Capitolo 17

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<<Dai Ste, fai il serio.>> sbuffo e cerco di far ritornare la sua attenzione sul quaderno. <<Più serio di così non si può.>> dice con due penne nel naso. Continuo a guardarlo male e lui alza gli occhi al cielo e sfila le penne. << Concentrati. >> lo esorto, ma lui proprio non ne vuole sapere. << Emma tanto non cambia nulla, concentrazione o meno questa cosa non fa per me. >> dice guardandomi male. <<Ho capito, ma se non c'è un po' di collaborazione da parte tua non posso fare più di tanto per aiutarti. >> mi guarda, guarda il quaderno e poi guarda il mio, di quaderno. <<Ci rinuncio.>> butta la testa sulla scrivania ed io lo guardo male. <<Domani abbiamo il compito su sta benedetta cosa, un po' di impegno. >> gli do una sberla dietro al collo. <<Tanto non mi entra in testa, che continuiamo a fare?>> neanche mio cugino di tre anni fa la lagna in questo modo. 

<<Se domani prendi un'insufficienza non ti voglio sentire però eh!>> ed io sembro sua madre.<<Si, capo. - guarda l'orario sul cellulare e vedendo che sono le otto, torna a fissarmi. -Mi vado a fare una doccia, tu che fai?>> alzo le spalle ed inizio a raccogliere le mie cose. <<Vado un po' a scrivere, credo. >> rispondo indecisa. <<Stiamo insieme a cena? >> chiede all'improvviso. <<Il De Martino ci fa di nuovo l'onore di sedersi al nostro tavolo? >> lo prendo in giro e stavolta è lui che mi da una sberla dietro il collo. <<Adesso che siamo di nuovo amici perché non dovrei? >> lo guardo in silenzio, lui accenna un sorriso, mi accarezza e sparisce.

Mi alzo anche io prendendo il mio quaderno di italiano e avviandomi verso la sala di scrittura.

Accendo il mio portatile che ormai lascio sempre qua e dopo aver messo la password mi appare il desktop con la foto mia, di Mara, Babi, Caro e tutti gli altri. Devo dire che mi fa leggermente male.

Sono passate forse due o tre ore dalla nostra discussione. Certo, non è stata una discussione chissà quanto importante o difficile da perdonare, ma per chi non è abituato a litigare con le proprie amiche è così, anche la più piccola litigata ti fa male o più semplicemente ti fa male alzare la voce con quelle che reputi parte della tua famiglia.

Io con loro non ho mai alzato la voce, non abbiamo mai litigato, non abbiamo mai trovato qualche cosa che ci portasse a pensarla diversamente, a parte Stefano. Solo con Babi ogni tanto mi sono scornata per poi ritornare dopo dieci minuti più amiche che mai.

Non pretendo di avere sempre ragione, vorrei semplicemente che loro, in quanto mie amiche, si mettessero un po' nei miei panni e provassero a capire ciò che provo.

Non sto dicendo che sono felice di questa situazione, ma se proprio devo stare male, preferisco stare male avendolo accanto con tutti i suoi difetti, piuttosto che dovermi sorbire i suoi silenzi e starci male il doppio.

"La cosa più destabilizzante per un ragazzo non è tanto l'amore, sentimento inconcepibile che non smette mai di stupire, ma l'amicizia.

Se l'amore è complicato, l'amicizia appare semplice e cristallina, la parola amico è come un'ancora di salvezza per molti in molti casi imbarazzanti.

Non è facile capire quando si è innamorati, ma quando si è amici tutto appare più semplice. La battutina, la risatina, l'abbraccio, la confessione intima, è facile trovare quella sorella non di sangue a cui aprirsi completamente, più difficile è trovare il fratello giusto.

Personalmente penso che l'amicizia tra maschio e femmina esista, ma è molto rara. Rari infatti sono i casi in cui lei o lui non si innamorano o, per meglio dire, si infatuano a tal punto di quella persona che la fa stare così bene, che la conosce così bene, che alla fine vuole tenerselo solo per sé. Rari sono anche i casi che un'amicizia tra maschio e femmina si trasformi in amore vero e non in amore per convenienza.

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