Capitolo 31

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"Fin da quando ero piccola, per me è sempre stato difficile fidarmi di qualcuno.

Non so per quale motivo, forse per spirito di sopravvivenza, forse per una mia strana diffidenza, ma mi è sempre venuto più semplice ascoltare me stessa piuttosto che gli altri.

Non sempre per me è stata una cosa negativa, anzi, il più delle volte mi ha aiutata.

A volte l'integrità, la serenità, la vita in generale, di una persona viene rotta perché una terza persona si mette in mezzo in fatti che non la riguardano. In questi casi la mia testardaggine e la mia poca fiducia nel mondo mi ha aiutata, mi ha aiutata a credere in me stessa e in chi, la mia fiducia, se l'è sudata.

E voi adesso vi starete chiedendo, perché questa mi sta scrivendo queste cose?

Perché vorrei fare un piccolo salto indietro.

Io sono Emma.

Io sono la protagonista di questo libro, io sono quella che parla, che agisce, che pensa, che soffre e che ama. Io sono quella che vive questa sorta di amore, io sono quella che scrive.

Io sono io.

Non vi sto chiedendo di capire a pieno tutte le scelte che ho fatto o le azione di chiunque altro è citato in questo libro, perché sono la prima a non riuscire a farlo.

Questo capitolo che sto scrivendo vi sembrerà strano, magari tutto il libro, magari lo avrete chiuso al terzo capitolo o poco più in là perché mancava quella scintilla tra i due personaggi, quel passo in avanti... Sarà un po' presuntuoso quello che vi scriverò, ma non sono io a perderci.

Sono immersa nella scrittura con Vasco nelle orecchie come al solito.

Sto creando questa storia parola per parola, lettera dopo lettera vivendo a pieno tutto ciò che capita. Volete la scintilla? Non potete immaginare quanto l'ho voluta io, quanto l'ho sognata e bramata. Non capirete molti miei atteggiamenti o magari molte espressioni o modi di reagire di Stefano, ma penso che se una storia come questa non si vive in prima persona non la si capisce. Non si capiscono tutte le lacrime buttate, i mille cambiamenti di idea. Non si capisce la fretta di crescere e la voglia di adrenalina. Se non si è stati innamorati della persona sbagliata non si capisce cosa vuol dire morire d'amore."

...

"Guarda che lo so che gli occhi che hai non son sinceri, sinceri mai, neanche quando ti svegli... Na na na... Tanto è lo stesso, soffro anche spesso. Ma sono qui, amo dirtelo... Voglio restare insieme a te, ad ogni costo..."

Alzo gli occhi dal foglio e mi ritrovo Nicole davanti. So che dovrei sentirmi in colpa, so che non dovrei neanche pensare di riuscire a guardarla negli occhi. Dovrei vergognarmi, dovrei provare rimorso. E' così sbagliato se l'unica emozione che riesco a provare, è la totale indifferenza nei suoi confronti?

Nessuno si merita di essere tradito, quindi non vado fiera di quello che ho fatto. Ho assecondato Stefano quando non avrei dovuto. Ho contribuito alla creazione di un tradimento, sebbene non fossi io quella che doveva fermarsi tra me e Stefano, dopotutto era lui quello fidanzato.

Mi sarei sentita in colpa, se lei si fosse limitata alle parole. Mi sarei sentita in colpa, se lei non mi avesse torturata fino ad ora, sbattendomi in faccia i fatti suoi e di Stefano. Non mi sento in colpa, perché lei al posto mio non lo farebbe. Comportamento immaturo, lo ammetto, ma in guerra e in amore tutto è lecito.

<<Ti serve qualcosa?>> le chiedo guardandola dritto negli occhi. Resta in silenzio e cerca in tutti i modi di farmi abbassare lo sguardo. Lo sento addosso tutto il dolore che sta provando, somiglia quasi al dolore che ho provato io quando lei mi è venuta a dire che lei e Stefano avevano fatto sesso. Quasi. 

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