La mensa del distretto 13 è stata riadattata. Prima era una parte dell'ospedale, quando c'erano molti feriti, mentre adesso è stata ripulita ed è diventata un luogo in cui poter mangiare. La Coin permette solo un'ora di pausa, poi soldati e lavoratori devono ritornare al proprio lavoro nelle unità.
Mi siedo al tavolo con Katniss. Il suo piatto è ancora pieno.
-devi cercare di mangiare, Katniss- la incito risvegliandola dai suoi pensieri. Da quando è tornata ed ha visto la distruzione al 12 il suo sguardo è cambiato.
E' determinata a distruggere Snow.
Il sigillo di Capitol City compare sui quattro schermi appesi ad un pilastro al centro della sala. l'inquadratura è su Caesar, questa volta vestito sulle tonalità del viola.
-oggi potrete conoscere una persona che ha partecipato agli Hunger Games, all'ultima edizione della memoria. La ricorderete tutti immagino...- inizia.
Katniss poggia i gomiti sul tavolo e poi si dirige verso gli schermi.
-è qui con noi...- l'inquadratura si allarga -Peeta Mellark- ed inquadra lui.
Sento Katniss trattenere un singhiozzo e poi sussurrare -Sei vivo...-
Caesar inizia a fare domande sugli ultimi Hunger Games al suo ospite. Peeta indossa un abito bianco latte ed ha i capelli perfettamente pettinati. Dalle sue risposte sembra non conoscere la verità. Difende Katniss dicendo che loro due non erano a conoscenza del piano, si è svolto tutto troppo velocemente e non sono riusciti a rendersene conto. Peeta inizia ad innervosirsi per l'insistenza di Caesar, ma lui cerca di calmarlo.
-okay Peeta. Mi dispiace. Volevo...- esita. -volevo farti parlare anche delle ribellioni nei distretti ma mi sembri troppo turbato.-
-no no, scusami. Parliamone- Peeta appoggia di nuovo la schiena sulla poltrona e rilassa le mani lungo i braccioli. Caesar elenca tutti i distretti che hanno iniziato a ribellarsi, che hanno dato una voce, fino ad accennare al 12.
Peeta guarda le telecamere
-Katniss se hai qualche tipo di potere su tutto questo io ti chiedo di...-
lei si avvicina sempre di più allo schermo, la mano poggiata sulle labbra.
-siano deposte le armi.- sussurra Peeta.
Mi si crea un vuoto nello stomaco. Katniss rimane immobile mentre nella sala si crea il caos. Non riesco ad udire le ultime parole di Caesar ma la diretta finisce e gli schermi si spengono.
Katniss si volta e si guarda intorno, poi si dirige verso la porta ed inizia a correre.
Quando entro nella sua stanza la trovo seduta sul letto con la testa tra le mani. Si accorge della mia presenza e mi guarda
-non ci può essere un cessate il fuoco, non dopo quello che ha fatto Snow.-
Mi siedo su una delle sedie e mi avvicino a lei. Si riferisce alla distruzione del 12.
-Peeta può aver procurato parecchi danni ma adesso dobbiamo pensare hai distretti. molti hanno ancora paura ad unirsi a noi. Possiamo dargli coraggio Katniss.-
-perché ha detto quelle cose?- sospira.
-non so, forse l'hanno costretto...- Katniss aggrotta le sopracciglia.
-non era ridotto così male, forse ha fatto qualche accordo per proteggerti- ammetto.
I suoi occhi si illuminano, poi sussurra
-come se i giochi non fossero finiti-
STAI LEGGENDO
"Gli Hunger Games di Gale" (in revisione)
Fanfiction~Katniss non mi amava, non lo aveva mai fatto. Potevo solo farmi da parte e guardare la sua felicità con Peeta. Oppure. Potevo essere felice anche io.~ Gli stessi Hunger Games di Suzanne Collins ma visti dalla parte del ragazzo fragile, quello r...