Sento due labbra dietro l'orecchio e sorrido automaticamente.
S: Allora ti svegli o vuoi rimanere qua?
Nego con la testa e mi giro verso di lui per abbracciarlo. Passa le mani sotto il piumone e mi sfiora i fianchi, lo sento sorridere.
S: Ho capito va, avevi calcolato già tutto. Dov'è la valigia? – tiro fuori la mano da sotto le coperte e indico un angolo. – due Em? – annuisco. – non ti pare di aver esagerato? – nego. – ma sei la mia ragazza oppure un vegetale?
Alzo la testa verso la sua e faccio toccare le sue labbra con le mie. Inizia un contatto talmente intimo che mi fa rabbrividire, mi sento parte di lui in questi momenti.
S: Mi sa che questa era la risposta.- annuisco. – manchi solo tu giù, muoviamoci.
Mi leva le coperte e mi prende in braccio visto che sono già pronta. Ieri sera siamo andati a dormire tardissimo e sapevo che non sarei riuscita a svegliarmi, così mi sono preparata ieri sera e sempre così all'occorrenza mi facevo portare in braccio da Stefano. Stringo le braccia al suo collo mentre lui si abbassa per prendere il mio giubbotto e mettermelo addosso.
Si incammina verso il viale dove si trova il pullman e appena mette piede fuori le mie amiche iniziano ad applaudire.
Ba: E c'è anche la ritardataria.
S: Mettiti qua, ti vado a prendere le valigie. – mi molla sopra la panchina e la mia testa cade all'indietro, sono proprio in coma.
Ho: Ce la fai stamattina? – nego con la testa.
M: Però non è giusto, perché tu non mi hai portato in braccio fino a qui? Sono stanca anche io eh!
Va: STEFANO! – urla vedendolo uscire dall'istituto.
S: Dimmi.
Va: Devi smetterla di fare lo smielato o la signorina sono stanca qua, mi lascia.
Mara gli lancia una sberla dietro il collo.
...: Tutti sul pullman su!
Siamo gli ultimi a salire, quindi di sicuro ci siamo giocati l'ultima fila.
Ca: Vi sbrigate? Non ho mille mani. – ognuno si sposta verso una fila di posti e tutti vediamo Caro che tenta in tutti i modi di occupare le ultime due file.
Stefano e Valerio scattano velocissimi e vanno ad aiutarla facendo anche cadere qualche ragazzo.
Io e le altre invece di incamminiamo lentamente.
Stefano si mette vicino al finestrino, io accanto a lui, poi c'è un posto libero e ci sono Holly e Babi. Davanti a noi c'è Carolina che ha bisogno del suo spazio quando viaggia, quindi come minimo occupa due posti, mentre davanti Babi e Holly ci sono Mara e Valerio.
La prof inizia a blaterare su cosa si può fare e non si può fare sull'autobus e a me sta per scoppiare la testa.
S: Prof, ma respira ogni tanto?
...: De Martino vuoi essere lasciato qua?
S: Le piacerebbe eh!
...: Non immagini quanto. Zitto e dormi. – la professoressa posa il microfono.
E: Io seguo il consiglio della prof e mi metto a dormire, tanto ci vogliono tre ore e mezza, svegliatemi alle otto.
S: Come sei di compagni amore.
E: Dormi insieme a me?
S: Va bene dai, vieni qua e sdraiati. – lui allunga i piedi e io mi metto tra le sue gambe, si mette il mio immancabile cuscino dietro la schiena e si poggia al finestrino, mentre io mi sdraio su di lui.
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Ogni Volta
ChickLitEra un pomeriggio estivo quando vidi Stefano per la prima volta. Era basso, certo, più alto di me, ma era alto tanto quanto gli altri bambini di sei anni che conoscevo. Non era speciale, non era che un altro bambino che mi tirava i capelli o che ama...