mia vita dal modo in cui mi tocca, mi bacia, mi accarezza, mi vive.

"It's not much of a life you're living. It's not just something you take, it's given. Round and around and around and around we go, ohhh now tell me now tell me now tell me now you know. Not really sure how to feel about it. Something in the way you move, makes me feel like I can't live without you. It takes me all the way, I want you to stay"

Ed è strano oggi mentre entra dentro di me. È strano perché lo sento più forte del solito, come se volesse lasciare un'impronta.

S: Apri gli occhi. – sento la sua voce e il cuore sussulta, accelera, si muove ad una velocità inaudita, è strano.

Apro gli occhi e noto che i suoi sono esattamente come i miei.

Mi guarda e ho paura.

Mi guarda e vedo cose che non vorrei vedere. Si muove sempre più velocemente e nello stesso istante scoppiamo a piangere.

Mi stringo al suo collo lasciandoci baci e lacrime, mentre a mano a mano cadono pezzi di cuore.

Si ferma capendo che entrambi siamo arrivati ad ogni tipo di limite: del piacere, del pianto, del dolore, dell'unione.

Mi rimane sopra. La mia faccia sulla sua spalla, la sua nell'incavo del mio collo.

E: Non lo fare Ste.

S: Sarebbe più facile, anche per te.

E: E da quando scegli la via più facile?

S: Da quando l'ho visto lì... sdraiato. Emma è stato bruttissimo.

E: Ci credo amore, ci credo.

S: Io non posso pensare a me stesso adesso. Non posso pensare a rincorrere i miei sogni mentre mio padre non riesce nemmeno a parlare. Non posso andare a giocare a calcio, mentre i miei fratelli si fanno in quattro per mandare avanti anche la mia parte di azienda.

E: Ma non è giusto che tu rinunci al tuo sogno.

S: In certi momenti il giusto e lo sbagliato diventano soggettivi. Per te non è giusto che io rinunci al mio futuro nel calcio, per me non è giusto nemmeno che io lasci da solo mio padre in questo momento. Entrambi abbiamo ragione, ma si tratta di priorità.

E: Che ti ha detto lì dentro?

S: Niente.

E: Stefano cazzo non mentirmi.

S: Te lo giuro Emma non mi ha detto niente.

E: La tua priorità adesso è stargli vicino, non prendere il suo posto. Non sei fatto per questo e lo sappiamo entrambi, non lasciarti sopraffare dal momento.

S: E' mio padre Emma.

E: E' la tua vita Stefano.

"Ohhh the reason I hold on, Ohhh cause I need this hole gone. Funny all the broken ones but i'm the only one who needed saving. 'Cause when you never see the lights it's hard to know which one of us is caving"

Si alza da sopra di me e si riveste velocemente.

E: Mi hai sempre detto che se fosse stato per te io sarei dovuta partire per Madrid, che non ti saresti mai perdonato il fatto di avermi rinchiusa qui.

S: E' così.

E: E allora perché lo stai facendo a te stesso? – dico alzandomi con la schiena e tirandomi dietro il lenzuolo.

S: Tu poi mi hai detto che non ne volevi parlare perché ormai la tua decisione l'avevi presa, anche io ho preso la mia e non serve a niente stare qua a discuterne.

E: Io l'ho fatto per essere felice. Perché non sarei mai potuta essere felice senza te che quando torno a casa mi sorridi, mi abbracci e mi dici quanto sia bello fare il lavoro dei tuoi sogni. Perché io adesso quando torno in stanza e ti vedo esausto, distrutto, ma con il sorriso in faccia perché è la tua passione sto bene. Non chiedermi di rinunciare a questo.

S: Io non ti sto chiedendo niente. – dice alzandosi.

E: Non lo fare Ste.

S: Lasciami stare Emma.

E: Se esci da questa stanza e vai da tua madre, scordati di me, di noi, perché io quando tornerai non ci sarò più. Non resto qui a vederti morire, a vederti rinunciare a tutto ciò per cui hai combattuto. – lo guardo e dentro spero che questo lo possa scuotere almeno un po', che questo gli serva come scossa per farlo tornare in sé.

Allunga la mano verso la porta e la apre uscendo fuori. Chiude la porta e con questa chiude anche una parte di sé, di me e della nostra storia.

Mi butto sul suo cuscino e scoppio in un pianto a singhiozzi che fa male, in tutti i sensi, ma di certo fa meno male di un cuore spezzato. Avevo sperato sul serio che restasse.

"Not really sure how to feel about it. Something in the way you move makes me feel like I can't live without you. It takes me all the way, I want you to stay, stay... I want you to stay, oh

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