Sento due braccia stringersi intorno alla mia vita. Due braccia forti, muscolose e abbastanza calde mi circondano. Sento una mano iniziare ad accarezzarmi la pelle calda sotto la maglietta. Mi fa il solletico. Sorrido, ma non apro gli occhi intenta a gustarmi gli ultimi attimi di quel sogno meraviglioso che ho fatto stanotte.
Raramente mi capita di ricordare i sogni che faccio, ma quando capita sono tutti spettacolari. Tipo quello di stanotte io e Robert Pattinson in una delle nostre notti di fuoco, che per caso mi piace Robert? E nemmeno poco, aggiungerei.
E se non fosse stato solo un sogno? Se adesso il mio futuro marito ricco, figo e stramaledettamente romantico e affascinante, mi stesse cingendo i fianchi ed io fossi impresentabile?
Leviamo ogni dubbio, sono impresentabile. Pantaloni del pigiama larghissimi, li ho fregati a mio fratello, maglietta sporca di cioccolato in basso con gli orsetti che si abbracciano, una faccia che porca miseria e i capelli che non voglio nemmeno immaginare. E se mi baciasse? Dio, la mattina ho l'alito impresentabile tanto quanto me.
Oddio, oddio, sta stringendo le braccia e mi lascia i bacini dietro all'orecchio. Come fa a sapere che li adoro? Sorrido rumorosamente e mi muovo lentamente. <<Rob, basta. >> mento cercando di fermarlo, in realtà vorrei continuasse per il resto della vita. A quanto pare il mio piano ha funzionato. Lo sento fermarsi e sbuffare, poi passa a mozzicarmi il collo. Come fa a saperlo? Apro gli occhi improvvisamente e, non pensavo avrei mai pensato di dirlo, scopro che in realtà è solo Stefano. Rimango delusa e credo che dalla mia espressione sia palese, lui scoppia a ridere.
<<Mi dispiace infrangere i tuoi sogni, ma sono solo io. >> continua a ridere. <<Me ne sono accorta.>> rispondo secca incrociando le braccia al petto. << Questi sì che sono i buongiorno che ti alzano l'autostima.>> sussurra ancora ridacchiando. <<Vorrei vedere te se la notte sogni Rihanna e poi ti risvegli con me accanto. >> lo provoco. Avanti, prova a dire che lei è più bella di me e ti eviro. <<Ne sarei felicissimo.>> mi lascia un bacio a stampo e mi sorride. Ruffiano. <<Si, immagino guarda. Che ore sono?>> domando stropicciandomi gli occhi. <<Le sei.>> abbassa improvvisamente la voce, forse ricordandosi che ci sono anche Mara e Holly in camera. <<E che ci fai già sveglio?>> parlo a bassa voce anche io.
Esita.
Prima di parlare si ferma un secondo, non sapendo se dire o no ciò che sta pensando. Questa sua esitazione mi agita, mi preoccupa, perchè probabilmente so cosa sta per dirmi.
<<Mi è arrivato un messaggio. >> mi guarda dritto negli occhi. <<Nicole? – annuisce. – e che dice?>> ti prego dimmi che è solo frutto della mia immaginazione. Dimmi che ti ha scritto per dirti che ha deciso di seguire la sua vera vocazione e farsi suora. Oppure che è scappata con uno spogliarellista a Las Vegas. Che è stata inghiottita dalla Terra. Mi va bene qualsiasi opzione, tranne quella che so che lui dirà.
<<Amsterdam è ricoperta di neve e quindi la fanno ritornare qui.>> ed invece eccola. L'unica frase che non avrei più voluto sentir pronunciare. <<E' durata meno di quanto mi aspettassi. >> tento di sdrammatizzare perchè so che anche se facessi una scenata, non cambierebbe niente. Lei non c'era? Sono stata chiamata come sostituta. La vera star è tornata? E' arrivato il momento per me di tornare dietro le quinte.
<<Non mi chiedi se le parlerò?>> sorrido amara. <<Preferisco non illudermi di niente. Ti conosco troppo,Stefano, non si sa se avrai il coraggio di parlarle e anche se lo trovassi questo coraggio di certo non sarebbe di certo oggi. >> sgancio le sue mani da intorno alla mia vita e giro anche il resto del corpo verso di lui. <<E' complicato.>> si limita a dire. <<Io non ti ho chiesto niente, hai fatto tu. -si avvicina per baciarmi, ma lo fermo. – meglio iniziare a prendere le distanze.>>
STAI LEGGENDO
Ogni Volta
ChickLitEra un pomeriggio estivo quando vidi Stefano per la prima volta. Era basso, certo, più alto di me, ma era alto tanto quanto gli altri bambini di sei anni che conoscevo. Non era speciale, non era che un altro bambino che mi tirava i capelli o che ama...